visita alla mostra nel castello di Novara, da Migliara a Pellizza da Volpedo
Si chiama Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo la mostra che fino al 6 aprile 2025 sarà ospitata presso il Castello di Novara.
In una grigia domenica di gennaio, quando tra pioviggine e cielo coperto non c'era proprio aria per andare a camminare, pedalare o ciaspolare, abbiamo deciso di trascorrere una giornata all'insegna dell'arte e della cultura scoprendo sia questa mostra sia il centro della città piemontese dove, peraltro, sono i giorni di apertura dello scurolo, ovvero la sezione della Basilica di San Gaudenzio dove sono custodite le spoglie del Patrono. Il Santo Patrono, infatti, si festeggia il 22 gennaio.
Ma torniamo alla mostra.
Settanta opere sono disposte in nove sale: il focus è il paesaggio di Lombardia e Piemonte, con qualche sortita tra le calli ed i canali di Venezia o nella vicina Engadina. Il periodo va dagli anni Venti dell'Ottocento fino all'inizio del Novecento.
Chi scrive queste righe non è un critico d'arte e nemmeno un esperto, pertanto vorrete perdonare se non siamo così padroni della materia. Desideriamo però evidenziare il fascino di queste opere che narrano - senza parlare - la rapida evoluzione dello stile di raffigurazione del paesaggio passando da pitture più "realistiche" ad altre di impronta impressionistica per arrivare poi al divisionismo di Giovanni Segantini (celebre il suo dipinto Mezzogiorno sulle Alpi, ambientato in Engadina, che fa da "copertina" alla mostra) e di Giuseppe Pellizza da Volpedo. La stessa arte di Segantini è mutevole se si osservano le differenze tra il citato Mezzogiorno sulle Alpi e il piccolo dipinto che immortala il Naviglio a Ponte San Marco, nel cuore di Milano.
A noi è piaciuto moltissimo L'Aquilone, di Carlo Fornara, un vero capolavoro divisionista, da ammirare sia nella sua visione d'insieme sia avvicinandosi per osservare nel dettaglio come l'autore abbia reso colori e sfumature.
Senza dimenticare l'Autunno in Valle Maggia, sempre di Carlo Fornara, e il Ghiacciaio di Cambrena, di Filippo Carcano che ha un valore quasi... scientifico dato che ci mostra l'estensione dei ghiacci ad inizio Novecento.
Un buon modo per ammirare il paesaggio ... quando non è giornata... e per ammirare paesaggi perduti come quelli glaciali e gli scorci anche urbani di un'epoca ormai trascorsa.
La mostra, a cura di Elisabetta Chiodini, è composta da nove sezioni:
Sezione I: La “Pittura di paese”: Dalla veduta al paesaggio
Sezione II: Il naturalismo romantico d’oltralpe e la sua influenza sul paesaggismo italiano
Sezione III: Incontri, amicizie e sodalizi artistici. Dallo studio ginevrino di Alexandre Calame a Rivara e Carcare
Sezione IV: Verso la pittura di impressione
Sezione V: Il trionfo del naturalismo lombardo e la diffusione del nuovo linguaggio
Sezione VI: Il naturalismo nel paesaggio urbano: tra i Navigli e il Carrobbio
Sezione VII: Tra vita en plein air e intimità familiare. Leonardo Bazzaro all’Alpino
Sezione VIII: Dalle Prealpi all’alta montagna
Sezione IX: Il paesaggio divisionista: dal vero al simbolo
Per ulteriori informazioni è possibile visitare questa pagina: www.ilcastellodinovara.it/event/paesaggi-realta-impressione-simbolo-da-migliara-a-pellizza-da-volpedo/