20210428_092703-min.jpg
Camminando nelle Dolomiti, a Sappada (foto www.sappadadolomiti.com) - scorri la gallery
20210428_092717-min.jpg
Camminando nelle Dolomiti, a Sappada (foto www.sappadadolomiti.com)
20210428_092735-min.jpg
Camminando nelle Dolomiti, a Sappada (foto www.sappadadolomiti.com)
20210428_092747b-min.jpg
Camminando nelle Dolomiti, a Sappada (foto www.sappadadolomiti.com)
Friuli Venezia Giulia

Sappada

Il sito www.sappadadolomiti.com descrive Sappada come "un luogo incantevole a 1.250 metri di altitudine, lontano dal caos, dove rimanere affascinati da paesaggi paradisiaci. Una natura incontaminata, che permette di ascoltare il silenzio delle montagne, di respirare la purezza dell'aria e di ammirare la bellezza della natura autentica che la circonda. Sappada, una piccola grande perla nel panorama dolomitico, con un turismo che affonda le radici alla fine dell'800, una montagna dalle mille attività, dove assaporare ancora il gusto della tradizione, per vivere una vacanza magica e indimenticabile".

Sappada sorge ad un altitudine di 1245 mslm, Il paese si estende in direzione est-ovest lungo tutta la valle attraversata dal fiume Piave, le cui sorgenti si trovano proprio nel territorio comunale a 1800 mslm alle falde del monte Peralba. Sappada è circondata da imponenti e suggestivi massicci dolomitici, il paesaggio è caratterizzato da verdi pascoli ed estesi boschi di conifere; numerose le cascatelle e i laghetti alpini. Oltre il Peralba, che con i suoi 2694 mslm è la seconda vetta delle Alpi carniche, le cime principali sono il Pic Cjadenis (2490 mslm) e il Monte Lastroni (2450 mslm) che insieme al Peralba di trovano nella Val Sesis settentrionale; il Monte Chiadenis (2454 mslm); la Creta Forata (2460 mslm), il Monte Geu, il Monte Cimon, il Monte Siera (2442 mslm), Piccolo Siera, il Gruppo dei Clap (2450 mslm) sul versante meridionale, il gruppo delle Terze (Monte Terza Grande 2586 mslm, Monte Terza Media 2433 mslm, Monte Terza Piccola 2333 mslm, Cresta di Enghe 2414m), a ovest, il Monte Rinaldo, il Monte Ferro (2348 mslm), la Cresta del Righile, il Monte Hochbolt sul versante settentrionale della valle.

Camminare tra queste montagne, affascinanti e meno frequentate delle Dolomiti più celebrate, risulterà senz'altro indimenticabile.


ALBA SUL MONTE COGLIANS
Durata: 4 ore
Lunghezza: 6.5 km
Difficoltà: impegantivo
Dislivello: 941 metri
Accesso: da Forni Avoltri si segue la strada per Collina, si passa il paese e si segue la strada fino al rifugio Tolazzi a 1363 mslm. Dal rifugio si prosegue a piedi seguendo il sentiero CAI 147 fino al rifugio Marinelli, dove è eventualmente possibile pernottare. L'accesso richiede una camminata di cinque chilometri con seicentosessanta metri di dislivello (verificare eventuali servizi navetta su fuoristrada).
Itinerario
Dal rifugio si sale lungo il dosso a monte del rifugio seguendo le indicazioni per il monte Coglians. Si traversano le pendici del Pic Chiadin guadagnando quota con una serie di strette svolte. In corrispondenza di forcella Monumenz, si lascia a destra la traccia che sale alla cima di Mezzo e si traversa lungo una cengetta rocciosa (cavo) che termina alla base dell'ampio vallone del Ploto.
Qui ci si immette nel sentiero che sale da sinistra, iniziando a risalire le ghiaie, raggiunta la base del ripido canale ghiaioso che scende dalla forcellina tra il monte Coglians e l'antecima est, si sale ancora per ghiaie mobili seguendo i segnavia. Poco prima di raggiungere la conclusione del canalino se ne abbandona il fondo deviando a sinistra per risalire su gradoni rocciosi ingombri di fine materiale detritico.
Si raggiunge la base di una paretina rocciosa poco inclinata e ben appigliata che rappresenta il punto più impegnativo della salita.
All'uscita da questo tratto si è su un ampio pendio ghiaioso che il sentiero supera con alcune svolte raggiungendo il crestone sud. In breve, per sfasciumi e qualche gradino roccioso si raggiunge la cima del Monte Coglians.
Discesa per la via di salita.


MONTE TUGLIA
Durata: 3h30'
Lunghezza: 10.6 km
Difficoltà: medio
Dislivello: 800 metri
Itinerario
Il Monte Tuglia è una cima poco frequentata e per questo molto affascinante, tecnicamente non troppo difficile ma impegnativa nei ripidi prati finali. Ben visibile da Sappada, grazie alla sua posizione isolata dalla quale si gode di un bellissimo panorama a 360°.
Dal piazzale della seggiovia del Monte Siera si costeggia sulla destra la statale 355 che scende a Forni Avoltri: cinquanta metri poi si segue la larga strada forestale che entra nel bosco e lo risale con lieve pendenza fino ad incontrare il Rio Geu. Qui la strada si fa stretto sentiero, che dopo aver attraversato due ruscelli va ad incrociare la carareccia che sale dal fondovalle.
Seguire la strada verso est ed attraversare alcuni brevi strappi fino a giungere alla malga Tuglia.
Lungo questo tratto guidano l'escursione i segnavia 320 e 230.
Giunti alla malga, guardando il Monte Tuglia proseguire verso la sua base a ore 11 fino ad incrociare il sentiero di salita.
Una volta individuato il percorso diventerà obbligato: sarà sufficiente seguire il sentiero, molto ripido, fino a giungere alla croce di vetta.
Discesa lungo l'itinerario di salita.


ANELLO DEL MONTE AVANZA
Durata: 3h30'
Lunghezza: 10 km
Difficoltà: medio
Dislivello: 1056 metri
Accesso: da Sappada si percorre la strada in macchina fino alla borgata di Cima Sappada dove, dietro la chiesa, inizia la strada che sale alle Sorgenti del Piave. 500 metri prima del rifugio Sorgenti del Piave, in prossimità del bivio per il rifugio Calvi si lascia la macchina (ampio parcheggio).
Itinerario
Dal parcheggio si segue l'ampia carrareccia che sale verso il rifugio Calvi, dopo circa 300 metri, al primo tornante si prende il sentiero verso ovest (percorso fortini Monte Chiadenis) si continua a seguire il sentiero che attraversa verso est passando accanto ad alcune fortificazioni della guerra. Il cammino è comodo, attraverso prati e rade boscaglie in leggera pendenza, per poi proseguire con più inclinazione seguendo le pendici del Monte Chiadenis.
Ancora un tratto in falsopiano tra larici e abeti ci introduce ad una salita più marcata, portandoci a un largo dosso erboso che delimita l'ampia base di un grande canalone. A questo punto la direzione da prendere è a sinistra per proseguire verso il passo dei Cacciatori, poco prima del passo ci si innoltra lungo il ghiaione che sale verso nord-ovest tra le pareti della Crete Cacciatori e i Campanili delle Genziane fino alla forcella delle Genziane. Un sentiero rasenta gli strapiombi della Creta dei Cacciatori e portandosi alla base di una parete rocciosa la risale con alcune serpentine per poi girare oltre uno zoccolo dove una cengia attrezzata porta sulla cresta fortificata con i resti di guerra e quindi in cima al Monte Avanza.
Dalla Cima si ripercorre la via di salita ridiscendendo il ghiaione e successivamente risalendo al passo dei Cacciatori tra pietre e resti di guerra.
Un breve strappo e si raggiunge l’intaglio con i suoi numerosi resti di guerra.
Dal passo un sentiero risale il dosso erboso portandoci dove inizia l’attacco alla ferrata del Chiadenis. Si segue invece il sentiero 173 che con un lungo traverso, sotto le pareti, porta verso il passo Sesis.
Superato uno sperone roccioso con l’aiuto di un paio di staffe e un cavo, in breve si arriva al passo.
Una breve discesa porta al rifugio Calvi e da qui lungo l'ampia carrareccia fino al parcheggio.


SAPPADA-FERRATA DEL CHIADENIS
Durata: 3h45'
Lunghezza: 6,95 km
Difficoltà: impegnativo
Dislivello: 792 metri
Accesso
Da cima Sappada prendere la strada per le Sorgenti del Piave e percorrerla tutta fino al bivio per il rifugio Calvi e parcheggiare l'auto.
Itinerario
Dal parcheggio ripercorrere la strada in direzione Cima Sappada per circa 200 metri ed imboccare a sinistra il sentiero n.173.
Seguire il sentiero che costeggia il lato sud del Chiadenis e poi sale lungo il vallone del Monte Avanza.
Giunti al passo dei Cacciatori seguire il sentiero a sinistra e dopo cinque minuti prendere nuovamente a sinistra.
Dopo un paio di minuti ci si trova davanti all'inizio della via ferrata come indicato da una targa metallica.
La ferrata si sviluppa quasi tutta all'interno di canali che, in alcuni passaggi, si presentano piuttosto ripidi.
Guadagnata la vetta, 2498 mslm (croce e libro), evidenti attrezzature indicano la strada da seguire per il rientro: si arriva fino ad una forcellina dove termina il sentiero attrezzato.
Seguire il sentiero verso destra che porta verso il rifugio Calvi (meritata sosta) da qui seguire la strada fino al parcheggio di partenza.


PASSO DELL’ARCO O ANELLO DEL COL DEI MUGHI
Durata: 2h45'
Lunghezza: 9 km
Difficoltà: medio
Dislivello: 717 metri
Itinerario
Dal parcheggio delle baite Mondschein e Pista Nera seguire la strada in direzione ovest (verso Cima Sappada) per circa 400 metri sino al ponte che attraversa il Piave.
Oltrepassarlo e seguire il sentiero 317 (indicazioni in prossimità del ponte). 
Ci si inoltra nel bosco dapprima seguendo un'ampia strada forestale poi su un sentiero che con ampi e regolari tornanti condurrà fino al passo.
La discesa avviene dal versante opposto, si segue il sentiero che scende in direzione ovest, dopo alcune decine di metri la traccia risulterà piuttosto ripida e franosa quindi prestare molta attenzione (il tratto è molto breve).
Ecco poi il bivio (cartelli) per il bivacco Damiana che si lascerà sulla sinistra, scendendo verso destra in direzione nord, seguendo il sentiero che scende lungo il Cadin di Fuori.
Poi il sentiero entrerà in un bosco di abeti e larici fino a sbucare sulla piana che porta alla Ziegelhutte.
Sono le mosse finali: proseguendo in direzione nord dopo circa 500 metri sulla vostra destra si noterà una strada forestale che in breve condurrà alla Baita Pista Nera e quindi alla vostra auto.


SAPPADA MONTE FERRO
Durata: 4h30'
Lunghezza: 9,26 km
Difficoltà: impegnativo
Dislivello: 1155 metri
Itinerario
Salita solitaria e poco frequentata: dal centro di Sappada si sale fino al rifugio Monte Ferro (verificare l'apertura), da qui si prosegue fino a giungere alla stazione a monte della sciovia Sasso Alto. Subito dietro alla stazione, si inizia a seguire l'evidente e segnalato sentiero 141: il tratto iniziale su facili roccette.
Si continua a seguire il sentiero, a tratti molto ripido, fino a quota 1950 mslm, dove non si prosegue verso destra (direzione laghi d'Olbe ), ma si inizia a salire lungo gli evidenti prati alla nostra sinistra.
Qui inizia la parte più impegnativa dell'escursione, la pendenza si fa più pronunciata e i bollini rossi sono molto rari.
Si continua a salire fino a un evidente sella: qui, con traccia di sentiero, ci si sposta sulla sinistra e dopo un tratto di circa 100 metri quasi pianeggianti si inizia a risalire diretti verso la cresta sopra (quii bollini rossi si trovano).
Tratto ripido e impegnativo. Una volta arrivati in cresta si prosegue per circa quindici minuti in direzione della vetta (sinistra), anche qui i bollini sono visibili ma, vista l'estrema friabilità delle rocce, bisogna fare molta attenzione.
Discesa dalla stessa via della salita.

 

SAPPADA - RIFUGIO MONTE FERRO - LAGHI D’OLBE
Durata: 2h40'
Lunghezza: 10,88 km
Difficoltà: medio
Dislivello: 979 metri
Itinerario
Da Borgata Mulbach imboccare la strada alta e giunti presso la cappellina di Sant'Antonio seguire una stradina sulla destra che poco dopo più avanti si fa sentiero.
Raggiunta la stazione di partenza dell'ex sciovia Sasso Alto, si sale per l'evidente sentiero sulla sinistra che conduce fino al rifugio Monte Ferro, 1563 mslm.
Sul lato sinistro del rifugio parte un ampia mulattiera (cartello) che si dirige verso nord e più in alto, sotto un ripido salto, si fa sentiero piuttosto stretto ed esposto.
Dopo una serie di serpentine la traccia punta quindi verso est, attraversa un canale franoso, infine, con una lunga diagonale, porta sull'altopiano di Olbe.
Ancora un centinaio di metri ed ecco l'arrivo ai Laghi D'Olbe.
Per la discesa o si scende per la stessa via oppure ci si porta verso la malga sottostante per poi collegarsi alla pista di rientro di Sappada 2000 che conturrà fino in paese (segnavia 141).


SAPPADA VAL RINALDO PASSO DEL MULO
Durata: 4h45'
Lunghezza: 11,62 km
Difficoltà: medio
Dislivello: 792 metri
Accesso
Da Sappada con la macchina seguire la statale verso Presenaio, a quota 1063 mslm dove scende il Rio Rinaldo sulla destra parcheggiare la Macchina (Cartello ''Rio Bianco'').
Itinerario
Si parte sul sentiero n.193 inizialmente molto ripido poi via via più tranquillo e molto bello con alcuni tratti un po' più tecnici (ma nulla di difficile).
Si giunge alla malga Rinaldo, riadattata una quindicina d'anni fa quale ricovero di fortuna per l'escursionista.
Si risale tutta la valle dapprima lungo il Rio facendo attenzione: il sentiero in alcuni punti è poco visibile, poi via via la valle si fa sempre più larga e nella parte finale anche ripida fino ad arrivare alla forcella Rinaldo, 2241 mslm.
Prendere il sentiero alla destra che inizialmente tenderà a scendere poi con tornantini molto ripidi porterà ad un'altra piccola forcella.
Tenersi sempre sulla destra seguendo il sentiero che costeggia la Cresta Righile fino ad arrivare al passo del Mulo 2356 mslm.
Da quì si scende fino ai Laghi d'Olbe per poi prendere il sentiero 141 verso destra che costeggia le Creste del Ferro (dove è molto facile imbattersi in branchi di camosci a volte anche molto numerosi) passando per i Piani di Untrerz fino ad arrivare al rifugio Monte Ferro.
Seguire la pista da sci che riporta a Sappada, quì è consigliato avere una seconda macchina per tornare al punto di partenza.


SAPPADA - SIERA SPITZ
Durata: 6h30'
Lunghezza: 11,14 km
Difficoltà: impegnativo
Dislivello: 1298 metri
Itinerario
Il Monte Siera, lo Spitz, è la montagna simbolo di Sappada. Una cima dolomitica splendida, con creste selvagge e impressionanti pareti, che però non ha accessi facili ed è quindi salita abbastanza di rado.
La via normale, infatti, non va sottovalutata: è lunga e impegnativa, qualcosa a metà tra escursionismo e alpinismo, ma di grande soddisfazione per gli splendidi panorami che si aprono sulle Alpi Carniche e sulle Dolomiti .
La via segue una gola tenebrosa veramente impressionante, dove ci sono da affrontare difficoltà costanti sul I/II grado con un passaggio chiave di grado II abbondante (due camini in serie ).
Si può fare anche senza corda (se molto esperti ), ma è meglio portarla e scendere il primo camino in doppia.
Per chi è meno esperto o vuole assicurarsi anche in altri punti ci sono vari chiodi nei pressi dei passaggi più ostici.
Indispensabile invece il casco, la qualità della roccia del Siera è pessima e letteralmente può venire giù di tutto.
Il punto di partenza di questa via normale è il bel passo Siera (1592 mslm), che si può raggiungere sia da Cima Sappada (1276 mslm, dallo skilift, sentiero 318/316, 1h30') sia da borgata Bach (1209 mslm, sentiero 316 , 1h15').
Si inizia quindi a salire verso est fino a raggiungere la Casera Siera, stando attenti a prendere la giusta traccia che inizia a sinistra dietro la costruzione (scalini in legno e ometto) e che dopo aver attraversato un torrente sale nella fitta mugheta. Questa parte è molto faticosa, il sentiero è molto ripido.
Si trascura quindi un sentiero che sale a sinistra, segnalato con un bollo rosso, che porta alla via normale Ovest. Si prosegue dritti entrando nel grandioso anfiteatro chiuso dalle alte pareti grigio/rossastre del Siera e del Piccolo Siera. Si seguono quindi i bolli rossi attraversando un ghiaione puntando decisi verso una gola caratterizzata da un impressionante tetto alla destra dell’ingresso.
C’è subito un passaggio esposto su di una profonda fessura (dove c’era un ponticello di legno crollato all’epoca della salita) e poi si risale per placche entrando in un ripido canalino ( I+).
Dopo vari divertenti passaggi attorno al I/II grado la gola si restringe fino al punto chiave della via: due camini in serie, il primo di una quindicina di metri, il secondo di cinque o sei, di difficoltà attorno al secondo grado, forse superiore.
Si esce quindi dalla gola arrivando ad una cresta erbosa, dove si apre la vista sui Clap, sulle Terze e sulle Dolomiti.
Si risale faticosamente quindi un ultimo canalone, dove si dovrà superare un ultimo breve passaggio di I+, giungendo infine alla forcelletta tra la cima principale e l’antecima sud-est. Il panorama si apre grandioso in ogni direzione, impressionante la verticalità delle pareti nord.
A questo punto in pochi minuti si risalgono le ultime roccette della cresta finale e si raggiunge la vetta ( 2443 mslm) dove stranamente ci sono due croci.
Panorama che spazia su gran parte delle Dolomiti Orientali, quelle d’Oltre Piave, le Carniche Meridionali, la cresta Carnica principale, i ghiacciai austriaci, la pianura veneta e friulana e il mare Adriatico sullo sfondo.


SAPPADA - PICCOLO SIERA
Durata: 4h50'
Lunghezza: 10,21 km
Difficoltà: impegnativo
Dislivello: 1230
Itinerario
E' una bella cima limitata a ovest dal più imponente Spitz, di cui "soffre" un po' la presenza.
La salita è interessante per l'ambiente aspro, isolato e selvaggio. L'itinerario si svolge lungo un lungo pendio di roccette, preti e detriti, non vi sono difficoltà alpinistiche particolari tranne brevi passaggi.
La quasi totale assenza di segnavia, tuttavia, rende il tutto avventuroso.
Anche per questa salita sono richiesti ottimo allenamento e buona esperienza in montagna.
Da Sappada centro, borgata Bach, si scende al Piave, lo si supera su un ponte, prendendo il sentiero 316, ben segnato, che sale nel bosco alternando strappi un po' ripidi a lunghi falsipiani.
Poco dopo, il sentiero si fa esposto ma è largo e dotato di attrezzature fisse.
Il sentiero continua a salire nel bosco: dopo poche ripide svolte si giunge al secondo tratto esposto ma, come il precedente, atrezzato e molto facile.
Da qui si arriva al bivio che porta al passo dell'Arco.
Tenersi sulla sinistra e dopo alcuni saliscendi si giunge al passo Siera 1592 mslm.
Si punta verso l'omonima Casera: si segue il sentiero che risale tra i mughi lungo il costone fino agli ultimi larici.
Lasciato a sinistra il sentiero che porta lungo il canale sudovest dello Spitz, si va verso destra al grande anfiteatro ghiaioso (ben visibile dal basso).
Si risale tale ghiaione fino alla sua parte alta: qui si volge a destra lungo l'evidente costone erboso, superato tale costone si sale per un breve tratto verso sinistra indi si traversa verso destra oltrepassando un canale che porta sul lunghissimo pendio che costituisce la direttrice della salita.
Si risale senza percorso obbligato, sino al piccolo catino tra la cima e l'anticima, qui si sale a sinistra per le facili roccette che conducono in vetta 2430 mslm.
Il ritorno avviene per lo stesso itinerario.

Condividi su  -