due passi in riva al torrente Mera, alla scoperta di un'antica cittadina
Dove s'incontrano tre vallate (la val Bregaglia, percorsa dal Mera, la valle di San Giacomo Filippo o valle Spluga, solcata dal Liro, e la val Chiavenna, che nasce dall'incontro delle precedenti) sorge Chiavenna.
Posto a 325 metri d'altitudine, questo paese è un piccolo tesoro alpino, storicamente luogo di traffici e commerci (qui passa infatti la via Spluga e si diramano due direttrici fondamentali verso l'Engadina e verso Splugen). Spesso si sente parlare di Chiavenna come "chiave" delle Alpi ma anche se la sua posizione è davvero strategica - e quindi controllare questo paese è la "chiave" per governare un vasto territorio - il nome pare derivare da "clava", vocabolo che rimanda a caratteristiche geologiche.
Storicamente Chiavenna ha seguito le vicende della Valtellina, facendo parte del Ducato di Milano e della Repubblica delle tre Leghe dei Grigioni, divenendo anche un punto di diffusione del Protestantesimo. Fece poi parte della Repubblica Cisalpina e, con il Congresso di Vienna, tornò a seguire le sorti della Lombardia come parte del Lombardo-Veneto austriaco. Con tutta la regione seguì poi il percorso di indipendenza del Regno d'Italia.
Chiavenna è bandiera arancione del Touring Club Italia che sul proprio sito ne parla così.
"Suggestiva la via Dolzino su cui si affacciano antichi palazzi con bei portali e graziosi balconcini. Nella parte alta dell’antico nucleo, spicca il severo quattrocentesco Palazzo Balbiani con due torri cilindriche e il Parco del Paradiso su una rupe, sistemato a giardino archeologico e botanico. Nelle vicinanze inizia un sentiero che sale al Parco delle Marmitte dei Giganti (area a tutela regionale), con formazioni di origine glaciale scavate nella roccia. Notevoli la Collegiata di San Lorenzo, il Museo del Tesoro, ospitato all’interno del complesso e il Mulino di Bottonera, raro esempio di archeologia industriale." www.bandierearancioni.it/borgo/chiavenna)
La cittadina, quasi settemila abitanti, merita senz'altro una passeggiata: incanta il corso del Mera su cui si affaccia il centro storico. O meglio, il Mera sembra oggi scavarsi una strada tra le antiche case del centro. Tra le vie più antiche si aprono alcune caratteristiche piazze. Spiccano, nel centro, la Collegiata di San Lorenzo, i portoni, la secentesca fontana in piazza Pestalozzi ed i palazzi Pestalozzi-Luna e Pestalozzi-Baldovini. Ma vale la pena perdersi e girovagare curiosi per Chiavenna, fermandosi, magari, a degustare anche i suoi prodotti più tipici. la bresaola ed i pizzoccheri chiavennaschi (diversi da quelli valtellinesi), magari innaffiati da un buon rosso del territorio.
Tutti i dintorni di Chiavenna, così come diverse aree della Valtellina e delle coste lariane, sono disseminate di crotti: cavità naturali in cui si mantiene un microclima particolare, grazie alle correnti d'aria (celebre è il sorél, il vento che proviene dalle profondità della Terra) che garantiscono una temperatura ed un'umidità costanti. Situazioni ideali per la conservazione dei cibi: con il tempo molti di questi sono diventati trattorie e ristoranti molto caratteristici.
La Sagra di Crotti, in autunno, è uno degli eventi di maggior richiamo per Chiavenna ed il suo territorio.