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Monte Pelmo (scorri la gallery!)
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Lago di Coldai
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Dal rifugio Coldai verso est
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Vista da Casera Pioda
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Becco di Mezzodì da forcella Puina
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Forcella val d'Arcia, dal giro del Pelmo (foto val di Zoldo)
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Passeggiando sul monte Pelmo (foto val di Zoldo)
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Pelmo dalla vetta del monte Rite, con le vetrate del Messner Museum (foto val di Zoldo)
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Sfornioi e Bosconero (foto val di Zoldo)
Veneto

Zoldo e dintorni

L'anello zoldano è un itinerario nella val di Zoldo in sei tappe di durata giornaliera e che si sviluppa a quote sempre inferiori a 2000 metri. L'itinerario può essere iniziato e portato a termine da qualsiasi punto del suo percorso: dal passo Duran (Agordino); dal passo Staulanza (Val Fiorentina); dal passo Cibiana (Cadore).
La prima tappa (da Le Bocole - Forno di Zoldo al Rifugio Angelini - Sora 'l Sass) porta nel cuore del gruppo del Mezzodì ed ha un tempo di percorrenza di 4,30 / 5 ore.
La seconda tappa (dal rifugio Angelini al passo Duran - Rifugio San Sebastiano) conduce nel Parco delle Dolomiti Bellunesi attraverso la val Pramper, con un tempo di percorrenza di circa 5,30 / 6 ore.
La terza tappa (dal passo Duran al rifugio Sonnino al Coldai) attraversa i massicci della Moiazza e del Civetta, con un tempo di percorrenza di 6 / 6,30.
Quarta tappa: dal rifugio Sonnino / Coldai al rifugio De Luca (Venezia) al Pelmo con attraversata sul lato sud. Tempo di percorrenza di circa 4 / 5 ore.
Quinta tappa: dal rifugio Venezia al passo Cibiana / Rifugio Remauro attraverso la strada militare verso Zoppè di Cadore e il Monte Rite con il famoso forte. Tempo di percorrenza di 5 ore.
Sesta tappa: dal passo Cibiana alle Bocole - Forno di Zoldo con attraversata del gruppo Sfornioi - Bosconero. Tempo di percorrenza 5 / 5,30 ore.

Più facile e veloce raggiungere il rifugio Città di Fiume che dista poco più di mezz'ora dalla strada statale della forcella Staulanza, valico che mette in comunicazione Zoldo e la val Fiorentina.
Si cammina al cospetto del Pelmo su un'ampia traccia sterrata che regala splendidi panorami sul Civetta, in particolare alla mattina, e sullo stesso Pelmo, baciato dal sole nel pomeriggio. Fino al rifugio si può arrivare anche in mountain bike!
Proseguendo una mezz'oretta in direzione nord un comodo sentiero porta ad un meraviglioso valico erboso, forcella Puina, da cui si gode di uno splendido panorama sul Becco di Mezzodì, sull'Antelao, il Sorapiss, le vicine Rochete e su tante altre cime dolomitiche. Facile e per questo ancor di più imperdibile!



Da Palafavera parte invece una salita al rifugio ed al lago Coldai proprio ai piedi del Civetta. La prima parte è un po' monotona: si tratta di prendere quota seguendo la pista forestale che porta a Casera Pioda.
Da qui parte un impegnativo sentiero che, con frequenti tornanti, conduce al rifugio Sonino al Coldai, ai piedi del Civetta, ed in ulteriori venti minuti al laghetto omonimo in cui si riflette la parete occidentale della montagna. Da qui, inoltre, il panorama si apre verso Alleghe e tutte le montagne che cingono la località ed il suo lago.



La novità degli ultimi anni è invece il Nordic Walking. L'ufficio informazioni turistiche di Zoldo propone il giro del Pian del Crep.
"Da Zoldo Alto la cabinovia porta sino al Pian del Crep, dove si trova l’omonimo rifugio. Da qui per strada bianca, passando per boschi e prati, si scende sino ad arrivare alla zona della pista.
Attraversata la pista si imbocca il sentiero CAI 586 fino forcella della Grava 1784 m. Seguendo il sentiero CAI 558 si arriva nei pressi del rifugio ”Su’n Paradis”.
Si aggira ad est il rifugio e imboccando un piccolo sentiero si arriva fino alla carrozzabile che arriva fino a Pian del Crep. Lungo tutto l’itinerario sarete accompagnati dalla maestosa vista del Civetta, le cui rocce assumono diverse colorazioni e sfumature durante la giornata, regalando emozioni incredibili.
Oppure, sempre in "nordic walking" e sempre con le parole dell'ufficio turistico di Zoldo si può camminare lungo il percorso delle Palanche.
Passeggiata molto facile e rilassante, ideale per chi si esercita nel Nordic walking.
Il percorso si sviluppa tra prati e boschi di abeti e larici ai piedi delle Foppe e in vista delle torri settentrionali della Civetta, con belle inquadrature su pozze d’acqua e cascate del Maè, oltre che sul Pelmo. Dalla piazzetta di Pecol Vecchio (circondata da vecchie case e dalla chiesa ricostruita dopo l’incendio dell’autunno del 1961) si attraversa il Maè su uno stretto ponte e si prosegue per la strada rurale (segn. 586) che dirige a ovest verso la pista Lendina dello Ski Civetta, seguendo le indicazioni del “percorso ginnico”.
Circa 250 metri dopo il ponte, nei pressi di casa Bellini, si trova la cosiddetta Casa Sporca, dove anticamente si trovava un forno fusorio da ferro, ancora citato nel 1936 ma ora completamente scomparso; poco più avanti, in un recinto sulla destra, pascola all’aperto tutto l’anno una piccola mandria di vacche di razza scozzese, dalle lunghe corna e lungo pelo, che attirano la curiosità dei turisti.
La strada passa poi accanto alla piccola casèra del Zorzi, sale per un breve tratto nel bosco e più dolcemente raggiunge un bivio in località Pian de la Miniera (o Pian de le Fraghe, 1433 mslm, 15 min; sulla sinistra prosegue il sent. 586 per la Val di Pecol). Continuando, sempre su terreno pianeggiante, verso ovest (segn. 587) per circa 1250 metri si incontra un altro bivio; qui si abbandona il sentiero 587 (che sale a sinistra in direzione della val Civetta) per proseguire verso il corso del torrente Maè. Si giunge così in località “Le Palanche” (che significa “passerelle”; 30 min.) dove, oltre che godersi l’aperto pascolo e le cascatelle e pozze del torrente, al riparo di una tettoia si può sedere comodamente a un tavolo e fare merenda al sacco o preparare delle grigliate in compagnia. Per il rientro a Pecol, si attraversa il torrente sul ponticello di legno e subito dopo si prende a destra (est, a sinistra si sale in direzione del Coldài) per seguire il largo sentiero-mulattiera che riporta in paese sulla sinistra orografica; con modesti saliscendi, tra aperti pascoli che lasciano godere un bel panorama, si attraversa la Val Fontana, si passa sotto la seggiovia Le Coste e si ritorna al punto di partenza".
fonte: Consorzio Pro Loco Zoldo - www.valdizoldo.net

Vera particolarità del luogo sono i "viàz", arditi percorsi che tagliano in orizzontale le pareti rocciose e che un tempo venivano percorsi dai cacciatori di camosci. Percorrere uno dei viàz (del Gonela, de l'Oliana, de la Tana de l'Ors - El Zengiòn, del Fònch, dei Cengioni, del Pelmo e de le Ponte) è un'avventura riservata agli escursionisti più esperti, pratici di arrampicata ed amanti della wilderness più totale.

Per scoprire Zoldo e dintorni su www.cicloweb.net:
- la pagina dedicata al trekking;
- la guida a Val di Zoldo, villaggio degli alpinisti.
E su www.ciaspole.net diverse ciaspolate nella sezione dedicata alla montagna veneta: clicca e scopri le ciaspolate in Veneto.


Per informazioni su ulteriori percorsi:
Ufficio turistico di Zoldo Alto
V.le Dolomiti, 4
Mareson, Zoldo Alto (Belluno)
Tel: 0437/789145
www.valdizoldo.net

oppure

Ufficio turistico di Forno di Zoldo
via Roma, 10
Forno di Zoldo (Belluno)
Tel: 0437/787349
www.valdizoldo.net

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