una salita mitica che, nel versante di Colle Santa Lucia, è una vera via crucis di quasi dieci chilometri
Maratona dles Dolomites meno cinque! Ci avviciniamo alla 37esima edizione... passo dopo passo. Letteralmente: ogni giorno raccontiamo i dettagli di uno dei sei valichi proposti dai tre percorsi.
Il "classico" è il SellaRonda: Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena. Il "medio" dopo il SellaRonda propone un nuovo Campolongo per poi effettuare un lungo tratto in falsopiano fino a Cernadoi dove si attacca il versante meridionale del Falzarego-Valparola. Il percorso "Maratona", il "lungo", invece, supera Cernadoi, fa uno "strappo" verso Colle Santa Lucia e poco dopo affronta il versante meridionale del Giau. Dopo questa discesa, è il momento del Falzarego, versante ampezzano.
In questa pagina parliamo della salita simbolo del percorso Maratona, il Giau.
Fosse l'unico passo da affrontare sarebbe una salita di tutto rispetto ma niente di proibitivo. Alla Maratona dles Dolomites, però, il Giau viene dopo il Sellaronda, il secondo passaggio dal Campolongo, un lungo falsopiano e lo strappo di Colle Santa Lucia: le gambe, quindi, sono già state messe a dura prova.
I dieci chilometri per novecentoventi metri di dislivello, quindi, risultano un vero banco di prova o una tortura, a seconda di come ci si arriva.
Si parte dai 1314 metri del bivio, nel territorio comunale di Selva di Cadore, e si arriva a 2236 mslm, tre metri più in basso del Pordoi che rimane la cima Coppi della gara.
Pochi tratti ombreggiati, praticamente nessun punto in cui rifiatare, pendenze costantemente intorno al 9-10% con punte al 14%.
Tanti tornanti, tanta fatica ed un panorama che distrae nel finale quando si passa sotto l'Averau, si scollina al cospetto della Ra Gusela e si ammirano, in discesa, i Lastoi da Formin e la Croda da Lago verso est, le Tofane ed il Cristallo verso nord.
Discesa tecnica, con tratti veloci e momenti più tortuosi.