i due versanti del passo Tartano, la storia ed i panorami sulla Linea Cadorna
La Linea Cadorna correva dal Varesotto fino al passo del Mortirolo, tra Valtellina e Val Camonica. La Grande Guerra, la Prima Guerra Mondiale, è passata alla storia come una guerra di logoramento e trincea sia in pianura sia, soprattutto, in montagna. In quota, i fronti più caldi furono senz'altro quelli dell'Adamello, delle Dolomiti, di Asiago, degli Altipiani Trentini.
Anche le Orobie, però, furono fortificate perché il generale Luigi Cadorna decise di proteggere questi crinali nel timore di un ipotetico sfondamento austriaco dei passi Stelvio e Tonale o di un'incursione attraverso la neutrale Svizzera. Fu la "milizia territoriale", in pratica i "civili" del posto, a realizzare queste opere che - talvolta - si possono oggi confondere con recinti rurali. Visto che la Guerra prese altre direzioni, le truppe che presidiavano la Linea Cadorna furono progressivamente assegnate ad altre, più cruente, destinazioni.
Tra due valichi che segnano il confine tra le province di Sondrio e Bergamo, di Lemma e di Tartano, si possono osservare trincee con vani portamunizioni, camminamenti e cavernette di riparo realizzate per affacciarsi sulla val Tartano e scorgere con grande anticipo gli eventuali movimenti del nemico.
Raccontiamo qui due passeggiate che meritano in particolare d'autunno, quando i colori del foliage esaltano sia l'alta val Brembana sia la val Tartano:
- la val Tartano, versante valtellinese del passo omonimo
- l'autunno in alta val Brembana, lungo lo spartiacque tra Brembo e Adda