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I sessant'anni del Gavia

"Il bello del ciclismo: la fatica, la sfida con la salita più estrema prima di una discesa al fulmicotone. Era l’8 giugno 1960, quando il Giro d’Italia scopriva per la prima volta la terribile ascesa verso il passo Gavia, da un’intuizione di patron Vincenzo Torriani, che dopo averlo avvistato durante una ricognizione aerea aveva deciso di inserirlo nella “Corsa Rosa”.
Sessant'anni dopo, l’iconica salita del passo Gavia, dalla quale si possono ammirare le cime del gruppo Ortles-Cevedale e dell'Adamello, mantiene intatto il suo fascino. Al tempo nessuno avrebbe immaginato che quella lingua di 17 chilometri all’8% di pendenza media che si arrampica fino a quota 2618 metri sarebbe entrata nella storia del ciclismo per non uscirne mai più. Nemmeno Imerio Massignan, vicentino di Valmarana, il primo uomo a transitare sul Gavia al Giro d’Italia, non a caso da quel giorno soprannominato l’Angelo del Gavia.  
Era la ventesima e decisiva tappa del Giro, da Trento a Bormio per un totale di 229 chilometri. Il menu prevedeva in sequenza Campo Carlo Magno, passo del Tonale Gavia: un percorso capace di mettere a dura prova anche i protagonisti più impavidi.  
Per chi volesse godersi la scalata delle leggendarie salite della Corsa Rosa in totale tranquillità, Enjoy Stelvio National Park ha previsto per alcune giornate la chiusura al traffico motorizzato:
• Passo Gavia: 26 luglio e 30 agosto (durante quest'ultima data si pedalerà insieme al campione Alberto Contador), dalle 8:30 alle 12:30
• Passo del Mortirolo: 24 luglio, dalle 8:30 alle 12:30
• Salita ai Laghi di Cancano: 28 agosto, dalle 8:30 alle 12:30
• Passo dello Stelvio: 29 agosto (20esima edizione Scalata Cima Coppi), dalle 8:00 alle 16:00

Si ringrazia, per testi e foto, Consorzio Pontedilegno-Tonale  

  08/06/2020

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