Cremona: un'immersione nella campagna più genuina
Alcuni percorsi non toccano luoghi architettonici di grande fama e non regalano panorami indimenticabili. Alcuni percorsi, semplicemente, permettono di entrare in sintonia con un luogo ed un territorio. E, magari, riescono a rievocare un passato nemmeno troppo lontano. Se si escludono una meccanizzazione agricola ormai all'avanguardia e alcune ristrutturazioni edilizie abbastanza discutibili, questo percorso a nord di Cremona è un vero e proprio viaggio nella campagna di un tempo. Campi coltivati, campi a maggese, dissodamenti, rogge, canali, cascinali secolari, piccoli borghi, edifici "patrizi" in decadenza ed altri ristrutturati. Paesi cresciuti troppo (e male), altri rimasti come decenni fa, altri quasi abbandonati. Con un occhio curioso, dunque, anche questo percorso che può sembrare ad un primo sguardo... "insulso" saprà regalare ispirazioni ed emozioni. I più attenti all'enogastronomia riconosceranno in diversi paesi attraversati, sia nel cremonese sia nel bresciano, diversi nomi di grido della ristorazione locale. Nelle giornate più limpide si ammira la catena alpina ed i più ferrati potranno riconoscere alcune cime delle montagne bresciane e bergamasche.
Si pedala in tutto per circa 58 chilometri partendo e rientrando in piazza del Duomo a Cremona.
Seguendo la viabilità urbana ci si porta in via Boschetto (Piazza del Duomo - piazza Stradivari - via Verdi - corso Campi - via Palestro - viale Trento e Trieste - via Stauffer - cavalcavia ferroviario) e si pedala in direzione dell'omonima frazione (circa cinque chilometri dal centro città, si azzera qui il contachilometri).
Appena fuori dalle ultime villette a schiera si entra nel cuore del percorso, la campagna cremonese. Ampi campi destinati alla coltura dei cereali, cascine sparse, rogge e la prossimità del Naviglio Civico, uno dei rami di un intricato sistema irriguo che fu sviluppato dalle più raffinate menti del XIX secolo, ed alla Ciria, un altro canale molto importante nella storia agricola di questo territorio.
Il primo borgo che si incontra è Ossalengo (km 3), un posto dove il tempo sembra essersi fermato. Lo si oltrepassa velocemente procedendo in direzione nord passando per Casalsigone (km 6.7) e poi Olmeneta (8.9 km) che, pur contando meno di mille abitanti, rispetto ai paesini incontrati finora sembra una metropoli!
Non si entra in Olmeneta ma si procede diritto in direzione della piccola Gallarano e, successivamente, di Corte de' Cortesi. La piccola stradina percorsa sinora termina in corrispondenza dell'ampia provinciale SP21 che porta da Casalbuttano a Robecco d'Oglio (incrocio al km 12.2 dal Boschetto). Si prende a sinistra verso Corte de' Cortesi e Cignone fino all'incrocio con la SP86 che si segue verso nord (destra, km 16.5) passando in rapida successione per Cignone e Bordolano (km 19).
Una veloce discesa porta al ponte sull'Oglio, che apre le porte della provincia di Brescia, ed una leggera salita conduce nel centro di Quinzano d'Oglio (km 22) dove si prende la direzione di Pontevico (SP64). Prima di lasciarsi alle spalle questo paesotto che deve ai calzifici ed all'agricoltura la sua prosperità vale la pena ammirare il centralissimo Palazzo Vantini.
Oltrepassate le ultime case di Quinzano il percorso torna a farsi interessante dal punto di vista "agro-paesaggistico" e regala anche qualche dolce saliscendi. E' possibile deviare verso Monticelli Ripa d'Oglio, uno dei tesori del Fai arroccato sul corso del quinto fiume italiano, ma l'itinerario prosegue verso Pontevico passando accanto ad una pittoresca cascina, Mulino di Monticelli.
A Pontevico (km 31.6) si seguono le indicazioni per Cremona e si supera nuovamente il corso del fiume Oglio raggiungendo, meglio se sfruttando la pista ciclabile in sede propria, Robecco d'Oglio (km 32.5), nuovamente in provincia di Cremona. Qui, al semaforo, si svolta a sinistra per Corte de' Frati e si prende la SP21. Prima di arrivare in paese si passa nei pressi di Alfiano Vecchio e Grumone, meritevole di una deviazione per la villa Manna Roncadelli Vaghi, e si vede un'isolata chiesetta, la Pieve. Questo territorio, nel Medioevo, era possedimento di un monastero bresciano ed il toponimo Corte de' Frati ha origine proprio in tale epoca.
A Corte de' Frati (km 39) si prende subito a sinistra la SP26 e si passa per la frazione Aspice (km 40), altra genuina testimonianza di borgo agricolo cremonese.
Ad immediato contrasto con tale immagine bucolica si passa ad attraversare l'autostrada A21 ed a transitare per l'area industriale del paese (pochi capannoni).
Al km 43, Quistro, frazione di Persico Dosimo, regala l'ultima immersione in un contesto agricolo davvero d'altri tempi (appare quasi come un paese chiuso, raccolto attorno ad una cascina dotata anche di una chiesetta) prima di arrivare a Dosimo (km 44) e lì prendere la provinciale SP83 che riporta nel centro di Cremona passando per Persichello e Maristella.
Gli ultimi chilometri sono da percorrersi lungo la pista ciclabile che divide da un traffico sempre più intenso e conduce fino a Porta Venezia (piazza della Libertà). Qui, seguendo corso Matteotti, corso Mazzini e via Mercatello ci si riporta ai piedi del Torrazzo, in piazza del Duomo a Cremona (km 53.5).
Avendo azzerato il contachilometri al Boschetto i chilometri totali sono dunque quasi sessanta (58.5 per l'esattezza) con un dislivello risibile. Il traffico è assente da Boschetto fino a Gallarano, da Quinzano a Pontevico e da Robecco d'Oglio a Dosimo. L'uscita da Cremona ed il successivo riento in centro città, così come il percorso tra Pontevico e Robecco d'Oglio, possono svolgersi su sede protetta (pista ciclabile) mentre più attenzione è richiesta tra il bivio dopo Gallarano e Quinzano quando si pedala lungo una strada ex statale abbastanza trafficata nei giorni feriali.
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