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Lago di Coldai (scorri la gallery)
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Dal rifugio Coldai verso est
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Val Fiorentina, il Pelmo domina i borghi
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Il Pelmo sul lago delle Baste
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Becco di Mezzodì da forcella Puina, oltre il rifugio Città di Fiume
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Marmolada da forcella Puina, oltre il rifugio Città di Fiume
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Nuvole sparse a forcella Puina
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Il castello di Andraz
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Ciàastel ed il castello di Andraz
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Federe, ai piedi di Col di Lana e Dente del Sief
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Lagazuoi e Tofane dominano l'alpeggio di Federe
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Indicazioni per Sief a monte di Federe
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Passo Sief ai piedi del Setsass
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Il Setsass dalla salita per passo Sief
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Setsass dalle trincee della cresta del Sief
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Dolomiti venete dalla trincea del Sief
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Col di Lana e Civetta sullo sfondo, dalla vetta del Sief
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La Marmolada dal Dente del Sief
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Croce di vetta al Sief
Veneto

Val Fiorentina

Dal Pelmo al Civetta, fino alle pendici del Sella e della Marmolada, la val Fiorentina è una palestra verde dove dedicarsi a tutti gli sport. Non ultimo, tutt'altro, l'escursionismo: le passeggiate sono quasi infinite!
 

AL PASSO ED AL DENTE DEL SIEF
Escursione tutto sommato non difficile ma estremamente appagante. Si parte dal castello di Andraz e si arriva al passo Sief, valico erboso posto sul crinale che, risalito seguendo un'evidente traccia, è la base per conquistare i 2424 metri di altitudine del Dente del Sief e, volendo,la vetta del Col di Lana.
La passeggiata si svolge nel territorio di Livinallongo, in piena Ladina veneta. Livinallongo, con Cortina d'Ampezzo e Colle Santa Lucia, è infatti uno dei tre comuni del Tirolo storico che dopo l'Unità d'Italia sono stati assegnati alla provincia di Belluno.
Il pittoresco, quanto intimo, abitato di Castello, Ciàstel, ed il vicino castello di Andraz (schloss Buchenstein) ai piedi del Setsass, sono la base di partenza per questa escursione.
La storia del castello è antica. Oggi la sua funzione è difficile da interpretare, se non come presidio dell'aspra vallata, ma in passato qui correva il confine tra il Patriarcato di Aquileia e la Diocesi di Bressanone pertanto Andraz, con Rocca Pietore, Avoscan e Selva faceva parte di un sistema fortificato che consentiva il controllo di traffici e movimenti tra Agordino e Pusteria.
L'importanza fu massima quando il forte servì da presidio contro l'espansionismo della Serenissima mentre durante la Prima Guerra Mondiale fu gravemente danneggiato e ciò ne accentuò il declino e l'abbandono prima del recente restauro conservativo.
Buchenstein?  Era proprio questa la  denominazione ufficiale, fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, con la quale era conosciuta la circoscrizione giudiziaria, sotto l’Impero Austro – Ungarico, che comprendeva i territori di Livinallongo (Fodom in ladino ) e Colle Santa Lucia (Versail in tedesco). Nei paesi di lingua tedesca il nome Buchenstein è ancora molto conosciuto!
Seguendo le indicazioni (Passo Sief - Jou de l'Omblié), lasciandosi alle spalle il castello, si inizia a salire su una traccia forestale che prende quota nel bosco. Impossibile sbagliare, qui. Le indicazioni sono infatti molto precise. Più a monte, invece, sarà necessario orientarsi un po' autonomamente ma, in assenza di nebbia, non ci saranno difficoltà.
La forestale, si diceva, prende quota rapidamente e conduce fino al bell'alpeggio di Federe, ai piedi del Dente del Sief e del Col di Lana. Senza abbandonare la traccia principale si sfiora un laghetto, si passa accanto a qualche baita e si aggira la radura con un ampio tornante. Costeggiando una staccionata si trovano le ultime indicazioni: si oltrepassa la staccionata e si prende quota, seguendo una traccia quasi invisibile (ma comunque segnata sulle mappe Kompass) che risale il prato seguendo quasi sempre la linea di massima pendenza e ricalcando, probabilmente, le tracce di un antico tratturo.
Il paesaggio si fa progressivamente più grandioso: le cime del gruppo del Setsass, visibili già poco dopo la partenza, si stagliano nel cielo esibendo la loro imponenza. Verso est lo sguardo abbraccia il Lagazuoi, le Tofane, l'Averau.
Al passo Sief la vista diviene assolutamente impagabile. La Marmolada si mostra in tutta la sua eleganza, il gruppo del Sella chiude lo sguardo ad ovest mentre verso nordovest si dispongono il gruppo del Puez, la lontana vetta del Sass de Putia e, più lontane, le vette confinali.
A passo Sief (2209 mslm) ci si può rilassare e contemplare il panorama prima di "attaccare" la cresta: in meno di mezz'ora si conquista la vetta del Dente del Sief (2424 mslm) percorrendo lo spartiacque sommitale contrassegnato da una trincea mirabilmente risistemata e da numerosi bunker e gallerie che rimandano ai tragici momenti della Grande Guerra. Si tratta di un passaggio davvero evocativo che non potrà che suscitare emozioni pari o superiori a quelle destate da un panorama incredibile.
Dalla vetta, volendo, si può raggiungere il Col di Lana che domina lo sguardo verso sud est e nasconde solo in parte l'inconfondibile sagoma del Civetta.
Una passeggiata davvero evocativa in un luogo dove alcuni, scelleratamente, vorrebbero ricavare piste ed impianti vìolando sia il paesaggio sia la storia.


SENTIERO N°568
Dalla SS 251, località Staulanza (1715 mslm), si sale sino a Cima dei Viai (2101 mslm), lungo un sentiero relativamente impegnativo. La partenza è sul primo tornante della strada statale dopo il passo Staulanza. Punti intermedi sono malga Fontanafredda e forcella Pecol, prima dell'arrivo.
Il dislivello di 386 metri si può coprire in poco più di un'ora.


SENTIERO N°462
SS 638 passo Giau (sorgenti di Zonia) 1699 mslm - forcella Zonia 2233 mslm: in partenza dal tornante fra i due tunnel paravalanghe al km 16.100 della SS 638 del passo Giau si incomincia a camminare. Punti intermedi le sorgenti di Zonia, Tabiè di Zonia, forcella di Zonia per poi arrivare all'innesto sul sentiero alpino n°436.
Il dislivello totale è di 534 metri, coperto su stradina sino a Tabiè di Zonia e poi su sentiero prativo.
Tempo indicativo: 1h30'


SENTIERO 466
Si parte da Pescul SS 251 (1409 mslm) verso Staulanza, per 900 metri circa, il sentiero prende quota in direzione di Piera dell'Autà - Mondeval. Raggiunta la Casera Mondeval di sotto, si punta verso Forcella Ambrizzola (sentiero CAI n°436).
All'arrivo a Forcella Ambrizzola la quota raggiunta sarà 2277 metri.
Il dislivello da colmare è di 868 metri, con baite, rifugi ed altri punti di ristoro lungo il percorso. Due ore e mezza sono necessarie agli allenati, qualcosa in più ai meno avvezzi. Dalla forcella Ambrizzola ci si può portare verso forcella Giau, la vetta del Mondeval o il lago delle Baste in un grandioso ambiente dolomitico. Tutto questo ambiente è stato miracolosamente preservato da un progetto di espansione sciistica che avrebbe voluto collegare San Vito di Cadore al comprensorio
del Civetta.
 

RIFUGIO CITTA' DI FIUME ED OLTRE
Più facile e veloce raggiungere il rifugio Città di Fiume che dista meno di un'ora dalla strada statale della forcella Staulanza, valico che mette in comunicazione Zoldo e la val Fiorentina.
Si cammina al cospetto del Pelmo su un'ampia traccia sterrata che regala splendidi panorami sul Civetta, in particolare alla mattina, e sullo stesso Pelmo, baciato dal sole nel pomeriggio.
Proseguendo una mezz'oretta in direzione nord un comodo sentiero porta ad un meraviglioso valico erboso (forcella Puina) da cui si gode di uno splendido panorama sul Becco di Mezzodì e su tante altre cime dolomitiche: Antelao e Cristallo ad est, Rochete a nord e, in lontananza, Sella e Marmolada verso ovest. Facile e per questo ancor più imperdibile!



La guida a Selva di Cadore, Pescul ed a tutta la val Fiorentina: www.cicloweb.net/guide/g-veneto/nsfiorentina.htm
Pedalate tra Civetta e Pelmo, tra Sella e Marmolada in val Fiorentina: www.cicloweb.net/bicicletta/b-veneto/newfiorentina.htm
E quando c'è la neve, con le ciaspole tra le Dolomiti venete, anche vicino a Selva di Cadore e dintorni: www.ciaspole.net/itinerari1/veneto


Anche in collaborazione con
Consorzio Turistico Val Fiorentina
www.valfiorentina.it

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