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Fioritura di crocus sugli Andossi (scorri la gallery!)
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Fuori dal bosco, verso il rifugio Mai Tardi
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Violette, Spadolazzo sullo sfondo
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Traccia facile, adatta anche ai più piccoli
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Lago degli Andossi, all'inizio del disgelo primaverile
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Solitari crocus nei pressi del lago degli Andossi
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A maggio si cammina tra incantevoli fioriture
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La chiesetta di San Rocco (Andossi, Madesimo)
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Verso il lago Emet (foto di Roberto Ganassa)
Lombardia

Alta valle Spluga

"Calano al piano dai ridenti Andossi,
dalle conche pasciute in Val di Lei,
dietro un lento squillar di bronzi mossi.
Cantilena piú mesta io non potrei
trovar nel mondo, sul cui metro ondeggi
la tacita armonia de´ sogni miei.
Oh, misurar la vita in su le leggi
dell´erbe e degli armenti; andar le belle
notti, seguendo un tintinnio di greggi;
salutare ogni dí forme novelle
d´ingenua vita; uscir della memoria
di ció che fui, richiedere alle stelle
l´antico Iddio; l´avara arte e la gloria
travagliata depor lento, dal cuore;
dimenticar degli uomini la storia,
fino a trovarmi semplice pastore!"
G. Bertacchi, "Scendendo la via dietro un placido gregge", da "Il perenne domani", 1929

Non solo Giovanni Bertacchi, quasi un valligiano, essendo nato nella vicinissima Chiavenna nel 1869, ma anche Giosuè Carducci, che a Madesimo trascorse quasi venti estati, Carlo Castellaneta e Dino Buzzati hanno scritto o cantato panorami e tradizioni, usi e costumi di questo angolo di Lombardia che pare proiettarsi verso il cuore dei Grigioni elvetici.
Una passeggiata a piedi, magari fuori stagione, quando la neve lascia spazio alle prime fioriture oppure quando si accendono i colori dell'autunno, è il modo migliore per scoprire questo territorio ed in particolare gli Andossi, un territorio situato tra la valle Scaloggia, ovvero il solco vallivo in cui si trova Madesimo, e la valle Spluga (o valle del Liro o valle di San Giacomo) che, attraverso Isola, risale fino all'omonimo passo, confine con la Svizzera.
Si tratta di morbidi rilievi collinari, di origine morenica, dove è ancora praticato l'alpeggio e che sono teatro di una facile escursione su fondo misto che può porsi come obiettivo il bucolico lago degli Andossi, posto in posizione panoramica su tutte le cime che chiudono l'alta valle Spluga e che segnano il confine con la Confederazione Elvetica.
La camminata prende le mosse dal centro di Madesimo (1560 mslm): nei pressi del parcheggio in via Antonio de Giacomi si notano le indicazioni per Andossi - Stuetta e si inizia a prendere quota tra qualche casa prima di addentrarsi in un bosco di larici ed abeti (segnavia C7).
Si sfiora un'isolata abitazione e si continua a salire per uscire, quasi improvvisamente, tra pascoli e prati, a circa 1700 metri di altitudine. Qui, guidati dalle indicazioni bianco-rosse, si continua su un sentiero che taglia una traccia sterrata per portarsi, sempre su buona pendenza e fondo facile, ai piedi del rifugio Mai Tardi, posto a 1850 mslm. Il rifugio si trova tra le case di Croce, uno dei piccoli nuclei abitati degli Andossi. Gli altri sono Crestone (con il rifugio Camanin) e San Rocco con la caratteristica chiesetta: si tratta di piccoli agglomerati di case molto caratteristici tra i quali vale la pena addentrarsi.
Oltre il rifugio Mai Tardi si prosegue per qualche centinaio di metri su strada asfaltata passando tra alcune caratteristiche baite ristrutturate: dopo le ultime case si svolta a destra, su una pista che si fa presto sterrata e continua a prendere quota avvicinandosi ad un caratteristico muretto che delimita i pascoli.
La traccia prende quota con varie pendenze, alternando tratti ripidi a tratti più facili: si mantiene ampia e non pone mai problemi di orientamento. Si continua a camminare, sempre distratti da un maestoso panorama che abbraccia ad ovest i Pizzi dei Piani ed il Pizzo Ferrè mentre a nord si dispongono il Pizzo Tambò (ad ovest del passo Spluga) e le imponenti vette del Suretta e dello Spadolazzo (ad est del valico).
Il lago degli Andossi spunta quasi improvviso e lo si raggiunge con una breve discesa: dai suoi dintorni si possono osservare sia la diga di Montespluga sia l'abitato omonimo mentre ad est si nota il rifugio dedicato al poeta chiavennasco Giovanni Bertacchi le cui rime hanno aperto questa pagina.
Il ritorno avviene per la via di salita senza trascurare la possibilità di deviare verso la chiesetta di San Rocco e riprendere poi la via percorsa in salita seguendo le indicazioni per Madesimo. Quando è aperto, si può anche deviare per il Giardino Alpino che oggi è una evoluzione di quello che, negli anni Venti del Novecento, fu aperto a Madesimo.

A questa escursione, facile, possono ovviamente aggiungersi altri itinerari più impegnativi come, ad esempio, la stessa salita al rifugio Bertacchi ed al lago Emet o la conquista del Pizzo Tambò. Di indubbio fascino anche la salita per la val Cardinello.

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