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San Nicolò e le Odle in lontananza (scorri la gallery!)
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San Nicolò e lo Sciliar sullo sfondo
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Santa Giustina, tra i vigneti
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I vigneti sulle pendici meridionali dell'altopiano
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Lengmoos - Longomoso
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A Kematen - Caminata
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Vigneti con vista
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Una piramide quasi da sfiorare
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Scorcio sul Catinaccio
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Partschoner, pascoli con vista
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Torggelen
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Una vista sullo Sciliar
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La rete di sentieri è fitta e ben segnalata
Alto Adige

Renon

"Caro amico, ...qui sul Renon stiamo divinamente bene e il posto è bellissimo. Ho scoperto in me il piacere inesauribile del dolce far nulla, temperato appena da un paio d'ore dedicate alla lettura di qualche novità…" così scriveva Sigmund Freud a Carl Gustav Jung ed è difficile non condividere queste parole anche oggi, più di un secolo dopo.

All'altopiano di Renon sono dedicate diverse pagine di www.cicloweb.net, focalizzate su escursioni, pedalate e passeggiate:
- trekking sull'Altopiano di Renon,
- pedalate nei dintorni di Bolzano, tra cui appunto la salita a Collalbo e poi oltre,
- autunno tra i vigneti del Renon,
- autunno sull'altopiano di Renon,
- un'impegnativa pedalata tra Bolzano, Chiusa ed il Corno di Renon
E d'inverno, con le ciaspole in Alto Adige - SudTirol, Renon compreso, grazie a www.ciaspole.net

In questa pagina, invece, scopriamo arte, storia e cultura dell'altopiano! Un passato che affonda le radici in un tempo in cui i piccoli villaggi del Renon furono al centro dei traffici verso nord (non si passava dalla val d'Isarco ma si passava da Auna e Collalbo per scendere poi verso Barbiano) e durante i quali ci si combatteva senza esclusione di colpi per guadagnare qualche pascolo in più (epiche le sfide con la comunità di Barbiano, ad esempio). Gli Imperatori passavano di qui per farsi incoronare a Roma!

Più di recente, invece, l'altopiano, i suoi boschi e le sue radure sono divenute una sorta di buen retiro dei bolzanini e, ovviamente, non mancano nemmeno visitatori, escursionisti e turisti da altre parti d'Italia ed Europa.

Peculiarità dell'altopiano è il più che centenario trenino. Oggi la ferrovia corre tra Soprabolzano e Collalbo, un percorso tortuoso e incredibilmente panoramico che viene coperto in circa venti minuti. L'altitudine si mantiene pressoché costante tra i 1222 mslm di Soprabolzano - Oberbozen e Collalbo - Klobenstein. Il tracciato attuale è quanto rimane della più lunga linea ferroviaria che dal 13 agosto 1907 al 1966 ha collegato l'altopiano al centro di Bolzano: dopo anni di progetti e studi, in quattordici mesi fu realizzata una ferrovia a cremagliera in grado di superare il dislivello di novecento metri tra il centro storico di Bolzano e Soprabolzano. La pendenza era costante, intorno al 25%, lungo i cinque chilometri della tratta. Non ebbe vita facile, questa cremagliera: pochi anni dopo l'inaugurazione, infatti, seguirono la Grande Guerra, la divisione del Tirolo, il Fascismo e il secondo conflitto mondiale.
Dal 1966 la cremagliera è stata sostituita da una funivia e l'antico tracciato è un percorso escursionistico. La funivia attuale è stata inaugurata nel 2009.

Tra i motivi di interesse dell'altopiano di Renon figurano senz'altro le piramidi di terra: sono presenti diversi gruppi di questi pinnacoli rocciosi. Tre sono situati ai piedi di Soprabolzano, nella gola del rio Rivellone, un altro nucleo di piramidi si trova nei pressi di Auna di Sotto mentre quello più scenografico, affacciato sulle Odle e la pittoresca chiesetta di Sankt Nikolaus, si trova a breve distanza da Lengmoos - Longomoso. Ma qual è la loro origine?
"I pinnacoli sono formati da coni di materiale morenico su ciascuno dei quali poggia un grande masso creando singolari strutture di terra costituite da argilla morenica di origine fluvio-glaciale, residuo del ghiacciaio principale della Val Isarco e di alcuni ghiacciai locali secondari. Queste formazioni geologiche hanno la peculiarità di essere coese e compatte in condizioni di siccità, ma in quanto argillose, se esposte alla pioggia perdono stabilità e si sgretolano formando scarpate di 10 – 15 metri. I massi aderiscono all'argilla creando una barriera contro la pioggia, così che ad ogni precipitazione si verifica un inconsueto fenomeno: il materiale non protetto dai massi viene eroso e trasportato a valle facendo emergere letteralmente dal fondo le maestose piramidi di terra.
È difficile definire il lasso di tempo entro il quale si può formare una piramide di terra, in quanto il fenomeno dipende da numerosi fattori. Così come è pressoché impossibile definire con precisione l’età delle piramidi di terra o che possono raggiungere. Una cosa però è certa: le piramidi di terra più belle e più grandi si sono formate nel corso di migliaia di anni.
Una piramide di terra è destinata a scomparire rapidamente quando il cosiddetto „cappello“ cade dall’apice della colonna: in tal modo, privo di protezione, il materiale rimane esposto alle intemperie e la colonna si riduce ad ogni precipitazione. E mentre nel corso di questo processo una piramide di terra scompare, sulla scarpata se ne forma contemporaneamente una nuova
" (www.renon.com)
Ulteriori dettagli sulla formazione di queste piramidi cliccando qui: pdf

Un'altra particolarità del Renon è quella di aver ospitato il padre della psicanalisi, Sigmund Freud, cui è dedicata una passeggiata di cui parliamo qui: clic
Il Renon prima ancora di essere un luogo turistico è un posto di villeggiatura: l'espressione "Sommerfrische" o la "frescura estiva" sembra essere stata coniata proprio tra questi paesaggi. Ma come arriva Sigmund Freud a Collalbo?
In una lettera del febbraio 1911 egli rivela a Carl Gustav Jung: "Per la prossima estate ho bisogno di un posto in cui possa essere solo e di un bosco nelle vicinanze“. Così nell'aprile del 1911 compie una fugace gita di appena sei giorni per trovare quel posto desiderato. Qui, all’hotel Bemelmans Post di Collalbo, I coniugi Freud festeggiano, il 14 settembre 1911, le nozze d’argento. La gioia della vacanza si alimenta, quindi, di affetti e amore. Essendo il clima insolitamente caldo, la famiglia rinucia a scendere verso Caldonazzo nel Trentino, e rimane a Collalbo fino al rientro a Vienna, la terza settimana di settembre. Qui sul Renon, Freud era tutto preso da un nuovo lavoro che riguarda la psicologia della religione, “i problemi del totem e del tabù”.

Le storiche chiese delle frazioni di Renon impreziosiscono il panorama e vantano spesso una storia antica. La parrocchiale di Collalbo risale al XVII secolo e si trova nel centro del paese, a due passi dalla stazione ferroviaria. Dalla gola del rio Rivellone o dalla cabina della funivia che sale da Bolzano, invece, si intravede, tra i boschi, la chiesetta di san Giorgio e Giacomo al cui interno sono presenti affreschi del XIII secolo. Davvero scenografica la quattrocentesca chiesa di San Nicolò, protagonista di ogni sguardo alle piramidi di terra di Monte di Mezzo, con le Odle sullo sfondo: "La prima menzione della chiesa di San Nicolò a Monte di Mezzo risale al 1289. La torre è un po' più giovane della chiesa e probabilmente fu costruita solo nel XIV secolo. Intorno al '400, la chiesa fu ampliata e ricostruita in stile gotico, e la torre fu dotata delle finestre ogivali che esistono ancora. La forma che la chiesa ha ricevuto in quel momento, ha mantenuto fino ad oggi. L'intera chiesa è splendidamente costruita con murature in pietra naturale posate regolarmente. Nel 1744 fu dotato di un cofano a cipolla, che non era nello stile giusto, ma comunque piacevole" (www.renon.com). A Longomoso - Lengmoos si trovano una chiesa, originaria del Duecento e rimaneggiata nel '500, affiancata da una torre trecentesca che invece, non essendo stata ampliata risulta quasi modesta rispetto alla chiesa, e la Commenda. Quest'ultima risale all’inizio del XIII secolo. In quell’epoca furono edificati vari ospizi in tutto l’Alto Adige per l'assistenza dei pellegrini e dei poveri in pellegrinaggio verso Roma. Così avvenne anche a Lengmoos, presso il passo Ulrico. Quando nel XIV secolo lungo la valle venne poi costruita la strada, il Renon e l’ospizio persero progressivamente d’importanza. Nel 1235 l’ospizio era stato trasformato in una nuova sede dell'Ordine Teutonico, una Commenda. Poiché gran parte dell’edificio della Commenda venne saccheggiato e distrutto nel corso dell’insurrezione contadina del 1525, nel XVII secolo venne ricostruita ex novo e provvista di nuovi ambienti magnificamente allestiti. Oggi la Commenda ospita spettacoli teatrali all'aperto: una versione moderna di un'antica abitudine dei più agiati cittadini di Bolzano che amavano assistere a rappresentazioni e spettacoli, sotto un cielo stellato.
Di antica origine anche Santa Verena, a Longostagno: se ne parla già nel 1256 e secondo alcuni studi sorge dove, in epoca celtica, era sistemato un altare sacrificale.
Molto più recente la pittoresca chiesetta di Kematen - Caminata. Kematen è un maso-hotel-ristorante di proprietà della famiglia Alois Untermarzoner. Qui, il parlamentare della Camera dei Deputati di Vienna, Franz von Zallinger-Stillendorf e la sua consorte, signora Lydia discendente dei nobili prussiani dell’est, fecero costruire  dall'imprenditore edile Johann Bittner  una chiesa neogotica identica alla chiesa St. Walburga di Covelano in Venosta. Era il 1896.

In uno dei masi più antichi dell'altopiano è situato il Museo dell'Apicoltura. Il Maso Plattner, a due passi da Costalovara, accoglie un interessante museo sulla vita contadina del passato e nel fienile ospita una grande raccolta sull’apicoltura altoatesina fornendo tutte le informazioni sulle api e le operazioni di smielatura. La pittoresca collina circostante il maso ospita vecchi apiari e un percorso didattico lungo il quale è possibile osservare l'attività solerte delle api.

Ma sono ancora tante le curiosità!
Ad esempio, quel C + M + B che si legge su tanti portoni? "Su porte, portali e portoni del Renon e in tutto l'Alto Adige si trova l'iscrizione C+M+B. Questa usanza si ripete nel periodo natalizio, soprattutto intorno all'Epifania, quando nei paesi fanno il loro giro i cantori della stella, bussando ad ogni porta per recitare una canzone e chiedere delle offerte per uno scopo benefico. In seguito con un gessetto benedetto scrivono 20 C+M+B 15 sulla porta, dove il numero indica il rispettivo anno. Le tre lettere non stanno però ad indicare i nomi dei tre Re Magi, Gasparre, Melchiorre e Baldassarre (in tedesco Caspar, Melchior e Balthasar), ma sono l'abbreviazione per la formula di benedizione „Christus Mansionem Benedicat“, che in latino significa „Cristo benedica questa casa“, sempre da www.renon.com.
Oppure la festa del 24 agosto, San Bartolomeo, quando tutto il bestiame viene condotto sul Corno del Renon per iniziare la transumanza!
E che dire delle sei bande musicali attive tra i paesi dell'altopiano?

Un territorio davvero da scoprire, dai vigneti appena fuori Bolzano alla vetta del Corno del Renon!

Clicca i link per scoprire, su www.cicloweb.net:
- le passeggiate in Alto Adige - Sudtirol
- le pedalate e le escursioni in mountain bike in Alto Adige - Sudtirol
- le guide di www.cicloweb.net alle località ed alle vallate dell'Alto Adige Sudtirol
E su www.ciaspole.net sono tantissime le ciaspolate da fare in Alto Adige - Sudtirol!

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