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Alcune immagini dell'autunno sull'Altopiano di Renon (scorri la gallery!)
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Alcune immagini dell'autunno sull'Altopiano di Renon (scorri la gallery!)
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Autunno tra prati e boschi di Renon
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Autunno tra prati e boschi di Renon
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Autunno al pascolo
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Una vista autunnale tra Collalbo e Pemmern
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Punta Santner spunta nel complesso dello Sciliar
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Vista autunnale verso le Odle
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Vista sullo Sciliar
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San Nicolò, sullo sfondo
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Verso le Odle
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San Nicolò e le Odle
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Piramidi di Longomoso
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San Nicolò e le Odle, dal belvedere delle piramidi di Longomoso
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Steccati e staccionate
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Filari che si preparano all'autunno
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Riflessi autunnali verso Pemmern
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Pascoli panoramici
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Al pascolo ad inizio ottobre
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Attorno a Longomoso
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Lo stagno di Lengmoos - Longomoso
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Una vista sulle Dolomiti da Pfoshof
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Geometrie tra boschi e pascoli
Autunno

Renon, l'altopiano

“Un'unica fascia di castagneti ricopre i pendii della valle Isarco da Varna presso Bressanone fino all'altipiano del Renon e giù fino al maniero illustrato di castel Roncolo, poco a nord di Bolzano. Un tracciato ideale per il "sentiero del castagno", "Keschtnweg", in tedesco. Un percorso pensato non solo per la stagione autunnale, poichè la vegetazione è talmente varia da affascinare in qualsiasi stagione. Il sentiero segnalato porta attraverso boschi di latifoglie colorati, prati dal verde intenso e attraverso castagneti secolari - uno spettacolo della natura unico. Lungo il sentiero del castagno diversi contadini offrono prodotti regionali in vendita diretta. Luoghi d'arte e di cultura ricordano una storia secolare, luoghi mistici raccontano di streghe, maghi e spiriti. Il castagno, più di altre specie arboree, in Europa ha da sempre avuto un'importanza differenziata e vitale, a tal punto da essere riconosciuto come "albero del pane" (il castagno fino a pochi secoli fa forniva l'alimento base per almeno sei mesi all'anno). Anche nelle nostre latitudini, il castagno aveva questa funzione vitale. Il castagno è al fianco dell'uomo e ne è stato plagiato, tant'è vero che da questa "simbiosi" si è sviluppata una vera e propria "cultura del castagno". Il castagno in passato era "la vita per la montagna". Grazie al recupero di molti castagneti, e forse anche attraverso questo sentiero, il castagno, nonostante condizioni di vita e situazioni socio-economiche mutate, in alcune valli dell'Alto Adige ricopre ancora il ruolo d'un tempo. Il "Keschtnweg" sicuramente aiuta a riscoprire la forte unione "uomo-albero", e forse anche ad amarla.”

L’altopiano del Renon, in autunno, è una scoperta da fare assolutamente. Il clima è festoso, i masi sono aperti ed offrono il vino nuovo da accompagnare a prodotti tipici della stagione. I panorami, poi, sono sontuosi e si aprono a tutte le Dolomiti orientali. In questa pagina lo sguardo è puntato sulle opportunità dell'altopiano, oltre Auna di Sotto. Cliccando qui, invece, si apre una pagina dedicata ai vigneti tra l'altopiano e Bolzano.
Renon, o Ritten secondo la più diffusa parlata tedesca, è un comune sparso che regala una grande varietà di ambienti. Dalle ultime case di Bolzano, quartiere Santa Maddalena, si prende quota tra vigneti e boschi di latifoglie: salire ad Auna di Sotto, a Costalovara, a Collalbo durante una giornata autunnale garantisce un quadro di ricordi indimenticabili.
Dal sito www.renon.com traiamo questa presentazione: "L’altipiano del Renon è situato nel cuore dell’Alto Adige, al di sopra del capoluogo Bolzano e tra i fiumi Isarco e Talvera. Grazie alla posizione particolarmente soleggiata, questa zona gode di un clima mite d’inverno, mentre l’altitudine media di mille metri al di sopra del livello del mare è ideale per sfuggire alle calde estati cittadine. Qui troverete il più bel panorama delle Dolomiti patrimonio naturale Unesco, e molto di più: natura, cultura, e la possibilità di praticare molte attività in un’ambiente mozzafiato".

Un po’ lungo ma davvero denso di soddisfazioni è un itinerario ad anello che copre in parte il sentiero del castagno e si chiude.. in treno. Da Collalbo, dopo aver ammirato le vicine piramidi di terra ed i panorami rurali di Longomoso (con le Odle sullo sfondo), si scende verso Siffiano (segnavia 11) e la sua solitaria chiesetta (alterando al sentiero qualche tratto su una stradina asfaltata). Sempre seguendo le indicazioni del "sentiero del castagno" si scende ancora, passando per il maso Rielingerhof, addentrandosi poi in un fitto bosco.
Le piramidi di terra di Auna di Sotto (Unterinn) annunciano l’arrivo in questo paese: il percorso ora punta verso Costalovara (Wolfsgruben) ed il suo laghetto (segnavia 12b poi 12). Poco oltre, la stazione ferroviaria: il trenino del Renon ricondurrà alla partenza, a Collalbo. Attenzione: verificare gli orari ferroviari.
In alternativa ci si può fermare a Auna di Sotto e rientrare in pullman.
Qualche dettaglio in più cliccando su questa pagina di www.cicloweb.net: www.cicloweb.net/trekking/t-altoadige/trekkingrenon.htm
Clicca per aprire una mappa Kompass 


UN ALTRO PERCORSO SOPRA COLLALBO
Oltre a quanto descritto sopra, si può pensare ad un altro percorso circolare a "medie altitudini". Si parte da Collalbo e vi si fa rientro dopo un'escursione priva di grandi dislivelli (si arriverà ad un cumulato di circa 300 metri ma distribuito in numerosi saliscendi privi di difficoltà) e su terreno molto misto. Ci si manterrà sempre tra i 1000 ed i 1200 metri di altitudine.
In partenza dalla stazione di Collalbo (si può, quindi, pensare di arrivare in treno da Soprabolzano, godendo, come detto, di un'esperienza panoramica unica in Italia dato che lo storico trenino si snoda con grande discrezione tra pascoli e boschi dell'altopiano: difficilmente si staccheranno gli occhi dal finestrino!) si seguono le frequenti indicazioni per le piramidi di terra di Lengmoos.
Si cammina in paese fino ad arrivare in corrispondenza di una vasta radura dove si preferisce andare a prendere l'ombreggiata "Fenn Promenade" e camminare nel verde.
In breve, poco più di mezz'ora complessiva, si raggiunge il laghetto di Lengmoos nel quale si può godere sia di un suggestivo riflesso (incantevole d'autunno) sia della fioritura delle ninfee.
Da qui si prosegue percorrendo qualche metro della provinciale fino alla deviazione pedonale per le piramidi di terra di Lengmoos - Longomoso: si ammirano a distanza ma sono incorniciate da un panorama davvero suggestivo (15' da Lengmoos - Longomoso). Due chiesette, una verso nord ed una verso nord est, e soprattutto le Odle sullo sfondo. Una vista che difficilmente si potrà dimenticare.
Da qui il giro ad anello prosegue lungo l'ampia traccia forestale, si continua a camminare verso nord: prossima tappa intermedia, il maso Pfoshof, ideale punto di ristoro. Ai piedi di un ponte della provinciale si prende a sinistra, cambiando direzione (una sorta di tornante) e si torna a salire, sempre su traccia ampia e battuta.
In breve si raggiunge proprio la provinciale da prendere verso destra: dopo poche decine di metri si attraversa e ci si reimmerge in boschi e radure in direzione Kematen (Caminata) e Pfoshof. Quando si ritrova l'asfalto (via Oberlengmoos, circa 30' dalle piramidi) s'impone una decisione: svoltare a sinistra, in salita, conduce a Pfoshof dove è possibile ristorarsi godendo di un bel panorama sulle Dolomiti ed in particolare sullo Scilar e la caratteristica punta Santner (circa 10').
Viceversa l'itinerario ad anello prosegue.
Si potrebbe anche rientrare in breve a Collalbo (15') ma è senz'altro piacevole proseguire invece verso Kematen (Caminata) ignorando però l'indicazione che imporrebbe di percorrere un prato abbastanza impaludato: meglio proseguire lungo l'asfaltata Oberlengmoosstrasse e poi prendere a destra Tanngasse. Si cammina, in tutto, per una decina di minuti su asfalto prima di ritrovare le indicazioni per Kematen che, stavolta, vanno assecondate con attenzione per districarsi tra prati, boschi di conifere ed alcune proprietà private.
La chiesa di Kematen (40' da Pfoshof) è davvero pittoresca ma non ha un passato così intrigante. Ha poco più di un secolo di storia e fu edificata per volere dei tenutari locali che vollero replicare un edificio sacro ammirato in val Venosta. Ben più affascinante è riflettere sull'importanza storica dell'Altopiano: quando la val d'Isarco non era percorsa da una ferrovia, una statale ed un'autostrada non era che un'inospitale forra difficilmente accessibile. I traffici ed i commerci, nonché le manovre militari, si svolgevano in quota ed il Renon si trova al centro delle più frequentate vie di comunicazione tra nord e sud.
Guadagnata la provinciale si rientra a Collalbo camminando sul marciapiede ed ammirando un ampio panorama sulle Dolomiti.


In bici, si può salire da Bolzano lungo la strada provinciale o tentare un’impresa non da poco. Suggeriamo di integrare treno e bici per ridurre la fatica e quindi di raggiungere Chiusa da Bolzano con il treno.
Ammirata la cittadina lungo l’Isarco si prende a salire verso Villandro ed ancora oltre fino a malga Gasser. Qui si abbandona l’asfalto per proseguire su sterrato fino a conquistare, con grande soddisfazione ma altrettanto impegno, la cima del Corno del Renon. Il premio è una divertente discesa che conduce su fondo sterrato fino a Pemmern dove si ritrova l’asfalto per un velocissimo rientro a Bolzano.
(clicca per approfondire)


Su www.cicloweb.net la zona attorno a Bolzano è raccontata anche in queste pagine:
- itinerari in bicicletta a Caldaro, Appiano, Egna, Ora e Montagna e più a nord verso il Renon
- la passeggiata a Castelfeder
- la passeggiata geologica e panoramica alla gola del Bletterbach
- il trekking denominato Castel Ronda, alla scoperta dei castelli attorno a Bolzano
- le passeggiate ed escursioni a Caldaro, Appiano e Termeno
- la guida a Caldaro, Appiano, Termeno, Egna, Ora ed alle località sulla strada del Vino
- la guida all'altopiano di Renon
E da www.ciaspole.net, due percorsi per chi ama la neve:
- il Corno di Renon, da Pemmern
- il Corno di Renon, da nord, da malga Gasser

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