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Autunno al lago di Cei
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Autunno al lago di Cei
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Castel Noarna in una foto di Daniele Lira (scorri la gallery!)
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Dos dei Cannoni, Cimana dei Premani
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Rovereto in una foto di Luca Babboni
Trentino

Vallagarina e dintorni

Non molti conoscono davvero Rovereto, la quarta città della regione Trentino Alto Adige (dopo Trento, Bolzano  e Merano) e la seconda della provincia di Trento. E’ anche la prima città di una certa importanza che s’incontra quando, venendo da Verona, si percorre l’antica via per il passo del Brennero. A meno di trenta chilometri dal capoluogo provinciale, Rovereto può dirsi città della Pace, dei festival e dei musei. Una passeggiata per le sue vie stupisce, come non mancano di stupire anche le passeggiate nei suoi dintorni, dalle prime colline alla mezza montagna, senza dimenticare che da qui distano davvero poco il Pasubio, le Piccole Dolomiti, l'Alpe Cimbra ed il monte Baldo.
 

TRINCEE DELL’ASMARA
Il complesso militare fortificato austro-ungarico dell’Asmara è situato nei pressi dell’abitato di Ravazzone, posto a pochi minuti dalla città di Rovereto. Il caposaldo è tornato visitabile grazie ai recenti lavori di recupero curati dalla Schützenkompanie Destra Ades e dall’associazione “1 Territorio 2 Fronti”. Sono visibili trincee e camminamenti, postazioni di mitragliatrici e osservatori.
Durante la Grande Guerra il sito era un punto strategico della linea difensiva austro-ungarica che dal Basso Sarca risaliva verso Rovereto; la sua costruzione da parte del genio militare venne avviata a partire dall’agosto del 1914. Con lo scoppio delle ostilità con il Regno d’Italia il presidio si trovò in prima linea ad operare di concerto con i reparti dislocati nei vicini presidi del Nagià Grom, del Faè e del Camanghen. Dall’aprile del 1915 gli austro-ungarici procedettero ad armare l’Asmara con pezzi d’artiglieria e lancia mine.


DORSALE DI COSTOLE VERSO MALGA CIMANA
“Immagina un tranquillo laghetto di montagna, immerso nella natura e circondato da boschi rigogliosi. Qui verrai in primavera, per ammirare il bosco che rinasce dopo il lungo inverno, tornerai in estate per scappare alla calura e goderti lo spettacolo dele ninfee adagiate sullo specchio d'acqua, lo adorerai in autunno, quando il bosco si accende di mille caldi colori e i riflessi rossi e gialli degli alberi si tuffano nell'acqua e lo apprezzerai in inverno, quando il silenzio del bosco imbiancato ti consentirà di immergerti nella pace di questi luoghi”.
(tratto da www.visitrovereto.com)
Dal parcheggio in prossimità della sponda Nord del Lago di Cei si attraversa la strada e si prosegue in direzione Cimone per circa 50 metri. Si gira a destra su una strada sterrata che, dopo aver oltrepassato le prime case, si inoltra nel bosco. Superati quattro tornanti si giunge al caratteristico Capitello di Costole. Si cammina ancora verso nord oltrepassando alcune caratteristiche casette e quindi si tiene la destra per attraversare un prato e proseguire nuovamente in salita. Dopo due tornanti si è raggiunta la massima elevazione del percorso: si scende ora leggermente per sbucare nei prati sottostanti. Attraversato un tratto di bosco rado si sale ancora attraverso i prati per affrontare infine l'ultima parte del percorso, pianeggiante, che conduce davanti a Malga Cimana.
Ritorno sulal stessa via.


PRA DELL’ALBI
La passeggiata permette di scoprire una notevole varietà di ecosistemi: lo stagno, la torbiera, il bosco di faggi sono solo alcuni esempi.
L'area protetta comprende due ampie conche. La prima accoglie due laghi, il lago di Cei ed uno minore detto Lagabis. Proseguendo nella parte della valletta di Cei che scende a nord verso Cimone e Aldeno, si incontrano due zone torbose.
La seconda conca è più piccola, ed è separata dalla prima da una linea di colline. Ospita una palude-lago di grande interesse naturalistico, nota col nome di Prà dell'Albi o Lago di San Martino.
Attraverso i secoli questi luoghi sono stati oggetto di una continua presenza umana con genti molto diverse che si sono succedute nel tempo lasciando importanti tracce del loro passaggio. Una testimonianza di rilievo è costituita dalla chiesa di San Martino in Trasiel, raggiungibile tramite una breve deviazione dall’anello del percorso.
(da www.visitrovereto.com)
L'ingresso al sentiero di visita del biotopo è collocato lungo la SP20 in corrispondenza del lago di Cei, all'altezza dell'Hotel Lago di Cei.
Il percorso è un anello, che si snoda lungo il territorio occupato dal biotopo per ricondurre alla fine della visita all'ingresso principale. L'intero percorso può essere portato a termine in circa 4 ore, con passo tranquillo e tenendo conto di brevi soste per osservare, fotografare, scrivere e riposare.
Il tracciato non comporta alcuna difficoltà tecnica. Da segnalare solo un tratto di sentiero breve ma ripido, che si incontra dopo il lago di San Martino, all'altezza del Pra degli Albi, da cui si inerpica una breve strada che conduce alla chiese romanica di S. Martino.
Lungo il percorso sono indicati ventidue punti di particolare interesse, individuati dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento.

 

DOS DEI CANNONI
La Vallagarina, durante la Prima Guerra Mondiale, si trovò ad essere terra di confine e in questi luoghi si combatterono numerose battaglie. Le testimonianze di queste tristi vicende, sono ancora ben visibili visitando il territorio. Dalle trincee ai cimiteri militari, passando per forti e cippi: dal Pasubio alla Val di Gresta, dal Baldo alla Lessinia gli echi della Grande Guerra hanno risuonato a lungo in questa zona che ha dato i natali a tanti irredentisti.
Si parte da Malga Cimana.
Dal punto di partenza il percorso segue la strada forestale per 1.3 km verso Malga Cimana di Pomarolo fino ad incrociare la strada asfaltata che sale dal fondovalle. Da qui si scende verso destra per un breve tratto ed in prossimità del tornante si gira a sinistra di nuovo su strada sterrata (indicazioni per Dos dei Canoni). La strada sbocca, dopo circa 1.5 Km, direttamente sulla piazzola panoramica al termine della strada stessa. Verso la fine di questo tratto di percorso si incontrano alcuni cartelli, all'imbocco dei sentieri che portano alla zona dei ruderi.
Il rientro avviene lungo lo stesso itinarario di andata.
Gli appassionati di storia, ed in generale tutti i più curiosi, potranno visitare il Museo della Prima Guerra Mondiale di Rovereto e approfondire la conoscenza su questo tragico periodo.


DA NOARNA AL CASTELLANO
Si parte poco sopra la chiesa di Noarna, frazione collinare del comune di Nogaredo, da una piazzola di sosta e gioco da cui si può ammirare il duecentesco complesso di Castelnuovo, immerso nei vigneti e affacciato sulla Vallagarina.
Partendo da questo punto si risale - immersi nel bosco - la strada sterrata che corre lungo la sponda idrografica destra del Rio Cavazzini. A un certo punto il sentiero – mantenendo la salita - passa sull'altro fianco vallivo, entrando nel comune di Villa Lagarina. Qui il piano di calpestio talvolta presenta ancora le tracce dei solchi scavati dalle ruote dei carri nella roccia: questa antica via un tempo era interessata da un frequente passaggio di mezzi trainati da animali, spesso diretti al vicino mulino, oggi ridotto a rudere.
Arrivati al bivio fra Patone e Castellano si imbocca la via più erta, sulla destra, che porta dritta - passando davanti al Capitel de le Coste - al bel terrazzo coltivato dei Pizzini, noto anche per il sito archeologico studiato dal Museo Civico di Rovereto. Da qui ancora un breve tratto in salita si raccorda alla strada provinciale, a pochi metri di distanza dalla chiesa di Castellano.
Suggerimenti: prima di affrontare l'escursione munirsi della base cartografica del Percorso collinare Destra Adige Lagarina disponibile presso la Fondazione MCR, l'APT e i cinque Comuni coinvolti dal Progetto (Isera, Nogaredo, Nomi, Pomarolo, Villa Lagarina). Il pieghevole oltre a illustrare il territorio e il percorso collinare tramite una carta dedicata è arricchito da una serie di immagini e di approfondimenti relativi ai luoghi attraversati. Scopri l'itinerario completo del Percorso collinare Destra Adige Lagarina.


SENTIERO DELL’IMPERATORE
Un sentiero non difficile che parte da Villa Bortolazzi e porta ad ammirare dall’alto l’alta Vallagarina e la bassa valle dell’Adige: si sale lungo una via realizzata per scopi militari. Ancora oggi restano tracce dei manufatti più antichi.
Partendo dalla casa colonica antistante Villa Bortolazzi, in località Acquaviva di Trento (190 mslm), si prende a salire il conoide coltivato a vite fino alla sua sommità, dove si incontra il segnale SAT che indica di proseguire a destra in una pineta. Il sentiero si spinge in direzione sud. Sul lato opposto della valle si può osservare, quasi sempre, il paese di Aldeno. Il tratto centrale dell’escursione offre una ripida salita per poi raggiungere una zona “ad anfiteatro” dominata da rocce di colorazione rossastra.
Si sfiora una radura ai piedi del Dosso dei Vignai e del terrazzamento di Scanuppia. Si rasenta una vasca idrica, si incontrano i primi casolari ed infine si tocca la via cementata che sale da Besenello. Percorse poche centinaia di metri si giunge alla meta di questo itinerario, la chiesetta di santa Trinità (posta ad un’altitudine di 840 metri sul livello del mare) dalle cui praterie si può dominare la piana di Besenello e Calliano. Spettacolare, sul fianco sinistro della chiesa, la voragine che incombe su rio Secco.
Il rientro si effettua ripercorrendo all'inverso l'intero tragitto oppure, come variante, seguendo la veloce Val dei Vignai, che va a calare sulla strada statale del Brennero presso lo stabilimento ex-Cemea (Posta vecchia).
 

IL RIFUGIO MARCHETTI ALLO STIVO
Meta di una ciaspolata descritta qui (clic) il rifugio Marchetti è un’apprezzata meta anche durante le stagioni “senza neve”.  Si raggiunge partendo dal passo della Bordala.
L’escursione parte dai prati di Passo Bordala, in Val di Gresta: si percorre la stradina a destra del ristorante del passo fino a incrociare il sentiero 623 che, salendo, conduce fino alla cresta spartiacque tra le valli dell’Adige e del Sarca.
Si prosegue quindi sul 617 fino al rifugio posto a breve distanza dalla vetta del monte Stivo.  Si scende poi sul versante opposto della montagna seguendo il sentiero 608 fino alla località Le Prese e poi 608bis fino alla località Sant'Antonio. Si imbocca dunque la stradina che qui si dirama a sinistra passando per la chiesetta del Santo, poi al bivio subito dopo la località Gombino si va ancora a sinistra fino ad arrivare al punto di partenza.
Itinerario suggestivo senza difficoltà tecniche, adatto ad escursionisti allenati per la lunghezza del percorso.


RIFUGIO LANCIA
Il percorso attraversa una suggestiva faggeta e poi un prato dominato dalla caratteristici edifici di malga Zocchi. Dalla cima del monte Testo, il rilievo posto proprio alle spalle della malga, nelle giornate di bel tempo lo sguardo spazia sull'ampio panorama che da est ad ovest comprende i rilievi più alti del Monte Pasubio: i Denti Italiano ed Austroungarico, Cima Palon, le Piccole Dolomiti, la catena che sovrasta la Vallarsa comprendente Cima Levante e il monte Zugna, fino ad ammirare in lontananza il Monte Altissimo e la catena del Monte Telegrafo, posti tra il Lago di Garda e la Valle dell'Adige. Si abbraccia, insomma, un’ampia porzione del fronte trentino della Grande Guerra.
Proprio sotto la cima del Monte Testo, l'esercito austroungarico ha scavato un complesso di gallerie e ricoveri di notevole interesse che ora, liberati dai detriti che ne ostruivano parzialmente il passaggio, grazie al lavoro dei Soci della S.A.T. di Rovereto, risulta di notevole interesse.
Alla località Pian del Keserle (1433 mslm) si perviene dopo aver oltrepassato Giazzera, ultima frazione del Comune di Trambileno. Qui, a lato del parcheggio situato più a monte lungo la valle del Rio Orco, accolti dalla scritta che campeggia sull'enorme ''Che tu sia benvenuto nel Regno della Pozza'', parte il sentiero 122 verso malga Zocchi (1655 mslm, punto di ristoro). Proseguendo la salita, dopo la malga si giunge nei pressi della Bocchetta dei Foxi (1722 mslm), crocevia dal quale partono diversi itinerari. Si segue il 102A, che conduce sulla cima del Monte Testo (1999 mslm), proprio alle spalle della malga. Gli accessi alle gallerie e ricoveri austroungarici sono facilmente rintracciabili scendendo pochi metri dalla cima in direzione del rifugio Lancia. Per la visita è opportuno essere dotati di pile frontali. Dalla cima del monte Testo si può procedere scendendo lungo la trincea che dopo circa duecento metri si ricongiunge al sentiero 102A oppure direttamente per lo stesso. Da qui in breve si arriva al rifugio Vincenzo Lancia (1802 mslm). Il rientro al parcheggio può essere effettuato scendendo per la comoda strada sterrata in poco meno di un'ora.


CALCHERE DI TERRAGNOLO
Case in sasso, piccoli campi terrazzati, muretti a secco..sentieri, boschi e vette che da sempre dominano questi territori.
Seguendo un semplice percorso, immerso in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, si potranno scoprire i resti di alcune "calchere", gli antichi forni per la produzione della calce e godere di suggestivi scorci nelle frazioncine della valle di Terragnolo.
Il sentiero inizia in frazione Camperi per raccordarsi poi sul sentiero che conduce alla chiesetta medievale di Santa Maria Maddalena. Giunti alla chiesetta si può scegliere se scendere verso Puechem, concludendo il “giro delle calchere”, o allungare l’escursione raggiungendo la frazione Zencheri.
Arrivati a Zencheri si scende a Piazza lungo alcune suggestive frazioni di Terragnolo.


SENTIERO DEL VENTRAR
Il percorso si inoltra nei canaloni tra i picchi rocciosi che dominano dall’alto il Lago di Garda: pur non essendo pericoloso in sé il percorso va effettuato con attenzione e solo se non si soffre di vertigini.
Ogni curva regala una vista superba con scorci di rara bellezza sul Lago di Garda trentino nel primo tratto, sull’intero Benaco poi, fino a raggiungere le colme di Malcesine e il Monte Grande, arrivo della Funivia di Malcesine.
Nei mesi di giugno e luglio, il cammino è impreziosito dalla fioritura di rododendro e diverse specie di orchidee selvatiche. Il rientro consigliato è dal lato opposto, con vista sul Lago di Pra de la Stua (artificiale) incastonato tra i boschi e i pascoli delle Terre Verdi.
La partenza avviene dal parcheggio dei Zocchi Alti sopra la Bocca di Navene in salita su strada sterrata per 150 metri, poi si imbocca il sentiero naturalistico del Ventrar, sulla destra, che scende nel primo tratto nel bosco e prosegue poi con un leggero sali e scendi fino a sbucare sul versante rivolto verso il Lago di Garda. Da lì si prosegue in salita tagliando il versante in diagonale su sentiero fino a raggiungere l’arrivo della funivia di Malcesine.
E’ possibile percorrere il sentiero sommitale e rientro dalla strada sterrata che scende fino al parcheggio.


Il Trentino, e tutti i dintorni di Rovereto, a partire dal monte Baldo, la Vallarsa e l'Alpe Cimbra, su www.cicloweb.net:
- percorsi per mountain bike e bicicletta in Trentino,
- passeggiate ed escursioni in Trentino,
- guida a valli e luoghi del Trentino


R&B COLLE AMENO
Una base ideale per tutti gli itinerari sul Baldo, in val di Gresta, Vallarsa e Vallagarina, compresa la facile pista ciclabile lungo l'Adige è sicuramente il Colle Ameno!

Il palazzo d'epoca, che presenta notevoli e preziosi aspetti storici risalenti anche al Seicento, ha un ampio cortile interno protetto, cantine scavate nella roccia e una sala nobile al primo piano con stucchi e rivestimenti lavorati in legno, stufe a ole e un loggiato aperto con cotto originale del '700.
Il palazzo si trova ai piedi del Colle Ameno (o Dosso Alto) di Borgo Sacco, una piccola altura rocciosa situata lungo la riva sinistra del fiume Adige.
Oltre ad un un deposito custodito e videosorvegliato per le biciclette il R&B Colle Ameno offre un bar, wi-fi, un centro benessere con sauna, idromassaggio, sala relax, un cortile con gazebi, una grotta dove degustare birra artigianale, vini e grappa trentini, un giardino con piante tipiche vallagarine ed una stube con sala TV e relax.
http://www.colleamenobeb.it/

Colle Ameno
Room & Breakfast
Via Colle Ameno, 6 - Borgo Sacco - Rovereto
telefono 0464-480711 e-mail info@colleamenobeb.it
Visita anche la pagina Fb: www.facebook.com/colleameno

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