una radura si apre tra i boschi della val d'Isarco: qualche maso e tre chiese secolari
Sulle pendici occidentali della val d'Isarco si trova una destinazione meno frequentata rispetto alle altre, più patinate e popolari, dell'Alto Adige.
E dire che per arrivarci si fa poca fatica ed il contesto è davvero suggestivo.
Le Tre Chiese di Barbiano - Santa Gertrude, di San Nicola e di Santa Maddalena - si trovano nel cuore di una radura a 1120 metri di quota, distante un'oretta di cammino dalla stessa Barbiano (mezz'ora se si parte dal campo sportivo) ed hanno una storia secolare. Sono state costruite tra il XII e il XV secolo, probabilmente sui resti di un antico luogo di culto pagano: la chiesa di Santa Gertrude è citata per la prima volta già nel 1237, probabilmente è la più antica delle tre chiese.
Le tre chiese sono interconnesse tramite un tetto in scandole di legno. Dal prato a monte delle chiese il panorama si apre sulla valle d'Isarco e, in lontananza, su alcune cime dolomitiche.
Notevoli anche gli interni con polittici gotici e affreschi della scuola brissinese tardo-medievale. Solo Santa Maddalena mostra ancora un affresco come decorazione esterna.
Santa Geltrude è realizzata con un'architettura tardo romanica con tratti del primo gotico (arco a tutto sesto e fonte battesimale). La statua di legno che raffigura la santa risale al XIV secolo ed è posto sull'altare, formato da un cassonetto barocco con figure femminili gotiche.
Dietro, una raffigurazione della Crocefissione, risalente al XV secolo.
Alla sinistra dell'altare, invece, si trova una pala con statua centrale della Madonna con bambino, ai suoi lati le due Sante, Santa Geltrude e Santa Maddalena, ed ancora ai lati delle rispettive, San Paolo e San Pietro.
L'architettura di San Nicola è simile a quella della chiesa precedente. Rilevante qui è l'altare a portelli, attribuito allo scultore brissinese del tardo gotico Hans Klocker.
La terza chiesa, Santa Maddalena, è più grande delle altre e dovrebbe essere stata costruita in sostituzione di una preesistente chiesetta, distrutta da una frana. Si stima che risalga al '500. Non vi sono affreschi ma un altare ed alcune sculture in legno. Le finestre di questa chiesa presentano inoltre un "sesto acuto", una chiusura del coro a forma ottagonale ed una porta ogivale tempestata di pennacchi in stile locale.
Se si trovano chiuse le porte, si può chiedere al vicino Hotel Messner la chiave d'accesso a queste meraviglie.
Sigmund Freud, amante di questi luoghi e frequentatore del vicino Altopiano di Renon, disse una volta che qui lo: "... avvolgeva un senso di ritemprante solitudine, impreziosita da monti, boschi, fiori, acque, castelli e monasteri, senz'anima viva intorno ...".
Come arrivare alle Tre Chiese di Barbiano?
L'accesso più breve è dal campo sportivo di Barbiano dove si trovano alcuni posti auto vincolati ad una sosta massima di cinque ore (disco orario). Da qui, infatti, si arriva in meno di mezz'ora seguendo le precise indicazioni del segnavia 11 che colma rapidamente i centoventi metri di dislivello tra sentieri e ampie forestali. Il parcheggio prima del campo sportivo è riservato agli hotel ed ai masi nei pressi delle Tre Chiese.
Si può partire anche dal paese, prevedendo un'oretta di cammino, oppure da Villandro e dalla stessa Chiusa, sul fondovalle, per una camminata più lunga ma che consente di passare attraverso diverse "fasce climatiche", dai vigneti del fondovalle alle latifoglie fino alle prime conifere. Oltre le Tre Chiese i sentieri si arrampicano in quota e volendo si può raggiungere la vetta del Corno di Renon ammirando un panorama esteso su tutte le Dolomiti ladine, le Dolomiti di Brenta, le Alpi Venoste e la cresta di confine.