la porta ai ghiacciai, tra le montagne di Oetzi
Alcune proposte nell'iconica vallata che si inerpica dai dintorni di Merano fino al cospetto della Palla Bianca e delle nevi dove fu ritrovato Oetzi.
Impegnativa, ma davvero suggestiva, è la passeggiata verso il lago di Sassalbo. Si parte da Certosa e si prosegue lungo il sentiero n.23, a tratti molto ripido, che si snoda nel verde bosco. Giunti alla malga del Convento (2152 mslm) è possibile ristorarsi prima di proseguire sul sentiero n.23 che continua a salire senza nuovi strappi (solo un tratto è abbastanza esposto).
Si raggiunge quindi una selletta dietro la quale appare all'improvviso lo splendido lago di Sassalbo (2560 mslm), un gioiello di cobalto incastonato tra le rocce. Per il ritorno si può percorrere lo stesso itinerario della salita oppure salire un breve tratto (ripido) a destra del lago per ridiscendere alla malga del Convento lungo il sentiero 23a e da lì riprendere la via dell'andata.
Questa passeggiata è solo una delle tante possibili in val Senales, porta aperta verso i ghiacciai tirolesi.
Da non trascurare, anzi, il paese di partenza. A Certosa, infatti, si possono ancora visitare i resti di un antico monastero (la grotta, il chiostro, l'abitazione del Priore, la cucina del convento, le mura di cinta del convento, la crocefissione, la porta d'ingresso del convento e la chiesa di Sant'Anna).
Diversi sentieri della val Senales fanno parte dell'Alta Via di Merano. Questa, disegnata negli anni Ottanta del Novecento, si estende su una distanza complessiva di cento chilometri, dura dai quattro ai sei giorni ed è accessibile dall`inizio di luglio alla fine di settembre (a seconda delle nevicate).
Ad un'altitudine relativamente costante, questa escursione alterna passaggi tra zone dominate da un clima tipicamente di alta montagna, in particolare nei più alti passaggi nel cuore del gruppo di Tessa, ed il clima submediterraneo della valle dell'Adige. Durante le varie tappe, si avrà modo di apprezzare non solo il panorama d'alta quota ma anche il sapiente lavoro dei contadini e dei pastori di montagna che per secoli hanno saputo integrare la propria economia alla natura che li accoglieva.
VIA MONACHORUM
A Certosa ed al suo antico monastero, già citati, arrivano diversi sentieri, tra cui l'antica via Monachorum, contrassegnata da figure di monaci a grandezza naturale. L'impegno richiesto è di circa tre ore.
La Via Monachorum, chiamata anche “Silentium”, parte dalle località di Madonna di Senales e Monte Santa Caterina e si conclude a Certosa, dove sorge un complesso claustrale risalente al XIV secolo. Qui i monaci certosini, vestiti con una lunga tunica bianca, vivevano nel silenzio e nella solitudine. Dell’antica struttura sono rimasti il chiostro gotico, la cucina e ampie parti delle mura. Lungo il sentiero tematico, numerosi pannelli con citazioni filosofiche sul silenzio. Il sentiero è segnalato con figure di monaci a grandezza naturale.
Dietro il santuario di Madonna di Senales si prendere il sentiero n.19, dopo circa venti minuti si segue la segnalazione n.21 che conduce ai masi Raindl e successivamente alla località di Certosa. Dopo la visita del complesso monastico è possibile proseguire per Monte Santa Caterina. Percorrendo il sentiero n.26 si ragiunge Neuratheis e da qui si sale lungo il sentiero n.32 a Monte Santa Caterina.
Il borgo di Certosa di Senales vanta una storia unica: deve infatti la sua origine a un monastero dell’ordine dei certosini. Ancora oggi, attraversando Certosa, si può riconoscere la struttura del monastero immersa in un silenzio assoluto. Un silenzio che risale all’epoca dei monaci. Ed è proprio questo silenzio che sta alla base del progetto “Silentium”, con cui Certosa intende richiamare l’attenzione sulla propria particolarità.
Un interessante film proiettato nel chiostro storico illustra perché nel lontano 1325 il conte del Tirolo volle erigere un monastero e perché in questo luogo isolato i monaci si imposero la regola del silenzio. Il monastero Monte degli Angeli – questo era il suo nome – rimase attivo per 450 anni finché l’imperatore Giuseppe II ne ordinò la chiusura nel 1782. Dal momento che nessuno si fece avanti per acquistare l’intero complesso monastico abbandonato in un luogo così sperduto, le dodici celle dei monaci, la grande casa del priore e la chiesa del monastero furono venduti a famiglie povere che vivevano nei dintorni.
Col tempo, la Certosa si trasformò nel paese di Certosa. L’incendio del 1924 la distrusse quasi completamente, ma in seguito fu ricostruita.
(Ulteriori dettagli, clicca https://www.merano-suedtirol.it/it/val-senales/vacanze-in-montagna/camminate-escursioni/sentieri-escursionistici/17372892-via-monachorum-sentiero-del-silenzio-da-monte-s-caterina-fino-madonna-di-senales.html)
VIA DELLE MALGHE IN VAL DI FOSSE
Si accennava al secolare rapporto tra uomo e montagna e pochi percorsi lo raccontano meglio della via delle malghe in val di Fosse.
Accesso: dopo la diramazione di Monte Santa Caterina la strada percorre un ponte molto alto e stretto che attraversa il rio Senales. Proprio nel mezzo della salita in direzione Certosa un cartello indica la diramazione per la val di Fosse. Inizialmente la strada che conduce nella valle laterale più grande della val Senales è molto ripida, anche l’ultimo tratto di strada poco prima di raggiungere il parcheggio a pagamento al Maso Vorderkaser è altrettanto ripido.
Tutto il percorso naturalistico dal Maso Vorderkaser al Maso Gelato è stato realizzato per avvicinare i visitatori alle singolari caratteristiche naturali e paesaggistiche dell’alpeggio. In un paesaggio plasmato dalla natura, l’osservatore attento scopre una miriade di aspetti e temi interessanti. Differenti aree tematiche sono state illustrate in un percorso a tappe, che si snoda attraverso le malghe ed utilizza tabelloni ed elementi interattivi come mezzi di informazione. Oltre agli aspetti caratteristici riguardanti flora, fauna e la geologia del territorio, lungo il percorso viene trattato con particolare attenzione anche il tema dell’alpicoltura di questa valle.
Nei pressi del Maso Vorderkaser inizia il tracciato, che si presenta come un itinerario storico a tappe sulla val di Fosse. Il primo tabellone del percorso illustra i metodi di produzione del formaggio, che viene spiegata poi più in dettaglio nel caseificio limitrofo. Alla malga Mitterkas un semplice modello di centrifuga da burro invita a girare la manovella per conoscere i metodi della lavorazione del burro attraverso immagini e testi significativi.
Alla malga Rableid, un panello fornisce informazioni riguardanti il progetto di reinserimento dello stambecco. Il cannocchiale installato sul posto permette di seguire questi animali nei loro spostamenti tra le rocce.
Al maso Gelato è possibile conoscere le caratteristiche geologiche della zona.
La parte finale del percorso è riservata alle storie ed alle leggende del luogo.
(Ulteriori dettagli? Clicca qui https://www.merano-suedtirol.it/it/val-senales/vacanze-in-montagna/camminate-escursioni/sentieri-escursionistici/17390428-percorso-naturalistico-vivere-le-malghe-nella-val-di-fosse.html)
PASSO GELATO
Proseguendo oltre ci si può spingere verso il passo Gelato ed il vicino rifugio Petrarca, oggetto tra 2019 e 2021 di un'attività di ricostruzione a seguito di una rovinosa valanga. Il maso Gelato fu menzionato per la prima volta in alcuni documenti del 1290 ed era aperto tutto l’anno fino al 1897: all'epoca rappresentava l’insediamento abitato più in quota delle Alpi orientali ed, in inverno, ciò equivaleva a essere tagliati fuori dal mondo per mesi. In fondo alla valle, svetta la lucente cima Bianca Grande, che deve il nome alla sua chiara roccia calcarea, mentre a sinistra del passo s’innalzano le scure rocce dell’Altissima.
L’ascensione in direzione del giogo Eisjöchl (passo Gelato) avviene inizialmente attraverso comodi pascoli.
Il sentiero escursionistico archeologico A3 può essere un’interessante deviazione: nei pressi della malga Grubalm (2506 mslm) s’incontra una stele in rame. Le selci scoperte testimoniano che circa 8000 anni fa qui si erano fermati degli uomini. Dopo un po’ ha inizio l’antica carrareccia, realizzata dai militari negli anni ‘20, con le prime serpentine. La pendenza è moderata sull’intero tratto.
Nella parte superiore ci si orienta verso sinistra e successivamente, in un’area piuttosto brulla, si affrontano le ultime curve fino al giogo Eisjöchl (2895 mslm): l’apice (in tutti i sensi) del tour.
Subito dopo ci attende il rifugio Petrarca (2875 mslm).
(Ulteriori dettagli? Clicca qui https://www.merano-suedtirol.it/it/val-senales/vacanze-in-montagna/camminate-escursioni/sentieri-escursionistici/16919485-maso-vorderkas-rif-petrarca.html)
LE TRANSUMANZE
Sempre da un punto di vista... etnografico, risultano interessanti le camminate lungo i percorsi della transumanza. Attenzione, perché i rifugi possono anche essere chiusi nei giorni "clou" del viaggio delle greggi.
Si pernotta nei luoghi di raduno a Maso Corto e Vernago prima di partire all’alba del giorno successivo per attraversare il crinale principale della Ötztal (indicativamente a metà giugno, informazioni specifiche contattando l'ufficio turistico della val Senales). Bisogna superare con fatica molti nevai e infine ripide gole e canali ghiacciati, sia sul Giogo Alto sia sul Giogo Basso.
Dall’altra parte, le alte valli sono pianeggianti, ma nevicate, nebbia e temporali possono complicare la discesa.
VERNAGO (1700 mslm) – GIOGO BASSO (3019 mslm) – MALGA NIEDERTAL
La mattina presto, tra le 3.00 e le 6.30, un gregge che può contare fino a 2200 pecore e 300 capre distribuite in quattro gruppi parte da Vernago e sale per la val di Tisa, raggiungendo il rifugio Similaun sul Giogo Basso in circa 3 ore e mezza. Da lì il gregge scende in direzione della malga Niedertal, passando per il rifugio Martin Busch (2051 mslm). Dopo circa 3 ore, dal rifugio Similaun si raggiunge il rifugio dei Pastori (2134 mslm). Il rifugio Similaun e il rifugio Martin Busch non sono aperti il giorno dell’attraversamento.
MASO CORTO (2011 mslm) – GIOGO ALTO (2856 mslm) – MALGA ROFENBERG
Verso le 5.00 del mattino, la prima parte delle circa 1500 pecore parte da Maso Corto. In circa 2 ore e mezza, le pecore e i pastori raggiungono il Giogo Alto. Distanza percorsa: circa 5,3 km da Maso Corto. Dopo una breve sosta al rifugio Bellavista, il gregge scende in direzione malga Rofenberg, passando per il rifugio Hochjoch Hospiz (2413 mslm). La discesa alla malga Rofenberg richiede altre 2 ore.
Il rifugio Bellavista è aperto nel giorno dell’attraversamento. Pernottare presso il rifugio Hochjoch Hospiz è possibile solo su richiesta.
A metà settembre gli animali procedono nella direzione inversa. Per via delle condizioni climatiche più miti, la via del ritorno risulta molto più agevole rispetto all’attraversamento del crinale alpino in primavera, che rappresenta una vera e propria sfida per uomini e animali.
MALGA NIEDERTAL – GIOGO BASSO (3019 mslm) – VERNAGO (1700 mslm)
La mattina presto, le greggi partono dalla malga Niedertal nella valle di Vent (Austria), attraversa una zona d’alta montagna (non pericolosa) e sale al Giogo Basso (3919 mslm) e al rifugio Similaun, dove la prima parte del gregge arriva già verso le 9.00. Segue la parte più pericolosa della discesa, soprattutto quando c’è un po’ di neve oppure il sentiero o alcuni passaggi sono ghiacciati. Sotto il rifugio, il gruppo si snoda scendendo lungo un sentiero non troppo largo, attraversando una zona ripida e rocciosa (fino a circa 2600 mslm). Quindi il sentiero torna ad essere un po’ più pianeggiante e sicuro.
Dopo una pausa nel cuore della Val di Tisa, il gregge scende a Vernago, dove arriva verso le 14.00. Già da lontano si vede una processione infinita di pecore (circa mezz’ora). È possibile sostare e pernottare presso il rifugio Martin Busch e il rifugio Similaun.
MALGA ROFENBERG – GIOGO ALTO (2856 M) – MASO CORTO (2011 M)
La mattina presto, circa 1500 pecore partono dalla Malga Rofenberg nella valle di Vent (Austria). Da lì il sentiero attraversa una zona d’alta montagna (non pericolosa) e sale verso il Giogo Alto e il Rifugio Bella Vista (2845 metri), che il gregge raggiunge tra le 11.00 e le 12.00. Dopo una breve pausa presso il rifugio, si inizia a scendere in tutta calma, attraverso un terreno dapprima ripido e roccioso, poi pianeggiante, e infine di nuovo ripido, fino ad arrivare a Maso Corto tra le 15.00 e le 16.00. È possibile sostare e pernottare presso il Rifugio Hochjoch Hospiz e il Rifugio Bella Vista.
AL LUOGO DI RITROVAMENTO DI OETZI
Per veri esperti è invece l'escursione al luogo di ritrovamento di Oetzi.
Dal parcheggio della diga del lago di Vernago (1699 mslm) si prende la strada sterrata n.2 che si snoda in direzione nord-ovest sino al maso Tisa (punto di ristoro, 1814 mslm).
Dal maso, la strada prosegue in salita lungo la val di Tisa in direzione nord.
Suggerimento: vale una visita il sito archeologico Schneck, dove è possibile osservare impronte preistoriche nelle pietre sul ciglio della strada. Al termine della valle si tiene la destra e, con salita ripida e rocciosa, si arriva al rifugio Similaun al Giogo Basso (3019 mslm), da cui si gode una vista meravigliosa sul ghiacciaio del Similaun (3599 mslm). Si prosegue lungo un crinale roccioso, in parte assicurato con corda, e dopo circa un'ora si raggiunge il Giogo di Tisa (3210 mslm), dove una piramide di pietre indica il luogo dove è stato ritrovato Ötzi, l'"uomo venuto dal ghiaccio".
(Ulteriori dettagli? Clicca qui https://www.merano-suedtirol.it/it/val-senales/natura-cultura/il-territorio-le-persone/oetzi/16929209-escursione-al-punto-di-ritrovamento-di-oetzi..html?A429AC0D36C84FAA9541543CA847EC14)
Clicca per aprire una mappa a cura dell'ufficio turistico locale
DA MASO CORTO AL GIOGO ALTO
Percorso d'alta montagna. Da Maso Corto (2011 mslm) ci si incammina inizialmente verso il Maso Prato, da dove prendiamo il sentiero numero 4 che ci porta in altezza attraverso i boschi di larici e pini. Dopo ca. un’ora e mezza si giunge nella Val di Lagaun, un altopiano incontaminato con un piccolo laghetto, rare paludi d’alta montagna ed una flora particolarissima. Qui si intravedono le bizzarre forme dei ghiacciai circostanti. Da qui seguiamo un antico Wasserwaal (i Waale sono antichi canali di irrigazione o piccoli fiumiciattoli), fino al luogo in cui sono stati ritrovati i reperti archeologici dell’età della pietra. Questo attesta che la zona fu abitata già 8000 anni fa. Attraverso una passerella in legno raggiungiamo il fiume e al di là delle murene risaliamo la montagna fino ad una piccola piana. In seguito continuiamo su un ripido scoscendimento fino al Giogo Tasca con i resti della Heilbronner Hütte (2772 mslm). Su questo sentiero furono trasportati i morti di Maso Corto per la sepoltura a Covelano. Se le persone morivano in inverno, venivano lasciate nelle soffitte fino a che le vie d’alta montagna non erano nuovamente accessibili. Dal Giogo Tasca seguiamo il sentiero numero 5 fino alla malga Di Cortiserrade (2214 mslm), aperta solo d’estate. Sul sentiero numero 13 raggiungiamo quindi il margine superiore del bosco ed il suolo di Cortiserrade, con i suoi bellissimi pascoli alpini, per scendere in seguito nuovamente verso la malga Cave di Vernago situata in mezzo al bosco. (2189 metri, non è gestita). Da qui il sentiero prosegue inizialmente nel piano e poi scende rapidamente verso la diga, oltre la quale raggiungiamo nuovamente il paesino di Vernago (1711 m s.l.m).
(Ulteriori dettagli? Clicca https://www.merano-suedtirol.it/it/val-senales/vacanze-in-montagna/camminate-escursioni/trekking-in-quota-alta-montagna/16929166-maso-corto-giogo-tasca.html)
Clicca per aprire una mappa a cura dell'ufficio turistico locale
DA MASO CORTO A GRAWAND
Da Maso Corto (2011 mslm) il sentiero archeologico n. 3 conduce attraverso un paesaggio altoalpino al rifugio Bella Vista, il cui indimenticabile panorama rende onore al suo nome. Dopo una merenda, si può scegliere tra una scappata al ghiacciaio Hintereisferner (n. 3A), oppure al Giogo Alto (n. 3B), oppure ancora si può prendere il sentiero lungo l’Hintereisferner in direzione Grawand (3012 mslm). Di lì si può prendere la funivia per scendere a valle.
Chi preferisce le cose comode può fare il percorso inverso: in 6 minuti si sale al Grawand, per poi salire al Rifugio Bella Vista.
Clicca per aprire una mappa a cura dell'ufficio turistico locale
Leggi anche la guida alla val Senales, cliccando questo link: www.cicloweb.net/guide/g-altoadige/nssenales.htm
Su www.ciaspole.net è proposta la ciaspolata alla Berglalm
In collaborazione con
Consorzio Turistico Val Senales
www.schnalstal.it