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Eremo di Sant'Alberto di Butrio

Si potrebbe dire che sorge in mezzo al nulla, l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio. Più correttamente, però, possiamo affermare che si trovi nel cuore di fitti boschi di latifoglie, cinto da ripidi pendii e montagne quasi inaccessibili. Pur trovandosi a breve distanza dalla valle Staffora, in provincia di Pavia, sembra calato in un’altra dimensione, isolata e remota, eremitica appunto, ancora oggi.
Non ci si passa per caso ma bisogna percorrere una strada provinciale stretta e tortuosa, dove è raro incontrare qualcuno.
La costruzione dell’eremo risale all’anno Mille: si narra che Alberto di Butrio guarì il figlio del marchese di Casalasco che, per gratitudine, edificò una chiesa romanica dedicata alla Madonna. La affidò a Sant’Alberto ed ai suoi seguaci eremiti, che si costituirono in comunità costruendo anche un monastero, di cui oggi rimangono il pozzo ed il chiostrino.
L’Eremo crebbe in importanza tanto da ospitare – secondo alcune fonti – Dante Alighieri e Edoardo II Plantageneto, Re d’Inghilterra. A secoli di “gloria” seguirono decenni di incuria ed abbandono. I monaci si trasferirono in un’abbazia vicina, la struttura iniziò a degradarsi e le leggi napoleoniche diedero il colpo finale.
La rinascita iniziò negli anni Venti del Novecento per mano di don Orione (proclamato Santo nel 2004) che ripopolò l’Eremo. Nei decenni successivi la chiesa fu ristutturata e riportata all’antico splendore.

L’Eremo è oggi composto da una chiesa, dedicata a Santa Maria e originaria dell’anno Mille, e da tre oratori comunicanti intitolati a Sant’Antonio, al Santissimo ed a Sant’Alberto. Spiccano anche gli affreschi, originari del 1484.
Vale davvero la pena sostare in questo luogo ed ammirarne l’architettura semplice avvolta da faggi e castagni, carpini e querce.

Come arrivarci? Il modo più diretto per salire all'Eremo è prendere la SP137 una volta giunti a Ponte Nizza, sul fondovalle della valle Staffora, che corre da Varzi verso Voghera.
In bicicletta si può fare un giro ad anello che parte e fa rientro a Varzi passando per Ponte Nizza, l'Eremo ed il castello di Oramala (scendendo lungo la SP155). Sono circa 27 km con un dislivello di 650 metri. La pedalata consente di immergersi nei boschi ma anche di pedalare su tornanti in campo aperto in cui ammirare il profilo delle colline dell'Oltrepò ed il profilo della bella Varzi.

  14/05/2024

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