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Rifugio e baite di Fodara Vdla

Fodara Vdla, il vecchio ovile

Vi siete mai chiesti cosa vuol dire Fodara Vdla? 

In ladino, significa "vecchio ovile". Le piccole baite, infatti, erano le abitazioni dei pastori che - d'estate - portavano i loro animali ai pascoli in quota. Salivano da San Vigilio di Marebbe, dunque, e si fermavano per diversi mesi tra questi boschi e queste radure. Si trattava di una vera e propria... "migrazione temporanea" tanto che saliva anche un parroco per dire Messa nella chiesetta che ancora oggi sorge davanti al rifugio.
Ci dicono che oggi, nel 2025, è rimasto un solo pastore a fare questa "transumanza".

Al Fodara Vdla si arriva da San Vigilio di Marebbe, percorrendo la ripida pista forestale e militare che sale dal Pederù (a dieci chilometri circa da San Vigilio): ci vuole poco più di un'ora a piedi e quasi altrettanto in mountain bike perché le pendenze sono praticamente ingestibili restando in sella!
Oppure si può salire da Cortina d'Ampezzo. A piedi, si parte da Ra Stua, alla fine della stradina che stacca dalla statale del passo Cimabanche in località Podestagn. Si cammina per qualche decina di minuti sull'ampia forestale che conduce al rifugio Sennes finché, in località Cianpo de Cros, si gira a sinistra seguendo il sentiero 9 che guadagna con una bella serie di tornanti il laghetto e poi l'alpeggio di Fodara Vdla.
In mountain bike (non in gravel, perché la discesa in val di Fanes è davvero sconnessa), si può fare uno straordinario itinerario circolare: Cortina d'Ampezzo (località Podestagn) - Ra Stua - rifugio Sennes - rifugio Fodara Vdla - Pederù -  Rifugio Fanes - Cortina d'Ampezzo. Questo bellissimo giro ad anello è raccontato qui: www.cicloweb.net/ispira/ispira/itinerari32.htm

  11/03/2025

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