le frazioni di Livinallongo del Col di Lana sono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato
Le "vicìnie", o "vijinánze" come si dice nel ladino di Livinallongo del Col di Lana (a sua volta, Fodom in ladino), sono insediamenti rurali sparsi per boschi e radure di questa vallata ai piedi del Sella e del Setsass, luoghi costruiti e mantenuti da chi - nel tempo - ha vissuto, lavorato e rispettato la montagna.
UNA STORIA MILLENARIA
Si fanno risalire all'anno Mille e nascevano dalla volontà di gestire in comune i beni collettivi come i boschi ed i pascoli, le sorgenti e le vie di comunicazione. Fino al 1027 erano vere e proprie "regole" che governavano lo svolgimento della vita economica in montagna, sulla base di quanto deciso dalle famiglie. Il comune di Livinallongo ha oggi un territorio molto esteso - la superficie è di più di cento chilometri quadrati - ma solo 1300 abitanti, sparsi in diciassette vicìnie.
GLI ABITANTI DI OGGI
Ognuna di esse vanta una propria storia, un proprio carattere ed è abitata da figure che ne hanno fatto la storia recente. "Ad esempio Anna, classe 1934, che miete ancora l’orzo a mano; Franco il mugnaio, 85 anni, che lo macina al mulino; Sirio, che affumica lo speck; Giuseppe, agronomo in pensione, che è riuscito a recuperare e reimpiantare semi di varietà colturali dimenticate ora rinate in nome di una biodiversità davvero sorprendente (fagioli, fave, e un cavolo rapa molto peculiare, un gigantesco tubero "recuperato" che un tempo era fonte del ripieno dei casunziei secondo una ricetta "segreta" che è stata tramandata tra generazioni e che oggi è custodita da alcune signore del luogo)".
UN GIRO IN BICI
Un modo sicuramente interessante per scoprire queste "vicìnie" è pedalare! Un itinerario circolare di circa venticinque chilometri - con dislivello positivo di circa cinquecento metri e diversi tratti sterrati - prevede la partenza da Arabba (1600 mslm) e la percorrenza di poche centinaia di metri della statale di fondovalle.
In corrispondenza della Latteria Sociale di Livinallongo (2.4 km, circa 1500 mslm) si svolta a sinistra (attenzione ad attraversare la statale) e si incomincia a salire verso Masarei, Cherz (km 6, 1770 mslm) ed il rifugio La Viza. In corrispondenza di una fattoria si scende leggermente a destra (avendo cura di rimuovere e riposizionare i cavi elettrificati a protezione dei pascoli) e si inizia un vivace saliscendi sterrato che consente di portarsi sull'altro versante di un vallone. Notevole, in questo passaggio, la vista sul monte Civetta.
Superate le case di Contrin si scende verso Corte ammirando la scenografica chiesetta posta su un tornante. Poco dopo si sfiorano le mura di un antico forte austroungarico in rovina.
Al km 11.3 (ed a 1470 mslm) si riprende la statale che si segue oltre Livinè, Brenta e Pieve di Livinallongo. Al km 15.5 si svolta seccamente a destra scendendo verso Caprile, direzione che si abbandona quasi subito proseguendo invece per Salesei di Sotto e poi Vallazza. Ci si cala così nel profondo solco scavato - nei millenni - dal torrente Cordevole, perdendo quota fino a raggiungere un'altitudine di 1230 metri sul livello del mare (al km 18.5). Si pedala su una stretta stradina asfaltata aperta al traffico automobilistico: necessaria la massima prudenza viste le numerose curve cieche.
Toccato il minimo altimetrico si sale con decisione per tornare sulla statale (22.5 km, 1511 mslm) che riporta ad Arabba ed al punto di partenza (25 km, 1600 mslm).
LE VICINIE, UNA PER UNA
Soraruaz e Vallazza
La vicìnia di Soraruaz, in ladino “Vjinanza de Souraruac”, comprende al suo interno, diverse frazioni minori e si colloca sopra il torrente Cordevole. Si sviluppa lungo quella che fu la principale via di comunicazione della valle, più bassa rispetto all'attuale SS48. Il torrente alimentava diverse attività artigianali come segherie, fucine, mulini ed addirittura una centralina idroelettrica del 1912. Gli abitanti, oggi, sono 188.
Vallazza, in dialetto “Valacia”, è anch'essa nel fondovalle e consta di tre sole abitazioni con i rispettivi fienili. Fu distrutta da una valanga nel 1794 ed è oggi disabitata proprio perchè - nel tempo - le difficoltà di collegamento ed il rischio valanghe hanno reso invivibile la frazione.
Salesei
La frazione di Salesei, in ladino “Salejei”, si incontra percorrendo la strada SS 48 delle Dolomiti e si suddivide in diversi piccoli abitati: Salesei di sotto, Salesei di sopra, Pian di Salesei - dove si trova il Sacrario della Prima Guerra Mondiale - Costa di Salesei, Fopa e Socrepa.
La sua posizione esposta a sud l'ha resa un luogo ideale per l'agricoltura: in passato vi si coltivavano patate, orzo, segale e avena da foraggio.
Livinè e Brenta
Liviné e Brenta sono poste lungo l'attuale strada principale che collega Arabba a Pieve di Livinallongo, ovvero la SS48 delle Dolomiti. I due abitati sono separati da un lungo canalone che scende dal Col di Lana. L’area in cui si trovano è circondata da estesi prati dove si possono vedere orti e campi coltivati.
Palla e Agai
Palla e Agai, in ladino “Pala e Daghè”, si trovano ad una notevole altitudine: rispettivamente 1668 mslm per la prima e 1715 msm per la seconda. Ad un'altitudine così elevata si abbina un panorama sconfinato. Da qui, infatti, la vista spazia dal Lagazuoi, alle Tofane, all’Averau e dal Pore al Civetta, Sasso Bianco, Monte Migogn e Marmolada.
Palla deve il suo nome al ripiìo dov'è ubicata, "pala", appunto nel dialetto locale. Agai gode invece, della presenza di prati meno ripidi e quindi più facili da coltivare.
Le località furono centrali durante la Prima Guerra Mondiale, costituendo uno dei primi appoggi a valle del Col di Lana, sulla linea del fronte di battaglia tra Italiani e Austroungarici.
Corte e Contrin
Corte e Contrin, in ladino “La Court e Contrin”, si trovano in una posizione esposta e ben soleggiata: il panorama è fortunato anche qui e spazia dal Piz Boè al Civetta. Nel villaggio di “La Court”, che è il più esteso, anticamente sorgeva una scuola e poco più sopra l’abitato, si trova una chiesa dedicata alla Madonna della Neve.
La frazione di Contrin invece, era un tempo zona di passaggio per raggiungere la Val Badia, Bolzano e Bressanone attraverso il passo Incisa. Oggi appare più isolata ma è comunque abitata: si trova a quota 1697 metri sul livello del mare.
Castello
La frazione di Castello, in ladino “Ciastel”, si incontra salendo al passo Falzarego. Il nome fa riferimento alla presenza del castello di Andraz, collocato poco prima dell’abitato. La posizione difficile e la distanza dal centro principale (ben 13.2 km) ne hanno determinato il progressivo spopolamento. La posizione, a due passi dal fronte della Prima Guerra Mondiale, costò la completa distruzione dell'abitato, poi ricostruito. Oggi è circondato da boschi e pascoli ed è mirabilmente affacciato sul Lagazuoi ed il Sass della Stria.
Davedino
Davedino in ladino “Davedin”, è collocato sul versante opposto rispetto alla valle di Fodom, ovvero sulla destra orografica del torrente Cordevole. Oggi ha un solo abitante stabile: nel 1975, invece, vi vivevano cinque famiglie. E' comunque molto curato e mantenuto ordinato da gente originaria del posto che periodicamente torna per sistemare la terra, i balconi, gli orti e i sentieri. Fino al 1858 il paese era parte del Regno Lombardo-Veneto, venne poi richiesta l’annessione al territorio di Livinallongo (a quel tempo Tirolo) da parte degli abitanti stessi. Vicino a Davedino troviamo anche gli abitati di Sottil, Sottinghiazza e Roncat.
Ornella
Ornella, in ladino “Ornela” è una graziosa frazione composta da numerosi nuclei abitativi, collocata sul versante destro della vallata, ad una altitudine di 1475 metri sul livello del mare. Tra le case e i fienili del paese emerge sicuramente la chiesa dedicata a San Sebastiano ed edificata nel 1483, col suo caratteristico tetto ripido a piramide. E' molto scenografica e si lascia ammirare dai dintorni di Livinè, percorrendo la SS48 delle Dolomiti.
Larzonei
Larzonei, in ladino “Larcionei”, è situato alle pendici del Monte Pore ed è confinante col vicino comune di Colle Santa Lucia: é infatti la frazione più periferica del comune di Livinallongo del Col di Lana. Da qui si può ammirare il monte Civetta, il Migogn e il Sasso Bianco. Ad oggi la frazione conta poco più di una decina di residenti fissi.
Pieve di Livinallongo
Pieve di Livinallongo, in ladino “la Plié da Fodom”, è il capoluogo comunale della valle di Fodom, nonché centro della vita religiosa e sociale. L’abitato si sviluppa principalmente attorno alla Chiesa che è dedicata a San Giacomo, ed è attraversato dalla Strada delle Dolomiti (SS 48) che venne ultimata nel 1909. Questa importante via di comunicazione, diede un significativo impulso allo sviluppo del turismo e al miglioramento della viabilità interna alla valle. Nella piccola piazza antistante la chiesa, troviamo una statua in bronzo raffigurante Caterina Lanz, eroina ladina che secondo la tradizione, lottò contro i soldati di Napoleone per difendere il proprio paese.
E' anche sede del Museo Fodom dedicato alla cultura ed alle tradizioni ladine.
Andraz
Andraz, in ladino “Andrac”, è collocato lungo la strada che esce dall’abitato di Pieve in direzione Passo Falzarego. Un tempo la frazione si caratterizzava per essere un crocevia verso i paesi della Val Badia, attraverso la Strada de la Vena, per coloro che trasportavano il ferro estratto dalle Miniere del Fursil di Colle Santa Lucia. La posizione strategica e la ricchezza di acque - che garantivano energia - ne ha determinato lo sviluppo per diversi secoli. Le attività sono oggi sparite ma rimangono diversi abitanti e la chiesa, tipicamente barocco-asburgica, dedicata alla Santissima Trinità.
Varda
Varda, in ladino “Verda”, si colloca in una posizione dominante sulla vallata, la si trova sulla strada che conduce al passo Campolongo. Il nome deriva dal termine tedesco “Warte” che significa appunto,”guardia” e “posto da cui controllare”.
Cherz
Cherz, in ladino “Chierz”, è una piccola frazione situata a 1651 metri di altitudine, inerpicata su un pendio di prati da dove è possibile godere di una magnifica vista, che spazia dal massiccio del Sella, al Monte Civetta e Pelmo. La piccola Chiesa che si trova in paese è dedicata alla Santa Croce.
La vicinia comprende anche l’abitato di Masarei, situato poco più sotto rispetto al centro di Cherz, dove sorge un’azienda agricola. Come Contrin, Cherz si trova sulle pendici dell'altopiano di Pralongià, porta aperta verso i panoramici prati che portano in Alta Badia affacciandosi su altri settori dolomitici.