Veste nuova per quello che fu un piccolo capanno a servizio dei primi alpinisti
Ancora una decina di giorni (chiusura prevista per il 2 ottobre) per andare a scoprire la nuova veste del rifugio Brentei, storico ricovero nel cuore delle Dolomiti di Brenta, ideale base per arrivare al rifugio Tosa o al rifugio Alimonta, partendo da Sant'Antonio di Mavignola o Madonna di Campiglio, nonchè punto d'appoggio per diverse ascensioni di carattere alpinistico.
La ristrutturazione è stata seguita dalla troupe di DMAX, canale televisivo, che ha immortalato le vicende dei Falegnami ad Alta Quota, ovvero i fratelli Curzel ed il loro team, basati nei pressi di Caldonazzo, in Valsugana.
Ma qual è la storia del rifugio Brentei?
Il sito www.rifugiobrentei.it la racconta così: "La storia del rifugio Brentei ha origine da un piccolo capanno estivo eretto dalla famiglia Gigioti Bolza, originaria di Ragoli, negli anni ’30. Un capanno eretto nel cuore delle Dolomiti di Brenta che nel giro di pochi tempi si apprestò ad ospitare i più temerari alpinisti che ne fecero già da subito un appoggio chiave per le loro escursioni!" Al capanno si sostituì una vera e propria “baita” di montagna con alcuni letti riservati proprio ad alpinisti, guide alpine ed in autunno a cacciatori di camosci.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Bolza decise di rendere la baita un vero e proprio rifugetto che in pochi anni fu in grado di attirare l’attenzione dell’allora presidente delle Funivie di Madonna di Campiglio, imprenditore del settore tessile Gian Vittorio Fossati-Bellani nonché alpinista monzese che, negli anni ’50, decise di comprare il “rifugetto”, il quale venne subito ristrutturato e portato all’aspetto che aveva fino al 2021: un vero e proprio rifugio alpino che Gian Vittorio Fossati-Bellani decise di intitolare ai genitori "Maria ed Alberto”. Successivamente ne fece dono alla sezione del C.A.I. a cui apparteneva: il C.A.I. di Monza. Fu quindi il turno di una figura di spicco nel panorama alpinistico del tempo, Bruno Detassis che gestì in prima persona il rifugio Brentei dal 1949 al 2000, passando poi il “testimone” al figlio Claudio fino al 2008. Dal 2008 si è preso cura della gestione di questa perla delle Dolomiti la guida alpina Luca Leonardi con la moglie Antonella e i figli Michele e Gabriele".
E poi, tra 2021 e 2022, un nuovo capitolo di una storia centenaria!
Ma come si arriva al Brentei, posto a 2181 metri di altitudine?
Le vie sono tre.
1) La più classica salita da Vallesinella (rifugio, parcheggio ed arrivo delle navette a 1540 mslm) lungo il sentiero 318, passeggiata frequentatissima e sicuramente una classica dell'escursionismo rendenero. Punto tappa il rifugio Casinei, a 1852 metri. Il tempo richiesto da questo itinerario è di poco superiore alle due ore anche se la segnaletica CAI indica 2 ore e 40 minuti. In discesa, rientrati al Casinei, si può optare per il giro delle Cascate Alte di Vallesinella che regala un affascinante passaggio tra questi salti d'acqua di matrice carsica.
2) Arrivati al Casinei si può optare per il poco frequentato, e nervosissimo, sentiero Violi che - in alcuni tratti - può risultare parecchio esposto.
3) Un'alternativa più affascinante del sentiero Violi consiste nella salita dalla val Brenta. Quasi mille metri di dislivello risalendo dapprima il fondovalle ricco di latifoglie e conifere poi le pietraie che si trovano ai piedi delle verticali pareti delle Dolomiti (sentiero 323, più di tre ore dal fondovalle, con parcheggio raggiungibile da Sant'Antonio di Mavignola poco oltre il Vivaio Brenta).
Una soluzione ideale può essere salire dalla val Brenta e farvi ritorno passando - in discesa - dal Casinei, da Vallesinella e scendendo poi definitivamente in val Brenta passando dalle sontuose Cascate di Vallesinella di Mezzo. Il patrimonio di paesaggi ed emozioni di giornata sarà inestimabile!
4) Ci sarebbe, in realtà, anche una quarta opzione. Salire dal Casinei al rifugio Tuckett ed avviarsi poi verso il rifugio Brentei andando ad incrociare il sentiero Bogani presso la Sella del Fridolin. In questo caso è necessario considerare 40 minuti per il rifugio Casinei, 1h10' ulteriore per il rifugio Tuckett, 45' per la Sella del Fridolin ed un'altra ora per il rifugio Brentei. Questa salita può risultare ideale per chi ha pochi giorni a disposizione e vuole scoprire due rifugi in un giorno!
Per altre escursioni e passeggiate a Pinzolo, a Madonna di Campiglio ed in val Rendena visita questa pagina del nostro sito: www.cicloweb.net/trekking/t-trentino/trekkingpinzolo.htm