meno gente del solito in paese e sui sentieri, colori meravigliosi e tanto sole
Il titolo vi lascerà (forse) pensare che ci riferiamo all'inverno ed allo sci (quando a Livigno si registrano numerosi clamorosi) ma con "stagione d'oro" ci riferiamo all'autunno ed ai meravigliosi colori, dorati, appunto che i boschi di larice attorno a Livigno offrono a chi sceglie di passare qualche giorno di escursioni e relax nel "piccolo Tibet" delle Alpi.
Quasi ovunque, sul web, si trovano cinque suggerimenti, per ammirare il foliage e l'autunno a Livigno: Il Tröi da li Téa ovvero il sentiero delle tee (le tipiche baite livignasche), il sentiero d'Arte, la val Alpisella e le salite ai baitel del Plascianet e del Sc'taur.
Abbiamo così deciso di intraprendere il sentiero delle tee, per ammirare da vicino queste caratteristiche costruzioni, ma poi abbiamo seguito l'istinto e - fortunatamente - siamo stati premiati.
Andiamo per ordine.
Partendo dal parcheggio di Calcheira, a nord del paese, abbiamo prima gettato un'occhiata alla splendida val Federia, ideale più per una pedalata che per una camminata, dato che è una larga forestale per lunghi tratti asfaltata, per poi seguire le indicazioni del Troi da li Tèa. La val Federia si estende per svariati chilometri ed ha un'esposizione particolare che, anche a ottobre e novembre, le consente di godere di molte ore di soleggiamento. Gli ampi prati sono punteggiati dalle tipiche baite ed orlati da stupendi boschi di larice.
Come detto, dunque, abbiamo iniziato a camminare sul Troi da li tèa, in realtà un'ampia pista forestale più che un sentierino, e siamo andati avanti per circa quaranta minuti. Tra una tea e l'altra, senza tralasciare alcuni scorci su Livigno e le montagne tutt'attorno, siamo arrivati alla Tea di Nonì dove, seguendo un impulso improvviso, abbiamo abbandonato il facile percorso per iniziare una ripida salita verso la Croce di Vall'Andrea ed il rifugio Costaccia.
Ne è valsa davvero la pena, non tanto per il punto d'arrivo, un rifugio a servizio degli sciatori (e quindi decisamente brullo e poco allettante tra impianti di risalita, pista di servizio, tralicci, etc) quanto per la splendida vista e la straordinaria immersione nei colori del lariceto sopra Livigno.
Il panorama, come detto, è stato davvero appagante: oltre alla valle di Livigno si ammirano ampi settori della val Federia, in particolare le sue pendici settentrionali, le creste di confine settentrionali e, verso est, si scorgono i ghiacciai del gruppo Ortles - Cevedale che spiccano sopra l'evidente insellatura di passo Eira.
In discesa abbiamo seguito il percorso di andata. La salita ha richiesto poco meno di due ore (con un bambino di 7 anni), molto meno la discesa con alcune scorciatoie (segnalate) che all'andata non avevamo sfruttato perchè l'idea di salire al Costaccia è emersa successivamente! Il sentiero si è rivelato bellissimo e, anche se era il sabato di un weekend lungo (il 2 novembre 2024), non abbiamo incontrato praticamente nessuno.
Per quanto abbiamo visto, questo percorso è uno dei più completi per ammirare l'autunno ed il foliage a Livigno: ampi panorami, scorci sul paese e sul lago, immersione nei colori ... tutto!
Ovviamente, oltre a quanto accennato all'inizio ed al percorso descritto, ci sono altre opportunità da cogliere, ad esempio la valle delle Mine o l'alta valle, verso la forcola di Livigno.