verso la cascata delle Marmore, pedalando in provincia di Terni
Tra le verdi foreste umbre, una proposta (testi e foto) a cura di Vito Santamaria, Centro Sportivo Scuola di Mtb di Arrone, a sei chilometri da Terni: per informazioni, www.umbriainmountainbike.it
Località di partenza: cascata delle Marmore, 215 mslm
Lunghezza: sedici chilometri
Parcheggiata l'auto nell'area di sosta della Cascata al km 7 della SS 209 Valnerina, si parte con la mountain bike percorrendo il piazzale Giuseppe Vasi. Appena possibile girare a destra seguendo le indicazioni Pesca Sportiva.
Dopo il ponte la carrareccia, immersa nella vegetazione, porta a due strade cementate: prendere quella di destra ed imboccare il sentiero delimitato dalla rete di recinzione del vivaio di trote, attualmente chiuso con un cancello.
Attraversato il portico della casa (meglio scendere per non disturbare), dopo cento metri si attraversa una piccola grotta scavata nella roccia calcarea, il fondo da terra battuta si trasformerà presto in carrareccia poi in rotabile.
Ripresa la carrareccia, si continua senza deviazioni fino ad un casale in pietra (km 2), una volta superato deviare a sinistra e proseguire per un chilometro fino ai pioppi che costeggiano la via, qui girare a sx attraversando il ponticello in cemento. Oltrepassata la rimessa attrezzi in lamiera, prendere a destra la carrareccia che costeggia il fiume: il fondo poco accidentato e la vicinanza dell'acqua rendono questo tratto molto gradevole.
Si prosegue fino al vivaio di piante "Il Lago". Poco dopo (km 5) la carrareccia diventa asfaltata e incrocia una rotabile: girare a destra - si è ormai sotto il borgo medioevale di Castel di Lago - e proseguire seguendo le indicazioni per il "Ristorante Piccola Baita".
Si continua sulla rotabile fino a prendere la carrareccia che sale ripidissima a sinistra (km 5,7): il consiglio è di mettere in anticipo un rapporto agile, da qui si dovranno percorrere tratti molto impegnativi, sia per il fondo sconnesso sia per il dislivello.
Dopo 150 metri di strada bianca, si supera il primo tornante sinistrorso e subito dopo il secondo opposto: si guadagna quota con rapidità. Fortunatamente prima di entrare nel bosco le pendenze si fanno meno ripide, consentendo di recuperare.
Proseguendo in salita senza deviazioni, si raggiunge un fontanile, di solito asciutto (km 6,8), appena effettuata la curva prendere il sentiero a destra in leggera discesa, il successivo chilometro è quasi pianeggiante. Superata una vecchia caprareccia in pietra (km 7,7), la salita riprende a destra ed è caratterizzata da dolci sali scendi alternati a strappi molto ripidi, scalare in tempo il rapporto e ... prepararsi a spingere sui tratti più accidentati!
Dopo il terzo tornante (8,3 km) si esce dal bosco e ci si affaccia sulla Valnerina in uno dei suoi caratteristici panorami, il santuario è vicino. Lasciata sulla sinistra la strada del ritorno (km 9,1), si affronta l'ultima salita per raggiungere il Santuario.
Si riparte in discesa prendendo la carrareccia a destra che passa sotto la chiesa, per circa 500 metri è una via di mezza costa, fino ad affiancare una parete rocciosa scavata dall'erosione dell'acqua: da qui si entra nel bosco ed il sentiero in terra battuta diventa molto veloce e divertente.
Imboccata la mulattiera, tenersi a destra (km 9,5), dopo 500 metri si superano a sinistra due case rurali (sentirete i cani abbaiare non temete sono legati - si spera!). La strada scende, esce ed entra dal bosco, fino ad un tratto in leggera salita che si supera di slancio. Incrociando anche alcuni ulivi inizia una discesa a tratti molto tecnica.
Il tratto più ripido inizia al km 10.8, il sentiero scende rapidamente con tornanti strettissimi uno sopra l'altro, la maggior parte dei quali si superano fuori sella, tranne gli ultimi molto stretti e ripidi, dove scendere vi può salvare da una spiacevole caduta.
Finita la discesa s'incrocia una rotabile, prendere a destra, dopo 10 metri girare a sinistra sulla carrareccia tra i campi coltivati.
Dopo un chilometro si attraversa un bosco di pioppi, poco dopo (km 12,5) s'incrocia una carrareccia da prendere a sinistra per costeggiare la sponda del fiume fino ad un breve tratto asfaltato.
Deviare a sinistra, dopo 200 metri attraversare il ponticello in cemento e girare a destra.
Il ritorno è quasi concluso e si ripassa da luoghi già noti.
Continuare senza deviazioni sino alla casa in pietra (km 14 km), subito dopo girare a destra, per un breve tratto la carrareccia diventa asfaltata, continuare seguendo l'indicazione strada senza uscita.
A breve ci si troverà sul sentiero avvolto dalla vegetazione che porta alla grotta scavata nella roccia (km 15,5), si raggiunge il portico e si costeggia la rete di recinzione del vivaio di trote.
Tornati sulla carrareccia si supera il ponte sul fiume Nera che porta al piazzale Giuseppe Vasi, dove avete parcheggiato l'auto.