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Le miniere in val di Scalve

Tutta la val di Scalve lega il suo nome all’attività mineraria, praticata fino agli anni ’70 del Novecento: grandi marchi dell’industria lombarda (come Breda e Falck) resero meccanizzata e più efficiente una pratica estrattiva che affondava le radici nel Medioevo e che riguardava il fondovalle come i più sperduti anfratti delle vette più alte.
Fino al '500, infatti, si scavava praticamente a mano, utilizzando utensili molto rudimentali. La Serenissima Repubblica di Venezia, che estendeva fino a queste montagne i suoi confini, introdusse la polvere da sparo per aumentare la produttività delle miniere. I suoi codici governarono l'attività estrattiva dal 1488 al 1796.
Anche ragazzini di dieci o quindici anni erano coinvolti nei lavori, più spesso come "purtì", ovvero portatori. I filoni venivano individuati all'esterno, da affioramenti all'aria aperta, e poi seguiti nelle viscere della terra.

Si trovano, infatti, vecchie baracche (oggi ristrutturate) anche ai piedi della Presolana, a due passi dal rifugio Albani. O sul versante della Valzurio, dove antichi tracciati confondono ancora le idee a chi vuole salire al passo dello Scagnello.

Tra Schilpario e Fondi, sulla strada del passo Vivione, si trova una delle destinazioni più suggestive, la miniera Gaffione. Cunicoli e gallerie di questa antica miniera sono un vero e proprio viaggio nella storia e nella cultura scalvine. Il percorso di visita è inserito nell’ambito del Parco Minerario ing. A. Bonicelli ed è attrezzato con illuminazione elettrica, documentazione fotografica d’epoca ed avviene utilizzando la ferrovia originale, con trenini dedicati ai visitatori.

La visita alla miniera Gaffione, senz’altro interessante per gli adulti e affascinante per i più piccoli, avviene con prenotazione obbligatoria: tel. 339.6055118 o e-mail: miniereskimine@gmail.com.
Per informazioni si può anche visitare il sito: www.minieraschilpario.net

Foto in testata per cortesia di Miniere Ski Mine

Nella primavera del 2018 a Schilpario è stato inaugurato il primo Museo dell'Illuminazione Mineraria d'Europa, contenente più di tremila lampade da miniera, di ogni genere e tipo, a seconda delle varie epoche e del tipo di miniera in cui venivano utilizzate.
Oltre alle lampade, all'interno sono esposti anche carrelli da miniera, elmetti, telefoni, fotografie d'epoca e oggetti vari, inerenti il lavoro del minatore. 
Per la visita al Museo si possono utilizzare gli stessi riferimenti della Miniera Gaffione.

  18/05/2023

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