vigneti, laghi e le straordinarie piramidi di Segonzano
AMBIENTE, STORIA E CULTURA
Vicinissimi a Trento ed alle grandi arterie viabilistiche che portano alle città della pianura, l'altopiano di Pinè e la valle di Cembra si trovano alle pendici del gruppo del Lagorai, in una zona molto verde e poco antropizzata, caratterizzata dalla presenza di numerosi laghetti alpini avvolti da una fitta vegetazione di latifoglie e conifere, la cui tutela è affidata alla costituzione di parchi e riserve naturali.
Anche dove la mano dell'uomo ha modellato l'ambiente, inoltre, questo è avvenuto con sapienza tutelando quasi ovunque l'integrità ed il fascino di questi luoghi: un esempio sono i vigneti della valle di Cembra, collocati su pendii erti e soleggiati.
Simbolo di questa zona trentina sono le Piramidi di Segonzano, colonne di terra lavorate in un modo particolare dal vento e dagli agenti atmosferici e che hanno reso famoso il piccolo paese.
Sono dette piramidi di terra, ma in realtà sono costituite da morena, ciottoli, argilla e sabbia e sono risultato dell'azione erosiva di pioggia e vento, del ruscellamento dell'acqua che scende dalle pendici dei monti e che ha modellato tali piramidi con un masso in cima.
L'acqua ha tagliato e taglia il terreno tra una piramide e l'altra, creando strutture alte fino a 30-40 metri di altezza.
In sostanza, appaiono come fossero funghi di pietra giganti!
Importante anche il castello di Segonzano, attorno al quale sono numerose le leggende che nei secoli hanno preso piede nei racconti delle genti locali.
Fu costruito nel 1216 da Rodolfo Scancio per controllare il ponte di Cantilaga dove passava l'antica strada che dall'alta valle di Cembra portava alla valle dell'Adige. Passò ai Rottenburg, ai Liechstein ed ai Prato (attuali proprietari).
Nel 1796 fu teatro di un cruento scontro tra francesi ed austriaci, oggi è ridotto in ruderi.
Ricca di tradizioni e storia (rinverdite annualmente da manifestazioni di vario genere), questa valle offre ancora oggi testimonianze della secolare arte di lavorazione del legno e del porfido, la presenza di numerosi castelli permette invece di correre con la mente ai secoli che furono quando le valli erano dominate da signori locali o vassalli del Principe Vescovo di Trento.
UN PO' DI STORIA
Al 1160 risalgono le prime notizie: Pinè era una Pieve (plebs = comunità), possesso dei canonici di Trento e vi era un castello, quello del Belvedere: dunque coesistevano già i tre elementi fondamentali delle realtà medioevali, ovvero comunità, latifondo ecclesiastico e autorità feudale.
La Magnifica Comunità Pinetana, estesa ai confini della Pieve, resistette per decenni ai tentativi di invasione operati dall'esterno, difendendo la propria autonomia e le proprie istituzioni democratiche. Venne sciolta solo nel 1875 dopo circa sei secoli di vita.
Attivo fu il fenomeno di osmosi con coloni tedeschi che, mantenute per un certo periodo le loro usanze e le loro tradizioni, vennero infine assorbiti dalla popolazione di ceppo romanico. Durante il Medioevo assunse una certa importanza il castello del Belvedere che fu rifugio (secolo XIII) del Principe Vescovo Egnone dei Conti di Appiano. I castellani sparirono nella seconda metà di quel secolo forse proprio per le sollevazioni dei pinetani che vollero togliersi dalla soggezione feudale che quel castello rappresentava.
Questo stesso spirito indipendentista si rivela anche nelle sollevazioni sociali del 1525. Le zone, quasi tre secoli dopo, furono anche teatro degli scontri tra reparti napoleonici e battaglioni tirolesi, pinetani, cembrani e fiemmani.
DA VISITARE
Tra gli edifici storici: la Chiesetta di Santa Lucia (Tressilla), che risale al 1724, o la secentesca chiesa di San Giuseppe a Vigo, dalla quale è ottima la vista su molte vette trentine; la chiesa Parrocchiale di San Rocco è del nostro secolo ma accoglie dipinti del Tardo Cinquecento, come la chiesa degli Angeli Custodi, che però è anteriore, XVIII secolo. Uno dei più significativi edifici della zona, e dell'intero Trentino, è la Chiesa di San Mauro, forse anteriore al XIII secolo, con facciata rinascimentale ed interno gotico.
Al XVIII secolo risalgono inoltre la Chiesa di Sternigo, quella di Sant'Antonio da Padova a Rizzolaga e la Parrocchiale della Trinità a Faida.
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- percorsi per mountain bike e bicicletta tra l'Altopiano di Pinè e la val di Cembra,
- passeggiate ed escursioni tra Pinè e la val di Cembra