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Eremo di Santa Caterina del Sasso (scorri la gallery!)
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Varese, giardini estensi (archivio fotografico provincia di Varese)
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Campo dei Fiori (archivio fotografico provincia di Varese)
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Ciclabile del lago di Varese (archivio fotografico provincia di Varese)
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Rocca di Angera, da Arona
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Castel Seprio: Santa Maria Foris Portas (archivio fotografico provincia di Varese)
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Santa Caterina del Sasso (archivio fotografico provincia di Varese)
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Santa Caterina del Sasso, da Villa Pallavicino (VB)
Lombardia

Varese e provincia

La "città giardino", la provincia dei laghi, delle colline e del Lago Maggiore con le sue perle lombarde, l'eremo di Santa Caterina del Sasso e la rocca di Angera. Non sono davvero pochi i motivi per dedicarsi alla provincia ed alla città di Varese.
L'appellativo del capoluogo viene dalla numerosità di parchi e giardini che caratterizzano la città dove, soprattutto tra il XVIII ed il XX secolo, si erano stabilite famiglie nobili ed alto borghesi provenienti in particolare da Milano. Sono numerose le chiese di valore, tra cui la Basilica di San Vittore (XVII secolo su struttura trecentesca) ed il suo antico Battistero del XIII secolo, ma è senz'altro il Sacro Monte la più importante testimonianza d'arte sacra della città.
Noto anche come "Fabbrica del Rosario" è un complesso del Cinquecento, studiato da Giovanni Battista Aguggiari che volle rivedere il preesistente percorso votivo diretto al santuario di Santa Maria del Monte. In tutto, circa due chilometri di camminamento, fiancheggiati da quattordici cappelle votive che ripercorrono i misteri del Rosario. All'interno del santuario, che funge anche da quindicesima ed ultima cappella, si trova una statua trecentesca, oggetto di speciale venerazione. Il santuario, peraltro, è un crogiuolo di stili: l'apparenza generale è barocca ma l'edificio nasconde una cripta romanica mentre all'esterno campeggia una fontana, incompiuta, di ispirazione neoclassica. Il Sacro Monte di Varese è parte del Patrimonio Unesco insieme agli altri sacri monti di Piemonte e Lombardia.
Tra le architetture civili di Varese, invece, spiccano le tante ville che, come detto, sono la traccia degli anni in cui Varese era il buen retiro di nobili e borghesi di Milano. Tra le tante si possono citare villa Recalcati, le ville Ponti, villa Toeplitz o villa Baragiola con la sua caratteristica dacia. All'eleganza delle costruzioni si affiancano verdeggianti giardini, in diversi casi aperti al pubblico, che rendono unico l'intero contesto cittadino. Non a caso, come detto, Varese è nota come la "città giardino".
Particolare rilievo ha il Palazzo Estense, che fu residenza di Francesco III d'Este, duca di Modena e Reggio, governatore della Lombardia sotto gli Austriaci. Nei giardini del Palazzo si trova Villa Mirabello, oggi sede di un museo archeologico.

Nella provincia, istituita nel 1923, scorporando diversi territori delle province di Milano e Como, sono numerosi i motivi di interesse. Innanzitutto i tanti laghi. Oltre a diversi settori del Verbano (Lago Maggiore) e del Ceresio (Lago di Lugano) in provincia ci sono ben sette specchi d'acqua: lago di Varese (circondato da una pista ciclabile lunga ventotto chilometri, il lago è il dodicesimo per estensione in Italia), Comabbio, Monate, Delio, Ganna, Ghirla e Biandronno. Al principale di questi laghi è legata una curiosità: le ghiacciaie di Cazzago Brabbia. Si tratta di testimonianze di un'antica usanza, molto radicata. Le "giazzér", costruite nel Settecento, hanno una forma che può ricordare i trulli pugliesi e sono costituite da un terrapieno profondo dieci metri chiuso da un tetto con forma conica. In inverno i pescatori le riempivano con il ghiaccio, che un tempo non mancava sul lago di Varese: lo stratagemma consentiva la conservazione del pescato e del ghiaccio stesso per tutto l'anno.

EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO
Raggiungibile a piedi, con una comoda scalinata, o con l'ascensore del 2008, l'Eremo deve alla sua posizione gran parte del suo fascino. A picco sul lago Maggiore ed incastonato tra le rocce è un vero gioiello. Alcuni secoli fa un masso crollò sul tetto della cappella di Santa Caterina senza provocare vittime e, dopo qualche tempo, si adagiò al suolo: la fortunata circostanza fece gridare al miracolo!
La struttura attuale è dovuta all'unione di tre cappelle, sorte in epoche differenti: tale eterogeneità è evidente se si osserva come il campanile trecentesco sia più rustico, di matrice romanica, al contrario di altri elementi decisamente rinascimentali.
Arrivando dall'alto si incontra dapprima il Convento meridionale (realizzato tra il XIV ed il XVII secolo), poi il conventino quattrocentesco ed infine la chiesa con la cappella di Santa Caterina dove oltre al tetto, squarciato dal masso, destano grande interesse gli affreschi di antica origine. Relativamente più recenti, invece, gli affreschi che caratterizzano le mura dei passaggi ed il portico formato da quattro archi, di matrice rinascimentale. Barocco, invece, è il presbiterio della chiesa.
L'eremo è davvero meritevole di una visita! Non bisogna, però, arrivare troppo presto al mattino o si rischia di trovarlo tutto in ombra! Spettacolare anche l'approdo in barca, verificandone la possibilità.
Santa Caterina del Sasso si trova nel comune di Leggiuno e si può raggiungere anche nell'ambito di una bella passeggiata tra i boschi che digradano verso il lago Maggiore.

CONTADO DEL SEPRIO
La zona collinare a sud della città ha una rilevante importanza storica ed archeologica. Attorno a Castelseprio, tra i boschi scampati ad urbanizzazione e industrializzazione, permangono resti di insediamenti romani, reperti longobardi e, soprattutto, piccole chiese e suggestivi monasteri impreziositi da testimonianze pittoriche di valore.
Il castrum Castelseprio, con la chiesa di Santa Maria Foris Portas ed il monastero di Torba (quest'ultimo gestito dal Fai), sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità per l'Unesco come parte del percorso "I Longobardi in Italia". La Chiesa è un vero gioiello d'arte longobardo-bizantina e deve il suo nome alla posizione, all'esterno delle mura del borgo medievale: il ciclo pittorico al suo interno è antichissimo.
Nella zona merita una visita anche Castiglione Olona, borgo quattrocentesco, che fu segnato dalle lotte tra i Torriani ed i Visconti e che, nell'Ottocento, guidò la rivoluzione industriale nel territorio varesino. Per l'armonia del suo centro storico e la presenza di alcune tracce dell'antica cinta muraria è spesso indicato come "un angolo di Toscana in Lombardia". Gran parte del suo patrimonio è dovuta al mecenatismo del Cardinale Branda Castiglioni che, nella prima metà del Quattrocento, chiamò diversi artisti ad impreziosire il suo paese natale.

ROCCA DI ANGERA
E' la più caratteristica delle costruzioni militari della provincia: la Rocca di Angera sorge su uno sperone roccioso particolarmente impressionante se visto da Arona. La fortezza risale al XII secolo e deve anche ai Visconti - che la contesero ai Torriani per diversi decenni - la sua forma attuale. Oggi è di proprietà della famiglia Borromeo, titolare della rocca dal 1449: ospita il Museo della bambola e del giocattolo ma, soprattutto, al suo interno si celano la celebre "Sala di Giustizia" con preziosi affreschi e la "tinaia", un torchio del 1745. Notevole anche il giardino medievale, un progetto di ripristino avviato da pochi anni.
In provincia sono viscontei anche i castelli di Jerago con Orago, Cislago, Fagnano Olona e Somma Lombardo.

Pedala in provincia di Varese ed in Lombardia: www.cicloweb.net/bicicletta/b-lombardia

 

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