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Franciacorta (foto Visit Brescia)
Lombardia

Gussago - Ome - Breone

Itinerario di Andrea Maffezzoni

L'itinerario proposto si sviluppa nella parte "alpina" della Franciacorta e, pertanto, presenta circa quattrocento metri di dislivello compensati, però, da una piacevole discesa su sentieri o sterrati immersi nei boschi. Il punto di partenza è posto nei pressi della monumentale parrocchiale di Gussago. Facendo attenzione ai sensi unici imbocchiamo Via IV Novembre e ci dirigiamo verso Navezze.
Dopo aver superato la lunga strettoia della frazione, ci troviamo subito immersi nella valle del torrente Canale. Prima di giungere alla località Caricatore, incontriamo un antico cementificio ristrutturato, alle cui spalle si può visitare una cava di calcare in cui, con un po' di fortuna, si possono trovare ammoniti fossili.
Al bivio di Civine ( fontanella per rifornimento idrico!) la strada si fa più ripida e dodici tornanti ci accompagnano fino alla cima che raggiungiamo in una oretta circa. Dopo un meritato riposo notiamo un cartello che indica la direzione per Barche. Superate alcune dure rampe tra i castagni raggiungiamo il punto più alto del nostro itinerario. Superato il piccolo borgo di Barche, in prossimità di uno stagno, prendiamo lo sterrato mantenendo la direzione fino al primo bivio da cui teniamo il percorso più alto.
Dopo aver percorso qualche centinaia di metri in colma, ci tuffiamo in una discesa indicata da un segnavia. Per un paio di chilometri ci troviamo immersi in un bosco, prestando sempre attenzione al fondo che, pur non essendo pericoloso, non permette andature troppo sostenute. Giunti ad una elegante palazzina in rovina facciamo riposare i freni e volgiamo lo sguardo verso la pianura: se la giornata è favorevole riusciamo a scorgere gli Appennini. A destra della palazzina riprendiamo la nostra cavalcata verso il fondo.
Giungiamo così in Via Montello a Padergnone da cui , passato un volto, raggiungiamo la strada per Ronco, superato il quale, sulla destra, poco prima delle prime abitazioni di Gussago, una carraia ci consente di compiere il giro completo delle colline della Santissima immersi tra filari di viti.
Senza alcun problema arriviamo alla Chiesetta di S.Gaetano (Santolino) fino a raggiungere Via Pinidolo che, attraverso due alti muri, ci porta al punto di partenza.

 

Descrizione a cura di Andrea Maffezzoni

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