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Arte Sella, l'arte si fonde con la natura (a due passi da Borgo Valsugana)
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Arte Sella, l'arte si fonde con la natura (a due passi da Borgo Valsugana)
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Immagine a cura dell'Apt Valsugana: pedalando sui laghi
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Immagine a cura dell'Apt Valsugana: tracce della storia
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Immagine a cura dell'Apt Valsugana: panorama sui laghi
Trentino

Valsugana

La Valsugana è la lunga valle scavata dal fiume Brenta che corre, tra il Lagorai e l'Altopiano dei Sette Comuni (Asiago), dai pressi di Trento fino al Veneto, a monte di Bassano del Grappa.
La valle è chiaramente di origine glaciale ed ha una storia millenaria come dimostra il ritrovamento di reperti preistorici, celti ed il transito della via romana Claudia Augusta Altinate, detta Paulina in età medioevale.
All'epoca preistorica risale il sito archeologico dei Montesei di Serso che testimonia la presenza umana in queste aree intorno al 1800 aC. La celebre via romana appena citata, invece, fu costruita tra il 41 ed il 54 dC, sotto l'Imperatore Claudio, e collegava Altino (nei pressi di Venezia) e Donauworth, sul Danubio, 517 chilometri più a nord, ai margini dell'Impero.
Importante via di collegamento, questa valle è stata contesa per secoli da vari signori ed è stata quindi sede di battaglie anche cruente. Scontri violenti si verificarono, in particolare, tra i vescovi di Trento e Feltre finché l'Imperatore Corrado II, nel 1027, fissò ed impose un confine tra i territori. Nei decenni successivi si susseguirono le dominazioni di diverse casate: i "dalla Scala" di Verona, i Camino di Treviso, i Conti del Tirolo, i Carrara  di Padova, i Duchi d'Austria, i Visconti di Milano ed i Veneziani.
Nel 1413 la Valsugana divenne territorio dei Conti del Tirolo e seguì poi le sorti del Trentino. Nel 1525 la valle prese parte alla guerra rustica, una rivolta contadina contro il principato vescovile di Trento.
Occupata dalle truppe napoleoniche, tra il 1805 e 1810 fece parte del governo bavarese mentre fino al 1814 fu parte del Regno Italico. Con la Restaurazione ritornò sotto la Corona austroungarica ed intraprese uno sviluppo turistico incentrato sugli stabilimenti termali di Roncegno, Levico e Vetriolo. Lo sviluppo fu così significativo che nel 1894 l'Imperatore Francesco Giuseppe elevò Levico a "Città" per merito turistico.
Nonostante lo sviluppo economico, molti valsuganotti emigrarono verso Svizzera, Jugoslavia, Austria ed anche verso le Americhe.
Durissimo fu il bilancio delle due Guerre Mondiali: tra il '14 ed il '18 la valle fu vicina alla linea di fronte e Pergine Valsugana era l'ultimo abitato in territorio austriaco, mentre nella Seconda Guerra Mondiale Levico fu sede di un comando generale tedesco: i nazisti infatti requisirono numerosi alberghi per fissarvi il comando operativo delle azioni di guerra nelle province di Padova, Vicenza e Trento.
Attivi furono anche i partigiani: si mossero soprattutto nel Tesino, collegati con quelli dei nuclei attivi nei settori del Grappa e del Cismon.

La Prima Guerra Mondiale ha lasciato alcune fortificazioni, interessanti esempi di architettura militare dell'epoca ed ora lambiti dal Sentiero della Pace, una lunga traccia che, disegnata sulla linea del fronte, porta dal passo dello Stelvio alla vetta della Marmolada.
Il forte Tenna (608 mslm) sorge sulla collina omonima tra Levico e Caldonazzo ed è il punto di chiusura della tenaglia della Valsugana, secondo il solito schema difensivo austriaco. Da questo forte si controllavano la piana sino a Caldonazzo e le vie verso le fortificazioni di Lavarone e di Vezzena.
Il Forte Col de le Bene (660 mslm) è in cima all'omonimo colle, in posizione di dominio sul lago di Levico, e servì, data la collocazione, come osservatorio e deposito. E' un'opera gemella al Forte di Tenna e da esso si dipartiva una linea di trincee, servite da mulattiera, che risaliva sino alla Busa Granda, a 1550 mslm.
A 1177 metri di quota sorge il Forte Belvedere che ebbe il compito di controllare la Val d'Astico. Compito che deve aver assolto bene se il motto che animava i corpi militari al suo interno era "a Trento basto io". Ora è sede di un museo in cui sono custoditi reperti bellici ed anche testimonianze di costruzioni accessorie come la stazione elettrica e telefonica o il deposito dell'acqua.
Più in alto, a 1908 mslm, svetta il Forte di Cima Vezzena, "occhio degli altipiani" costruito tra il 1907 ed il 1915 ed armato con artiglieria leggera e mitragliette.
Sull'Altopiano di Vezzena sorge anche il Forte Busa Verle che, con Campo di Luserna e Belvedere di Lavarone, costituiva la più avanzata linea difensiva austriaca in Italia. Fu pesantemente bombardato e acquisì un ruolo più significativo con la Strafexpedition, la spedizione punitiva che gli Austriaci lanciarono sugli italiani, ritenuti colpevoli di aver violato l'alleanza.

ARTE SELLA
La Val di Sella è una piccola valle laterale che si estende verso sud dai dintorni di Borgo. E' impreziosita da un vasto museo all'aperto che ospita (dato aggiornato al 2018, prima della terribile tempesta Vaia) sessantacinque opere di arte moderna integrate nelle radure e nel bosco della valle.
Arte Sella è un’esposizione permanente dedicata all’Art in Nature, nata nel 1986 e gestita ancora oggi dall’omonima associazione culturale. L’obiettivo è “fare arte nella natura” distanziandosi dai canoni tradizionali lavorando in uno spazio artistico più ampio e soprattutto più libero. L’artista quindi abbandona il ruolo di unico protagonista e nel suo progetto creativo diviene un alleato della Natura. La scelta della collocazione avviene in concerto con la direzione artistica.
Le opere si evolvono con il passare del tempo, in particolare quelle dove la Natura ne è parte integrante (basti pensare al Vilaggio Vegetale ed alla Cattedrale Vegetale che nel 2018 ha raggiunto la  .. maggiore età), ed ogni anno il percorso viene arricchito da nuove opere: ogni visita, quindi, è sempre nuova!
Sono due percorsi espositivi e tre le aree di visita.
- villa Strobele ed il suo giardino
- il percorso ArteNatura
- l’area di Malga Costa

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