tra Svizzera e Piemonte, su asfalto e sterrato
Da diversi anni, la Val Vigezzo è pubblicizzata per il “treno del foliage”, ovvero per la possibilità di percorrere, comodamente seduti, la tratta che dalla val d’Ossola conduce a Locarno rimanendo così incantati dai colori dei boschi di latifoglie che si accendono di tutte le tonalità di ocra, arancio e marrone durante i mesi di ottobre e novembre.
Più lentamente, e gustando di più ogni metro, preservandosi la possibilità di sostare per qualche fotografia, si può optare per una pedalata in mountain bike (volendo anche una gravel...) che parta e faccia ritorno a Craveggia dopo aver sfiorato le case da monte dell’Alpe Blizz e percorso in discesa le solitarie forestali delle pendici del monte Ziccher.
La partenza avviene ai piedi di Craveggia: curiosamente si può scegliere di partire da località California o da località Siberia.. sembra uno scherzo, ma si chiamano proprio così due località poste tra Santa Maria Maggiore e Malesco. In realtà, però, la partenza ideale avviene dall’incrocio tra la provinciale della val Vigezzo e la strada che sale a Craveggia.
In un ampio parcheggio, posto appena dopo il passaggio a livello, si può lasciare l’auto ed iniziare a pedalare verso il pittoresco abitato. Chi arriva in treno può prendere come riferimento la stazione di Prestinone.
Craveggia sorprende. I tetti in beole, le strade strette, i viottoli, i camini: questo paese è uno dei tanti tesori poco noti della montagna piemontese. Altrettanto affascinante è la vicina Santa Maria Maggiore che, però, è più elegante ed “aperta” mentre Craveggia ci appare più aspra e quasi aggrappata a sé stessa.
Dal fondovalle al paese si colmano già più di cento metri di dislivello (2.2 km di cui 1.5 di ascesa) e la salita non molla quasi mai fino all’Alpe Blizz, distante cinque chilometri dall’incrocio poco oltre il centro di Craveggia (altitudine poco meno di 1300 metri s.l.m)
Vale la pena lasciare la bici e salire a piedi per qualche metro ammirando gli scorci che, in particolare in autunno, regala questo alpeggio: nelle giornate più limpide spicca, in lontananza, il gruppo del Monte Rosa. Purtroppo le strutture non sono aperte ad ottobre e novembre, nonostante il panorama sia davvero invitante!
E’ il momento di iniziare la parte discendente del percorso ad anello. La strada, già sterrata da qualche decina di metri, prosegue per poche decine di metri in salita (indicazioni CAI). In corrispondenza di un prato ombreggiato sembra farsi sentiero ma in realtà la sede stradale torna quasi subito ampia per divenire una pista forestale che, spesso dissestata, conduce con buona pendenza fino all’abitato di Villette.
Si è ormai tornati su asfalto e ripresa la provinciale (SS337) a Malesco si fa rientro alla base (5.5 km da Villette) dopo aver pedalato per poco meno di diciotto chilometri di cui almeno un terzo sterrati.
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