macugnagadorf.jpg
Macugnaga, il Dorf (scorri la gallery!)
macugnagamuseowalser1.jpg
Il Museo walser di Macugnaga
macugnagapecetto1.JPG
Pecetto
macugnagarosa1.jpg
Il Monte Rosa ed il suo ambiente glaciale
macugnagaviaprati.jpg
Via Prati, fiorita
macugnagaviastaffa1.JPG
Case walser in via Staffa
macugnagawalser2burki.jpg
Agriturismo Burki, casa walser
macugnagawalser3.jpg
Tipiche abitazioni walser
macugnagazamboni1.JPG
Al rifugio Zamboni Zappa
Piemonte

Antrona, Anzasca e Bognanco

La valle Antrona è la più selvaggia delle valli ossolane, quasi incontaminata per effetto della sua posizione isolata. Caratteristica principale della valle sono i numerosi laghetti, naturali e talvolta artificiali, che la punteggiano. La valle è amata anche dagli escursionisti che trovano una rete di ventiquattro sentieri verso rifugi e bivacchi.
Primo comune è Montescheno, centro articolato in dodici frazioni, costituite da case in pietra locale: dal paese parte l'antica (si dice che sia la più vecchia delle Alpi) processione dell'Autani, lunga ventidue chilometri e percorsa da tutte le famiglie del paese.
Proseguendo verso monte, si trova quello che fu il centro religioso della valle, Seppiana: questo paese ospita la parrocchiale di Sant'Ambrogio, risalente al XI secolo, valido esempio di stile romanico alpino.
Presso il successivo paese, Viganella, si è estratto il ferro fino al 1859.
Nella testa della valle si trova il comune di Antrona Schieranco: ospita una parrocchiale del XVII secolo (impreziosita da un rilevante ciborio barocco) ed è il principale centro turistico della valle, punto di partenza per escursioni estive e itinerari invernali di sci-alpinismo.
Nel 1642 una frana causò lo sbarramento del corso del fiume Troncone creando così il lago di Antrona, oggi meta di piacevoli escursioni.

Valle di Bognanco
Immediatamente alle spalle di Domodossola si trova questa valle, alterata in minima parte dall'azione dell'uomo.
In valle la protagonista è l'acqua: oltre ad una decina di laghetti, presso Bognanco si trovano numerose fonti e sorgenti (Ausonia, Gaudenziana e San Lorenzo) che hanno reso il paese una nota stazione termale.
La val Bognanco è un vero museo all'aperto: vi si trovano caseifici, antichi pozzi, meridiane, cappelle votive. Rilevano in modo particolare la cinquecentesca parrocchiale di San Lorenzo, l'oratorio di Pizzanco o l'oratorio di San Bernardo, patrono degli alpigiani e degli alpinisti, posto a 1620 metri di quota. La più bella costruzione della valle è la cinquecentesca casaforte del 1578, presso il villaggio di Camisanca.
Numerose sono le mete per l'escursionismo: tra le più affascinanti, il lago di Ragozza, i laghetti di Paione e Variola, il passo di Monscera.

Sulla valle Anzasca domina l'inconfondibile profilo del Monte Rosa. Caratteristica del territorio è la coesistenza di due culture autonome: in bassa valle, le genti si rifanno alla tradizione romanza e latina; in alta valle invece sopravvivono da secoli le usanze e le tradizioni walser ovvero le tradizioni legate a questo popolazione alpina che nel XII secolo migrò dal cantone svizzero del Vallese per insediarsi in questa ed in altre valli della zona (val Formazza e val Sesia in Piemonte, valli del Lys, d'Ayas e Valtournenche in Val d'Aosta).
Macugnaga è il centro di maggior rilevanza turistica, reso celebre dallo straordinario panorama offerto dalla parte est del Monte Rosa che incombe sul paese ed attira escursionisti ed alpinisti da quasi due secoli.
Nel corso del 2002, Macugnaga ha vissuto momenti di pericolosa celebrità: lo scioglimento dei ghiacciai aveva infatti portato alla formazione di un laghetto "effimero" che poneva a rischio la sicurezza del paese. Ora è tutto risolto e Macugnaga come l'intera valle offrono piacevoli mete escursionistiche: da Ceppo Morello, il più piccolo comune della valle, si accede alla val Tignaga, al passo Mondelli o all'Alpe Cortenero.
Macugnaga fu fondata dai walser, provenienti dalla val di Saas, nel XII secolo ed ha il suo nucleo più caratteristico nel Dorf, nell'ambito della frazione sede del capoluogo, Staffa: si tratta di un gruppo di baite ed antiche stalle, costruite in legno di larice e poste le une di fronte alle altre.
Di notevole interesse anche il Museo Walser (nella frazione Borca) e la trecentesca chiesa Vecchia di Staffa (campanile del 1580): accanto alla chiesa sorge un tiglio secolare, ritenuto uno dei più antichi d'Europa (oltre sette metri di circonferenza). Qui, proprio ai piedi di questo albero, si svolgevano le assemblee pubbliche degli antichi walser.
Pecetto è l'ultima frazione, dove termina la statale. Nella Chiesa è custodita la Madonna dei Ghiacciai, patrona portata in processione solenne l'ultima domenica di luglio.
Nei dintorni di Macugnaga, la miniera d'oro della Guia: la prima miniera alpina aperta alla visita turistico-culturale costituisce un'ottima occasione per conoscere condizioni di vita e modalità di lavoro delle persone impiegate nel durissimo lavoro di minatore. La memoria dell'antica attività si vive anche a Pestarena, dove si trovano il monumento al minatore, voluto dalle vedove, e l'ingresso all'antica miniera, rimasto immutato.

Il tutto, ovviamente, prima di mettersi in cammino verso le pendici del Monte Rosa, che visto da qui ha un fascino quasi himalayano. 

In collaborazione con
Distretto Turistico dei Laghi www.distrettolaghi.it
Comune di Macugnaga www.macugnaga-online.it
Tutte le foto sono cortesia dell'Ufficio Turistico di Macugnaga


Scopri tutto il Piemonte su www.cicloweb.net:
- pedalate in Piemonte, dalle valli cuneesi all'Ossola, passando per le montagne torinesi,
- passeggiate dalle Alpi Marittime alla val Formazza, passando per il Monviso ed il Monte Rosa,
- le guide di www.cicloweb.net alle località piemontesi
 

Condividi su  -