Dolceacqua, Seborga e Bordighera: suggestioni di Ponente
Si tratta di un bell'itinerario circolare che si potrebbe dedicare al celebre pittore francese Claude Monet . La partenza, infatti, è a Dolceacqua il cui spettacolare insieme architettonico colpì il principale interprete dell'Impressionismo: allo splendido borgo si accede passando da un ponte che fu definito dal pittore “un gioiello di leggerezza” e che divenne poi il soggetto di numerosi suoi dipinti. Sul finire del percorso, dopo Sasso di Bordighera, si passerà poi da un punto panoramico dal quale Claude Monet dipinse la sua veduta su Bordighera ed il mar Ligure.
L'itinerario si svolge su strada: in alcuni punti il fondo è così dissestato che forse si potrebbe preferire una gravel ad una bicicletta da corsa.
In partenza dallo splendido centro di Dolceacqua, dunque, si pedala verso Isolabona ed il castello dei Doria che vigila sul paesino lungo il corso del torrente Nervia. Sono meno di cinque chilometri di lieve ascesa ai quali seguono tre chilometri di salita più intensa fino alle pendici del colle sul quale sorge lo spettacolare borgo di Apricale (km 6).
Ammirata la geometria di questo paese, tipicamente ligure ma così originale nella sua verticalità (da non perdere una visita al castello della Lucertola), si procede verso Perinaldo. La strada si fa più stretta. Si scende per quasi due chilometri ma poi si torna a salire, con decisione. Alle porte di Perinaldo (km 13), prima di buttarsi nella discesa lungo la SP59 si volta lo sguardo verso destra, cogliendo un'ultima scenografica immagine di Apricale.
La discesa è veloce e divertente: si interrompe però bruscamente all'incrocio con la piccola strada (km 17) che si arrampica verso San Martino e procede poi verso Negi (strada interpoderale interdetta al traffico veicolare non autorizzato, molto sconnessa e forse poco adatta alle biciclette da corsa).
Giunti quasi a Negi si riconosce il profilo di Seborga, sull'altro lato della vallata, dove si arriva al km 32.
Nell'autodichiarato principato di Seborga (in virtù della contestazione dell'annessione al regno di Sardegna, retto dai Savoia) terminano le fatiche: si scende infatti con buona velocità fino a Bordighera (km 43) e, passando o meno da Ventimiglia (una deviazione caratterizzata da traffico intenso ma interessante per visitare la città vecchia), si fa rientro a Dolceacqua: in dodici chilometri seguendo le indicazioni a partire da Bordighera, in quasi venti passando anche dalla città alta di Ventimiglia.
Prima di involarsi nella discesa descritta non è da trascurare una digressione per il bel borgo di Seborga, uno spaccato di Liguria medievale impreziosito da una mitologia moderna legata, come detto, alla presunta indipendenza del territorio comunale (si elegge un principe, si stampa moneta, si posizionano guardie alle strade di accesso, ma solo nei giorni di festa!).
Ed a metà discesa, tra Sasso e la serie di tornanti che digradano rapidamente verso Bordighera, si incontrerà un cartello che segnala il punto che ispirò Monet per il suo quadro “panoramico”.
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