la capitale turistica della Valtellina ha una storia tutt'altro che trascurabile
Bormio non è solo un paese di montagna che - per una fortunata posizione - è diventato un polo turistico. Bormio vanta una storia secolare le cui tracce rimangono tutt'oggi nel centro storico, uno dei più caratteristici delle Alpi italiane.
Bormio, oggi come in passato, è punto di riferimento di un più vasto territorio che si estende verso gli attuali comuni di Valfurva, Valdisotto, Valdidentro ed anche Livigno. La stessa denominazione di "Magnifica Terra" o "Magna Terra di Bormio et honorate valli", assegnata in passato a tutta la zona, al di là degli aspetti naturali, definisce un territorio circoscritto nella sua autonomia, orgoglioso, sin dai tempi più lontani, della sua vita sociale.
Pur se minacciato dall'espansionismo dei vescovi di Como e Coira, il Contado di Bormio fu indipendente dal X al XIII secolo. Cadde sotto Como per pochi decenni poi rinconquistò l'autonomia: a dettar legge, infatti, era il Podestà di Bormio.
La posizione strategica rese Bormio uno snodo centrale per i traffici verso Venezia e verso il Nord Europa: l'imposizione di dazi creò ricchezza e sviluppo. Il paese arrivò a contare trentadue torri!
Tale prosperità diminuì a fine '400: Bormio, infatti, fu conquistata dai Grigioni e dalla nascente Confederazione Elvetica. Gli Sforza, Duchi di Milano, acconsentirono al progressivo assorbimento di Bormio nel territorio elvetico. Una relativa autonomia fu comunque mantenuta fino all'arrivo di Napoleone che abolì ogni potere locale annettendo Bormio ed il suo contado alla Lombardia ed alla Repubblica Cisalpina.
Da quel momento seguì le sorti di tutto il resto della regione.
Di tanta gloriosa storia restano il Kuerc (XIV secolo), vero simbolo di Bormio, posto davanti alla Collegiata dei Santi Gervaso e Protaso (ricostruita nel XVII secolo dopo l'incendio causato dall'esercito spagnolo). Svettano poi la torre degli Alberti, che ospitò anche Bianca Maria Sforza, Ludovico Il Moro e Leopoldo V d'Austria ed alcuni palazzi nobiliari.
Dal punto di vista dell'architettura religiosa si segnalano, oltre alla citata Collegiata, anche le antiche chiese di Santo Spirito, Sant'Antonio Abate e Santa Barbara, attualmente sconsacrata. Risale al 1196 il romanico Oratorio di San Vitale.
Forse non tutti sanno che Bormio è divisa in "reparti". Ne parliamo qui: https://cicloweb.net/news/i-reparti-di-bormio