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La bella val di Fundres (scorri la gallery!)
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Il centro storico di Bressanone
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Abbazia di Novacella
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Abbazia di Novacella
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Rodengo (immagine a cura dell'ufficio turistico Gitschberg Jochtal)
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Al monastero di Sabiona, sopra Chiusa
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Abbazia di Sabiona, a dominio di Chiusa
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L'impatto scenico del castello Trotsburg
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Trotsburg, tra i boschi
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Arrivando a Trotsburg
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Attorno a Vipiteno
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Attorno a Vipiteno
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Il centro di Vipiteno
Alto Adige

Valle d'Isarco

La val d'Isarco costituisce un'importante via di comunicazione tra l'Italia e l'Europa centrale, ponte tra le culture germaniche e latine, tra l'Austria e l'Italia.
Il fiume che dà il nome alla valle sfocia nell'Adige a Bolzano, dopo essersi arricchito d'acque provenienti dalle Alpi Breonie di Levante e Ponente e da alte montagne come il Pan di Zucchero (3505 metri), il Gran Pilastro (3510 metri) e la Cima del Prete (3547 metri).
Tre sono le parti in cui è divisa la valle: alta (da Fortezza al passo del Brennero), media (dal ponte di Ladritsch allo sbocco della splendida val di Funes) e bassa (dalla suggestiva Chiusa fino al capoluogo Bolzano, nei cui pressi confluiscono Isarco, Talvera ed Adige). Vipiteno e Bressanone, con la più piccola Chiusa, sono le principali località della vallata.
L'intera valle è dunque contrassegnata dal binomio cultura ed ambiente: cittadine ricche di storia e tradizione inserite in un ambiente dove escursioni, pedalate e sport sono ancora più piacevoli nonostante l'indubbio impatto del tracciato della A22.

VIPITENO, BRESSANONE E CHIUSA
A quasi mille metri di quota si trova Vipiteno, l'antica città dei Fugger, che fonde il fascino medioevale e lo stile moderno, centro prezioso incastonato in un affascinante ambiente naturale: le vicine valli laterali sono le verdi valli di Racines, Ridanna, Fleres, Vizze e Giovo. A Vipiteno ed ai suoi dintorni è dedicata questa guida (clicca).
A 566 metri di quota, Bressanone è invece una gradevole cittadina dal fascino tutto tirolese ma dal clima che i germanici vivono come "mediterraneo". Come Vipiteno, ha saputo armonizzare il suo presente ed il suo passato e vive con equilibrio le evoluzioni architettoniche e culturali. Elemento di rilievo è l'Abbazia di Novacella, poco distante dall'abitato, l'antico convento dei canonici agostiniani che racchiude al suo interno la collegiata tardo barocca, il chiostro gotico, il pozzo delle meraviglie, una biblioteca ed il bel castello dell'Angelo. Si trova appena a nord di Bressanone.
Nel centro, invece, si trova il Palazzo Vescovile, erede di quanto fu voluto dai principi vescovi brissinesi nel XIII secolo. Attorno al '600 fu realizzato il cortile interno, in stile rinascimentale, mentre nel '700 iniziò la ristrutturazione barocca del palazzo con la costruzione della cappella vescovile e l'ala degli imperatori. E' presente anche una stanza decorata in stile orientaleggiante, come da moda di inizio Settecento. Al suo interno si trovano il Museo Diocesano (arte medievale, rinascimentale e moderna) ed una ricca collezione di presepi. Quest'ultima risale all'epoca del principe vescovo Karl Franz Lodron che, nell'Ottocento, fece creare due grandi presepi per una camera del suo appartamento e per la cappella aulica.
Nell'elegante Duomo di Bressanone si trovano capolavori di arte tessile come la millenaria casula di Albuino (una seta purpurea bizantina con il simbolo dell'aquila) o l'ornato di Hartmann: un tempo erano venerati come fossero reliquie. Di questo "tesoro del Duomo" fanno parte anche oggetti importati dai maggiori centri d'arte orafa del passato: Limoges, Venezia, Costanza o Augusta. Un piccolo calice da sepolcro del vescovo Altwin è il pezzo più antico: risale al XI secolo.
Infine Chiusa, porta di accesso alle Dolomiti, caratterizzata da un grazioso centro storico e sovrastata dal Monastero di Sabiona, raggiungibile con una passeggiata (circa mezz'ora per colmare i duecento metri di dislivello) che porta a dominare vasti settori dell'intera vallata. Sabiona è la culla del cattolicesimo nelle montagne sud tirolesi.
 

CASTELLO DI VELTURNO
Splendidamente affacciato sulle Odle, il castello di Velturno si trova appena fuori dal centro di questo piccolo paese arroccato sui pendii più soleggiati della val d'Isarco. Tra radure, boschi e vigneti questa fortificazione risale al 1580 e conserva, al suo interno, arredi e decorazioni originali che rendono imperdibile una visita.
In realtà il castello non nasce come presidio militare ma come residenza estiva del principe vescovo Johann Thomas von Spaur. Prima di entrare ad ammirare una delle meglio conservate residenze rinascimentali delle Alpi, si può passeggiare nei due cortili e ammirare il panorama oltre le mura oltre a contemplare la bellissima vista sulle Dolomiti e sui dintorni di Velturno. Stufe in maiolica, decorazioni e soprattutto le opere di Pietro Maria Bagnadore, autore di pitture parietali che si attengono ad un programma iconografico molto vario (vizi e virtù, scene dalla Bibbia, eroi dell'Antico Testamento e meraviglie del mondo antico) e di Hans Spineider, artista-falegname che realizzò qui i più grandi esempi di arte lignea della tradizione della città di Augusta. Fama mondiale ha infatti raggiunto la boiserie della camera da letto.
Insomma, il castello di Velturno dev'essere visitato in ognuna delle diciassette tappe dell'audioguida compresa nel prezzo del biglietto (2021, apertura da marzo a novembre).

Sempre sulle pendici occidentali della val d'Isarco si trovano le antiche miniere di Villandro, parte del sistema museale minerario della provincia di Bolzano (che comprende, tra le altre, le miniere di Ridanna-Monteneve o Predoi in valle Aurina). La miniera, su settecentocinquanta metri di dislivello, contava sedici gallerie per un totale di venti chilometri. Due terzi vennero scavati a mano ed il restante terzo con l'impiego di esplosivi. Nel cuore della montagna di Villandro si estraevano argento, piombo, rame e blenda. Ogni minatore avanzava tra gli otto ed i dodici metri all'anno. La vita media di un lavoratore delle miniere non superava i quarant'anni. Sulle antiche vetrate della chiesa di Santo Stefano sono ritratti minatori, a testimonianza dell'importanza che quest'attività aveva per la comunità di Villandro. Come per ogni miniera, la visita richiede abbigliamento adatto a temperature attorno ai dieci gradi!

TROTSBURG
Terra di transito, traffici e commerci la val d'Isarco non poteva che essere una via da presidiare e fortificare. Il castello Trotsburg, nei pressi di Ponte Gardena, è uno dei manieri più interessanti lungo la strada che conduce da Bolzano fino al Brennero.
La storia di Trotsburg risale al dodicesimo secolo: la prima menzione, riferita alla residenza di Cunrat de Trosperch (Konrad di Trotsberg), è del 1173 e fa riferimento ad un discendente dei signori di Castelrotto. I Conti del Tirolo acquistarono questa fortezza dai signori di Velturno sul finire del XIII secolo e la trasformarono un un'elegante sede di rappresentanza.
Il risultato di tanti lavori di ampliamento e rivisitazione è la struttura attuale, raffinato mix di elementi gotici e romanici valorizzati da una posizione davvero fortunata, tra il bosco e la vallata.
Il castello è ora patrimonio provinciale ed ha subito importanti lavori di restauro che ne hanno preservato estetica e stabilità.
Merita ben più di un fugace sguardo dall'esterno. Visitando gli interni, sarà possibile scoprire la stube gotica con la volta trilobata, gli affreschi tardogotici ed una biblioteca che, ai tempi, era tra le più ricche delle Alpi.
Si arriva al castello solo a piedi: un quarto d'ora da Ponte Gardena oppure mezz'ora seguendo la via Burgfrieden.
 

Gitschberg Jochtal è un altopiano racchiuso tra pascoli e frutteti, contrassegnato da un paesaggio vario e sorprendente. Su tutto domina la Piccola Punta Bianca, alta 3400 metri. Nella microregione si incontrano stelle alpine e rododendri selvatici nelle zone più "alte" mentre i meli dominano ad altititudini inferiori. In questo territorio si trova Castel Rodengo, risalente al 1140: una possente costruzione a sovrastare la gola del Rienza.


Clicca i link per scoprire, la val d'Isarco e tutto l'Alto Adige su www.cicloweb.net:
- le passeggiate in Alto Adige - Sudtirol
- le pedalate e le escursioni in mountain bike in Alto Adige - Sudtirol
- le guide di www.cicloweb.net alle località ed alle vallate dell'Alto Adige Sudtirol
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