il vecchio rifugio Tofana e l'attuale Giussani, passando per lo storico rifugio Cantore
Nel 1984, ormai quarant'anni fa, il vecchio rifugio Cantore, già allora adibito solo a ricovero invernale, venne chiuso definitivamente vista l'instabilità della struttura lignea al suo interno. Si chiuse così una lunga storia di accoglienza e ospitalità ai piedi delle Tofane. Una storia, però, che si è scritta anche in altri luoghi,a brevissima distanza: ad esempio, nel vecchio rifugio Tofana, costruito nel 1886, che dal 1993 funge da ricovero invernale.
In tempi più recenti, invece, si è costruito il rifugio Camillo Giussani, dedicato ad un presidente della Banca Commerciale Italiana (Comit), istituto che finanziò la realizzazione di questa struttura, promossa dalla sezione Cai Comit di Milano. Il Giussani, oltre che dirigente d'azienda, fu alpinista appassionato e scrittore.
La gestione del rifugio - inaugurato nel 1972 - fu affidata a Vittorio Dapoz ed alla moglie Aurora e passò, nel 2010, al figlio Mauro ed alla moglie Marcella Santuz.
Questo nuovo rifugio fu collocato ancora più a monte, a 2580 metri di quota, praticamente sulla forcella Fontananegra.
Ripercorriamo la storia di questi rifugi.
Il primo ad esser costruito - come detto - fu il rifugio Tofana. Era il 1886 e Cortina d'Ampezzo era ancora sotto l'Impero Austroungarico. Negli anni successivi, fino ai mesi appena precedenti la Grande Guerra, la gestione del rifugio è oggetto di valutazioni e determine da parte della Sezione Ampezzo del DOAV (il Club Alpino Tedesco ed Austriaco).
Con l'inizio delle ostilità, però, tutto cambia: l'esercito italiano occupa il rifugio che rappresenta un vero e proprio avamposto strategico dal momento che controllarlo può offrire la possibilità di attaccare la val Travenanzes (che scende dalla forcella Fontananegra fino alla val di Fanes) e penetrare, eventualmente, in val Pusteria.
Nel 1921, a guerra finita, si ritiene che la ristrutturazione del rifugio sia troppo costosa e si preferisce risistemare un altro edificio, poco più a monte: il 5 settembre 1921 viene così inaugurato il rifugio Cantore, alla presenza della moglie del generale Antonio Cantore, del figlio e di altri reduci che si erano battuti in loco.
Ma, infine, chi era Antonio Cantore? Generale dell'esercito italiano e medaglia d'oro al valore militare, rispettato e temuto da subalterni e nemici, Cantore nacque a Sampierdarena (Genova) nel 1860 e trovò la morte proprio ai piedi delle Tofane. Fu il primo caduto di alto grado del Regio Esercito: morì durante una ricognizione serale, il 20 luglio del 1915.
Ufficialmente a colpirlo fu un soldato austriaco che, si racconta, sparò un primo colpo che fallì il bersaglio. Il generale, però, si sporse nuovamente da una roccia - l'obiettivo era localizzare una mitragliatrice nemica - ed il cecchino non fallì una seconda volta.
Altre versioni, però, alimentano il dubbio che a ucciderlo siano stati i suoi stessi sottoposti, esasperati dalla sua durezza. Questa seconda versione è sostenuta dalle dimensioni del foro del proiettile ma tale circostanza non fuga ogni dubbio data la particolare natura del materiale che tende a indurirsi e restringersi con il tempo, rendendo poco attendibili le tardive analisi.
Altri, infine, sostengono che il colpo partì dall'arma di un civile ampezzano (e come tale, comunque, cittadino austroungarico, all'epoca).
Ma come arrivare all'ex rifugio Cantore ed al rifugio Giussani?
La via di accesso più frequentata è sicuramente la salita dal rifugio Dibona: parcheggiata l'auto, si sale su un sentiero molto ampio, quasi una forestale, che si arrampica sul conoide roccioso del Valon, chiuso tra la Tofana di Rozes e la Punta Anna. Il dislivello è di cinquecento metri, la salita richiede poco più di un'ora ad un buon passo.
Il rifugio Giussani, tuttavia, può essere inserito in un giro circolare attorno alla Tofana di Rozes che raccontiamo qui: www.cicloweb.net/?pg=trekking&ct=t-veneto&iter=trekkingcortina.htm