a passeggio nelle Prealpi trevigiane, tra boschi e vigneti
Una selezione di percorsi grazie a Pro Loco Fregona - www.prolocofregona.it!
Il suggestivo ambiente collinare e montano, caratterizzato da frequenti attrattive naturali e storiche, offre una vasta gamma di possibilità di svago per una vacanza rilassante.
Semplici passeggiate sui sentieri che portano alle tipiche contrade dalla spontanea architettura rurale, trekking a cavallo od escursioni in mountain bike invitano a scoprire aspetti di interesse naturalistico, come le famose Grotte del Caglieron (leggi qui) ed il laghetto delle Fratte, oppure storico-artistico come il colossale campanile neogotico, la Villa Salvador, l’arcipretale ricca di opere d’arte, la Pala di San Giorgio ad Osigo, ma soprattutto quello che resta del castello caminese a Piai, i cui ruderi riescono a farci evocare quella età rude e battagliera.
Abbiamo individuato due percorsi tra i tanti che si possono disegnare attorno a Fregona: clicca qui per scaricare una mappa d'insieme a cura della locale Pro Loco!
SENTIERO DEL TORCHIATO
Percorso: Fratte, Borgo Coilsola, Col di Osigo, Borgo Luca, Osigo, Borgo Danese, Buse, Fratte.
Lunghezza: 12,5 km
Dislivello: 500 metri circa
Difficoltà: facile
Tempo medio di percorrenza: ore 3 – 3,5
L’itinerario parte in località Fratte a Fregona al parcheggio pubblico – angolo Via San Giusto -, risale la medesima via, entra in un’antica corte e prosegue di fronte all’altrettanto antica Villa ex Altan-Pancetti antistante la Chiesa settecentesca di San Giusto, piccolo gioiello della contrada restaurato e costantemente curato dai residenti.
Prendendo verso est e attraversando lo spazio davanti la Villa stessa, dopo circa 400 mt. di rotabile sterrata in discesa, si raggiunge il suggestivo Lago “Matruc”, un laghetto di proprietà dell’Enel regolato artificialmente nella portata d’acqua da una piccola diga che governa anche i flussi dei canali circostanti.
Tenendo la destra del Lago, subito dopo il canale d’uscita dell’acqua, si imbocca la carrozzabile in salita verso località “Val Barè” i cui fabbricati furono sede dell’antica Gastaldia di Fregona; passando sul retro della struttura, si prosegue, sempre in salita, fino al bivio dove di svolta a sinistra verso nord su Via Lughera e si procede per circa 800 mt.
Al bivio successivo si prosegue a destra su strada asfaltata, in discesa, fino al primo ponticello dove, girando a sinistra, ci si immette in una carrozzabile sterrata che, mantenendo la destra, attraverso i vigneti porta a Villa Roncat (Salvador) edificata all’inizio del ‘700 in zona dominante sulla soleggiata collina.
Lasciata la Villa sulla sinistra, si scende per Via Roncat svoltando al primo bivio a sinistra e, dopo qualche decina di metri, subito a destra sul ponticello per Via Coilsola, fino a giungere all’omonimo Borgo con la caratteristica Chiesetta sita sulla destra del Borgo stesso.
Aggirando la chiesetta sul davanti e mantenendo il vigneto sulla sinistra, si imbocca la carrareccia che lo costeggia percorrendola fino al termine dello stesso per poi continuare diritti, attraversando il boschetto ed il successivo vigneto, per raggiungere Via Pralongo svoltando a sinistra.
Di qui, proseguendo in salita per poco più di un chilometro, si raggiunge il sacello della Madonna Delle Grazie presso Borgo Col di Osigo, da dove, facendo una piccola deviazione verso destra, si può visitare il centro dell’antico Borgo con l’emblematico torchio collocato al centro del piazzale.
Riprendendo il percorso dalla Chiesetta verso nord per circa 150 metri su strada asfaltata, si incrocia, sulla destra, la strada sterrata che porta, in salita, verso Borgo Luca.
Attraversata la provinciale (SP151) si prosegue, sempre in salita, passando davanti alla fontana, fino al capitello di Sant’Antonio e, mantenendo la sinistra, si sale ripidamente fino al prato soprastante da dove, passando sotto alcuni gelsi a sinistra della stalla, si imbocca il sentiero in ripida discesa, al bordo del prato che attraversa il bosco fino a raggiungere la carreggiata sterrata che, in pianura e in discesa, porta all’abitato di Osigo (Via Carnielutti).
Proseguendo su Via Coletti/Carnielutti si raggiunge il centro di Osigo e lo si attraversa in direzione ovest (Via Osigo) su strada asfaltata fino ad incrociare, sulla sinistra, Via Castagnola che, dopo circa 600 mt. di discesa, transita davanti al Centro di Appassimento del Torchiato di Fregona.
Si prosegue per circa 2 km dapprima su Via Borgo Danese, attraversando l’omonimo Borgo passando davanti alla chiesa di San Liberale eretta dai nobili Giustiniani, e poi su Via Buse fino al raggiungimento della rotonda in cui, mantenendo la destra, si svolta per Via Lughera percorrendola per poco più di un chilometro nei suoi saliscendi fino al suo innesto nella SP 422 nei pressi del Ristorante “Alle Fratte”.
Svoltando a sinistra e procedendo sul marciapiede si ritorna nei pressi del parcheggio di partenza.
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Qualche parola in più sul Torchiato di Fregona.
Il Torchiato è “un vino di prelibata qualità, dolce-amaro, ricco di alcool, gustosissimo”, che viene ottenuto da uve passite e poi torchiate durante la settimana di Pasqua; per questo è detto anche “Vin Santo“.
Il procedimento, alquanto laborioso, è tramandato con passione di padre in figlio. E' un vino raro, da meditazione.
I grappoli d’uva bianca, Verdiso, Boschera (vitigno quasi introvabile altrove) e Glera, ma anche con piccole aggiunte di Bianchetta, vengono staccati maturi, ma non troppo, dalla mano delicata delle donne, dopo di che vengono appesi uno per uno a delle cordicelle o stesi su graticci in ambienti asciutti e ben arieggiati, avendo la cura di togliere gli acini rotti o attaccati da muffe.
Per la torchiatura a Pasqua si procede quindi a diraspare i grappoli a mano ed a torchiare gli acini appassiti. Il mosto ottenuto viene lasciato decantare per eliminare grossolanamente le parti solide, dopo di che è fatto fermentare lentamente in botticelle di rovere e acacia non del tutto colme, affinché il vino si ossidi a contatto con l’aria, in piccola parte disperdendosi. Le botti di rovere assorbono circa 10-12 litri di vino e vengono adoperate per circa 10-12 anni.Il 2 agosto, che per antica simbologia pagana, è la festa degli uomini (il giorno dedicato alla virilità), i maschi procedono al rito dell’assaggio del nuovo Torchiato, destinato ad un ultimo passaggio in botte (questa volte riempita completamente) fino alla primavera successiva, in cui viene imbottigliato.
DALLE GROTTE DEL CAGLIERON AI RUDERI DEL CASTELLO DI PIAI
Percorso: Grotte del Caglieron, Ruderi Castello di Piai, Loc. Sonego, Loc. Piai, Grotte del Caglieron.
Lunghezza: 3,5 km
Dislivello: 250 metri
Difficoltà: facile
Tempo medio di percorrenza: un'ora
Lasciata l’auto nel parcheggio nei pressi delle Grotte del Caglieron (da visitare, clicca qui per i dettagli!) a Fregona, si imbocca il sentiero vicino al muro di contenimento ad est del ponte (segnavia 1037a) che, inerpicandosi, dopo esser transitato davanti ad un’ abitazione, si inoltra nel bosco di noccioli fino ad incrociare la sterrata che porta ai ruderi del Castello. Proseguendo su quest’ultima, mantenendo la destra, si giunge in breve alla sommità del colle dove si trovano i resti dell’antico maniero dei Da Camino.
Tornando sui propri passi, si ripercorre il sentiero a ritroso fino al bivio precedente da dove si prosegue a destra per un centinaio di metri fino ad immettersi in Via Borgo Ciser, la rotabile asfaltata che, percorsa verso destra, porta all’abitato di Sonego passando davanti alla ex-parrocchiale e attraversando il ponte sul torrente Carron.
Mantenendo sempre la destra, si scende fino all’incrocio di Piai dove, passando davanti all’antica fontana, ci si avvia su Via Grotte del Caglieron ritornando, in una quindicina di minuti, al punto di partenza.
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