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Valle d'Aosta

Mont Avic

Un nostro percorso da Champorcher ai laghi d'Avic e tre idee, segnalate dal Parco Naturale Mont Avic che, su questo sito (http://www.montavic.it), raccoglie decine di percorsi adatti a ... tutte le gambe. Sul sito immagini ed ulteriori dettagli. La foto sopra è di Dario Gasparo e Daniela Dionisi.

AI LAGHI D'AVIC
I laghi d'Avic si trovano nei pressi della testata della valle solcata dal torrente Chalamy, nota appunto val Chalamy o come vallone di Champdepraz, dal nome del comune che si estende su tutta la vallata. 
Curiosamente, però, si raggiungono più agevolmente dalla vicina valle di Champorcher, percorsa da una piccola e discreta strada asfaltata che, dai dintorni di Bard, sale passando da Hone e Champorcher fino a diverse frazioni poste a circa 1600 metri di altitudine. Dopo il villaggio di Petit Mont Blanche la strada, sempre più sconnessa fino a diventare pressochè impratibicale, continuerebbe verso il rifugio Dondenà ma, in corrispondenza di un parcheggio e di una piazzola ecologica, parte una evidente traccia (individuata dal segnavia n.10) che prende rapidamente quota tra i prati, sfiorando diverse case da monte.
Il panorama è subito molto intrigante ed è segnato a sud dalle alte vette che chiudono la valle di Champorcher: il cammino si svolge in un ambiente meno severo, un morbido pendio montuoso in cui i ricchi prati da sfalcio sono punteggiati da pittoreschi larici che in autunno regalano il massimo del loro splendore.
Superate le ultime baite, sempre lungo la traccia numero 10, il sentiero si cala per pochi minuti in un rado boschetto andando a costeggiare il ripido corso di un torrentello.
Si esce ben preso da questo boschetto, in corrispondenza del primo lago di giornata: il lago Muffè nei pressi del quale sorge l'omonimo rifugio (meno di un'ora di cammino). Ci si trova ormai oltre i duemila metri e si cammina in campo aperto: le radure d'alta quota sono solo punteggiate da qualche larice "pioniere" oltre che da diversi pini mughi. Si estendono, a breve distanza dalla traccia, diverse aree umide che appariranno più evidenti volgendo lo sguardo indietro, una volta raggiunto il Col du Lac Blanc (circa 1h20', 2310 mslm).
Questo colle segna lo spartiacque con la citata valle di Champdepraz e l'inizio di una breve discesa verso il rifugio Barbustel (2210 mslm) ed i vicini laghi delle Vallette e Blanc. E' il primo ad affascinare più di tutti perchè, cinto da larici ed abeti, riflette nelle sue acque l'intero gruppo del Monte Rosa che chiude l'orizzonte verso nord. Spettacolare d'autunno! Clicca qui per la photogallery autunnale dell'escursione!
E' proprio questo affascinante panorama, impreziosito dalla sagoma del Cervino, a rendere impagabile questa escursione: la vista migliore sul Cervino si ha prima di raggiungere il lago ed il rifugio, lungo la discesa dal Col du Lac Blanc.
Clicca per aprire una mappa Kompass, da Cort all'alpeggio del Lac Blanc dove si trova il rifugio Barbustel
 

AL RIFUGIO BARBUSTEL
Salita che ha come interesse principale l'attraversamento del più bel bosco di pino uncinato del Parco. "Sentiero guidato" con targhette esplicative sino a Serva Damon, descritto su un opuscolo in vendita presso le sedi del Parco. Suggestivo il "canadese" Lac de Serva e notevole il panorama nella parte alta dell'escursione.
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 830 m
Tempo di salita: 3H30'
Luogo di partenza: Veulla (1300 mslm)
Segnavia: 5c
Passando a monte della chiesetta di Veulla, si imbocca a piedi la strada sterrata che percorre la piana di Chevrère e la si segue per circa due chilometri, fino alla radura del Magazzino dotata di pannello e cartelli indicatori.
La stradina prosegue a sinistra nel bosco, a monte del torrente Chalamy. Poco oltre si supera il torrente del Lac Gelé e si sale verso l'alpe Serva desot.
Giunti all'alpeggio (1540 mslm, 1h) si imbocca sulla sinistra il sentiero indicato dal cartello, che sale deciso l'accumulo di frana ormai coperto dal bosco. Dopo pochi passi si attraversa il ru Chevrère, canale irriguo che inizia il suo corso dal torrente Chalamy un centinaio di metri sulla sinistra.
Si riprende il sentiero che sale ora ripido, passa alla base di una parete rocciosa e poco più in alto taglia verso sinistra dove rispiana nuovamente. Si attraversa ancora per un lungo tratto una foresta di pino uncinato intercalata di clapey (distese sassose) prima di affacciarsi alla conca del Lac de Serva.
Si prosegue sulla sponda destra del lago e si risale sul versante opposto attraversando un ruscello immissario e sbucando quindi sui pascoli dell'alpe Serva Damon (1835 mslm, 2h15'), ormai diroccata; nei pressi, un grosso masso con tavolato alla base può servire come bivacco di fortuna.
Ora il sentiero sale ripido nel bosco fattosi più rado e sbuca in una valletta rettilinea (grosso ometto) da cui si può apprezzare il bel panorama sul gruppo del Monte Rosa che spunta dietro il Mont Lyan.
Si scende leggermente costeggiando alcune torbiere dove è facile notare i bianchi pennacchi degli eriofori, si attraversa il torrente su un ponte in legno per risalire l'ultimo breve tratto che porta all'alpe Cousse (2051 mslm, 3h10'), recentemente ricostruita, ottimo belvedere.
Si prosegue in piano per un breve tratto fin nei pressi di una zona acquitrinosa, si gira attorno ad una "crotta" (magazzino interrato o sotto roccia) e si risale lungo il sentiero contrassegnato 5c che, con alcuni tratti ricavati nella roccia, conduce al Lac Blanc.
In alternativa dall'alpe Cousse si può proseguire in piano oltre la zona acquitrinosa prendendo il sentiero 5a che, in circa quindici minuti, va a collegarsi con l'itinerario n. 5, sbucando su questo poco prima della deviazione per il Col de la Croix. Il ritorno può avvenire anche lungo l'itinerario n. 5, che conduce al Lac de Leser, ai casolari di Leser e quindi a Veulla.
Per ridurre al minimo il disturbo alla fauna si raccomanda di non uscire dai sentieri segnalati.


TOUR DEI LAGHI DI CHAMPDEPRAZ
Itinerario circolare che permette di ammirare la maggior parte dei laghi della val Chalamy, agevolmente percorribile in due giorni facendo tappa al rifugio Barbustel. Nel tratto più elevato la vista spazia sul vallone di Clavalité e sulla media e alta Valle d'Aosta (massicci del Grand Combin e del Monte Bianco).
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1550 m
Luogo di Partenza: Veulla (1300 mslm)
Segnavia: 5c - 6
Passando a monte della chiesetta di Veulla, si imbocca a piedi la strada sterrata che raggiunge dopo circa 2 km l'alpeggio di Servaz (1540 mslm). Da qui il sentiero 5c prosegue nella pineta di pino uncinato sino al lago omonimo (1806 mslm); a monte del lago, superato un ripido versante boscato e alcune conche torbose, si attraversa il torrente Chalamy e si giunge all'alpe Cousse (2080 mslm) dove occorre piegare a destra seguendo i segnavia n° 5c. Si prosegue poi su rocce montonate con rada alberatura sino al Rifugio Barbustel (2200 mslm), circondato dai laghi Vallette, Blanc, Noir e Cornu. In corrispondenza del rifugio il sentiero 5c piega verso ovest e raggiunge l'alpeggio diroccato di Pesonet, dove sono presenti gli ultimi nuclei di larice; nei pressi del Lac Cornu si possono ammirare due pini cembri dichiarati "alberi monumentali". Superato un ripido versante roccioso, si giunge al Gran Lac (2485 mslm), il secondo bacino naturale per estensione della Valle d'Aosta. Il sentiero segue la sponda nord del lago e raggiunge il ricovero dei guardaparco e delle guardie forestali. Poco oltre, occorre prendere un bivio sulla destra dove si innesta il sentiero n° 6. Attraversati alcuni pascoli, piane torbose e pietraie, si risale il versante sud del Mont Belplat sino ad un colletto: da qui è possibile ammirare l'intera conca del Gran Lac, con il Lac de la Leita e altri piccoli laghi separati da dossi con rocce montonate dominati dall'imponente versante settentrionale del Mont Glacier (3185 metri), la vetta più elevata del Parco.
Piegando verso ovest si raggiunge in breve la cresta spartiacque che separa la val Chalamy dal vallone di Clavalité, si scende quindi su una piana con alcuni piccoli laghi e si prosegue in piano sino ad affacciarsi sulla conca del Lac Gelé (2600 mslm): questo specchio d'acqua si libera dal ghiaccio molto tardivamente e in alcuni anni è parzialmente circondato da nevai anche nella tarda estate. Raggiunto l'emissario del lago, si scende lungo un ripido canalone, in corrispondenza del quale si trovano gli ingressi di una antica miniera di ferro; a valle della miniera sono ben conservati alcuni tratti di strada mineraria costruita per il trasporto a valle del minerale con slitte. A quota 2400 mslm il sentiero 6 inizia a scendere lungo i ripidi versanti del vallone del Lac Gelé, seguendo la base dei bastioni rocciosi del Mont Avic. Attraversati alcuni gruppi di pini uncinati prostrati (la forma arbustiva che resiste a valanghe e cadute di massi), si raggiunge la sottostante foresta di larici e pini che si attraversa fino alla località Magazzino (1460 mslm).
Da qui si ripercorre un tratto della strada sterrata di Servaz sino a Veulla.


DA DONDENA A MISERIN ED AL COL DELLA BALMA
L'itinerario attraversa un tipico ambiente di alta montagna e offre l'occasione di incontrare alcuni degli animali più interessanti della fauna alpina quali il camoscio, la pernice bianca o la coturnice e di ammirare lo spettacolo offerto dai fiori di alta montagna.
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 840 metri
Tempo di salita: 3 ore
Luogo di partenza: Dondena
Segnavia: 7
Lasciata l'auto a Dondena, si attraversa il ponte sul torrente Ayasse e si sale verso l'omonimo rifugio lungo la strada poderale (20', 2185 mslm). Da qui si prosegue per un tratto lungo la strada sterrata che porta al vallone del Pendent, in direzione sud fino a incontrare un sentiero sulla propria destra (segnavia 7). Questo sale ripido sotto una bastionata rocciosa e poi prosegue tagliando a mezzacosta i pendii del mon Dondena e del Mon Rascias, fino ad arrivare alla splendida conca del Miserin (1h 40', m 2576). Nei pressi del lago è presente un rifugio aperto nella stagione estiva e il santuario, meta della tradizionale processione della madonna delle nevi il 5 di agosto. In alternativa, per raggiungere il lago, è anche possibile percorrere la strada sterrata indicata con il segnavia dell'Alta Via n 2.
Seguendo il sentiero che costeggia il lago si arriva a una zona umida pianeggiante.
Evitando di attraversare il torrente emissario ci si porta in fondo al pianoro e si imbocca il sentiero che, dopo un primo tratto più ripido, sale dolcemente attraverso una serie di dossi detritici. In questo ambiente è possibile ammirare splendidi esemplari di flora di alta montagna che trovano un terreno ideale sui depositi di calcescisti che affiorano nell'alto vallone di Dondena.
Dopo il piccolo Lac Gelé si supera una zona di rocce montonate (zona degli scisti blu) e si incontrano alcuni piccoli specchi d'acqua e dei nevai residui. Qui termina la segnaletica orizzontale.
Il colle della Balma si trova alla destra orografica della valle tra il punta di Peradza e la Punta del Lac Gelé. Si percorre una zona di pietraia tenendosi alla propria destra e poi con una diagonale si raggiunge il colle.
Per ridurre al minimo il disturbo alla fauna si raccomanda di non uscire dai sentieri segnalati e tenere i cani al guinzaglio.

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