ai piedi dei passi Valles e San Pellegrino, verso le Pale
Gli amanti della natura e delle attività a cielo aperto trovano qui tutto ciò che serve per ricaricare corpo e mente. Per chi ama camminare nei boschi, passeggiate rilassanti alla portata di tutti si alternano ad escursioni impegnative dove l’occhio si perde in panorami mozzafiato.
Da Falcade sono facilmente raggiungibili la valle del Focobon e le Cime d’Auta, suggestive sono le passeggiate tra i Casoni di Valfredda, le cascate delle Comelle, delle Barezze e il biotopo in valle di Gares. L’Alta Via dei Pastori raccoglie, in più tappe, gli antichi percorsi di boscaioli, pastori e minatori di un tempo facendo riscoprire all’escursionista tutti gli aspetti più caratteristici di questa favolosa vallata. Ricordiamo inoltre, per la particolare importanza storica, il percorso escursionistico Via H.W. Tilman con partenza a Falcade ed arrivo ad Asiago attraverso 10 tappe sui vecchi sentieri dei partigiani.
Il percorso classico, per chi ama camminare, è quello che conduce verso la conca di Fuciade partendo dai dintorni della Baita Flora Alpina. Le cime dolomitiche che sovrastano il celebre rifugio, la vista sulle Pale di San Martino ed anche una certa facilità d’accesso sono la spiegazione del “successo” di questa passeggiata.
Non mancano, però, tanti altri percorsi: ne abbiamo scelti tre, in collaborazione con www.prolococaviola.it
AL RIFUGIO BOTTARI
Difficoltà: facile
Quota massima: 1573 mslm
Percorso: Superato il Camping Eden in località Molino, prima di attraversare il torrente Focobon, si gira a destra seguendo le indicazioni "Rifugio Bottari". Il sentiero si snoda tra boschi e pascoli a tratti ripido fino ad arrivare ai pascoli della Casera Costazza.
Tempo di percorrenza: 45 minuti
La casera Costazza è stata trasformata in rifugio negli anni '70 a cura del CAI di Oderzo. Il rifugio è aperto da metà giugno a metà settembre. Servizio di ristorazione e pernottamento. Da qui si gode un bellissimo panorama su tutte le cime dolomitiche: Focobon, Civetta, Pelmo e tutte le Dolomiti che sovrastano la conca ampezzana.
AL RIFUGIO E DALLA VETTA DEL MULAZ
Difficoltà: media, ultimo tratto più impegnativo
Quota massima: 2571 mslm
Percorso: superato il campeggio Eden di Molino, si attraversa il torrente Focobon e si sale lungo una mulattiera. Verso la fine della mulattiera, sulla sinistra c'è un segnavia n' 722 con indicazione: rifugio Mulaz. Il sentiero sale in mezzo al bosco con tratti anche ripidi, fino ad arrivare nella valle del Focobon.
Superato il ponticello si prosegue lungo la sinistra idrografica del torrente, fino alla Casera Focobon (antica casera ristrutturata). Si gira quindi a sinistra e si attraversa il torrente. Si sale poi verso il Col dei Pidocchi fino ad addentrarsi nella valle che separa lo stesso Col dei Pidocchi dalle Cime del Focobon. Si va avanti lungo la valle e si incomincia di nuovo a salire. Questo ultimo tratto di sentiero è più impegnativo in quanto è quasi tutto su roccia.
Si sale aggirando il Sasso Arduini fino ad arrivare a un pianoro da dove si scorge il rifugio. Ci si immette quindi sul sentiero n. 751, che sale dal passo Valles, e si giunge senza altre difficoltà al rifugio.
Tempo di percorrenza: 4 h
Panorami bellissimi e selvaggi. Lungo tutto il percorso, dalla valle del Focobon fino al rifugio Mulaz, si possono ammirare le Cime del Focobon, con la loro imponente bellezza.
Il rifugio Mulaz è aperto nel periodo estivo: metà giugno metà settembre. Si può poi proseguire fino alla vetta del Mulaz, posta a 2906 mslm e raggiungibile in poco meno di un’ora dal rifugio. Superato il rifugio Mulaz, si trova un pianoro, si prosegue quindi a destra lungo il ghiaione del monte Mulaz.
Raggiunta la sommità della salita, si continua a destra e costeggiando la vetta ci si porta sul fianco del monte che sovrasta la Valle del Biois. Si prosegue quindi fino alla vetta senza difficoltà.
Sentiero su cui è necessario prestare attenzione.
Il panorama è stupendo la visione si apre a 360 gradi su tutte le cime delle Dolomiti, fino a scorgere le Alpi austriache.
Cliccando sul logo Kompass, l'ultimo tratto del sentiero ed il passaggio dal rifugio Mulaz alla vetta omonima.
A MALGA BOSCH BRUSA’
Difficoltà: facile
Quota massima: 1867 mslm
Percorso: in prossimità del paese di Sappade si gira a sinistra verso l'abitato di Meneghina e da qui si prosegue su una stradina verso la cascata delle Barezze. Si attraversa il ponte che sovrasta la cascata e si prosegue per circa 100 metri fino ad un bivio. Sulla sinistra si può proseguire per il sentiero che porta alla Malga ai Lach, mentre sulla destra il sentiero n.631 prosegue verso la Malga Bosch Brusà. Il sentiero si snoda tra il bosco e nell'ultimo tratto si snoda lungo un costone, da qui si giunge infine ad uno splendido belvedere con una panoramica della valle del Biois, delle Pale di San Martino e del gruppo dello Schiara e della Moiazza.
Proseguendo per il sentiero si arriva su una ampia radura, dove è sita la malga Bosch Brusà.
Tempo di percorrenza: 1h30’
La malga è aperta da metà giugno a fine settembre
Su www.cicloweb.net le pagine dedicate al Falcade e dintorni:
- in bicicletta e mountain bike a Falcade;
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E d'inverno, ciaspolate in Veneto da www.ciaspole.net