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Panorama in val Trompia
Lombardia

Val Trompia

Il primo impatto con la Val Trompia non è certamente positivo: l'operosità delle genti bresciane non ha risparmiato il medio corso del Mella. Oggi i paesi della bassa valle sono straordinarie macchine per generare reddito ma certo non rappresentano un'attrattiva turistica. Nella vicina Val Gobbia, Lumezzane è una delle città con il più alto prodotto interno per abitante ed è una delle capitali mondiali della lavorazione dell'acciaio.
Oltre Marcheno, invece, la valle recupera i suoi tratti alpini ed anche i rari insediamenti produttivi assumono tratti "artigiani".
Numerosi gli spunti che meritano approfondimenti: l'alta valle è capace di tutelare i numerosi alberi secolari che si trovano immersi nei boschi e di proteggere da secoli la produzione di un particolare formaggio semigrasso, il Nostrano.
La val Trompia, anche nella parte più "alta", è una terra di metalli, estratti per secoli nelle viscere della montagna: persino gli antichi romani si dirigevano verso queste valli per cercare il ferro necessario ad armare le legioni inviate a conquistare il mondo. Il Parco Minerario è la valorizzazione di questa storia antica: a Pezzaze si entra in cunicoli e gallerie, miniere abbandonate. A Tavernole si visita il forno fusorio ed a Sarezzo (in bassa valle) le fucine.

Quando si parla di Grande Guerra la memoria corre, immancabilmente, al Pasubio ed all'Altopiano di Asiago, alle Dolomiti ed all'Adamello. Questi, infatti, sono alcuni dei teatri più cruenti e raccontati della Prima Guerra Mondiale, tuttavia non va dimenticato che a breve distanza dalla linea del fronte furono approntate una serie di opere difensive che ancora oggi caratterizzano diversi crinali montuosi.
Un esempio sono le tracce dei manufatti bellici presenti nella zona del passo Maniva dal quale si può controllare agevolmente lo sbocco delle Giudicarie nel lago d'Idro, ovvero del territorio trentino in Lombardia ovvero, fino al 1914, dell'Impero Austroungarico verso il Regno d'Italia. Il confine del Regno, infatti, passava poco a nord di Bagolino e per presidiarlo, dal 1907 vennero costruite quattro caserme: Casaliti (dove ora si trova l'ex rifugio Bonardi), Giogo della Bala, il Casermone (Pian delle Baste) e la Dosso Alto, oggi convertita a malga. La guerra portò anche alla costruzione di strade come la Maniva - Baremone o la Maniva - Crocedomini lungo la quale si trovano le installazioni Nato che rimandano, invece, a conflitti più recenti e più... "freddi".
Quando scoppiò la guerra i bersaglieri occuparono subito i territori fino a Lardaro, in valle del Chiese, e pertanto la zona del Maniva si trovò lontana dal fronte più avanzato e perse importanza anche se, dopo Caporetto, ripresero ferventi lavori di fortificazione che furono completati dopo la guerra.
Consultando una Carta dei Sentieri realizzata dall'ANA, l'Associazione Nazionale Alpini, sarà possibile andare a vedere diversi elementi molto interessanti come, ad esempio, il bunker sotto la croce, nei pressi dell'albergo Dosso Alto, nei cui pressi si trovano anche trincee e camminamenti. I lavori di ripristino hanno valorizzato ridotte e trincee, sistemato gli accessi ad alcune gallerie naturali riadattate a rifugi e bunker.
Rimanendo in zona Dosso Alto, gli escursionisti più esperti possono compiere l'intero percorso verso le vetta mentre i meno pratici devono limitarsi alla prima parte. Il percorso tematico n.4 porta a conoscere sei grotte di ricovero truppa, un trincerone affacciato su Bagolino ed i resti di baracche utilizzati come punto di osservazione sul vecchio confine. Malga Dosso Alto è l'unica caserma che, pur avendo radicalmente cambiato destinazione, mantiene le linee costruttive originali.
Attorno al Dasdana sono numerose le postazioni per cannone mentre spiccano i ruderi dell'ex casermone.
L'ingegneria militare si concretizza anche nella costruzione di strade come quella "delle zete" dove fa bella mostra di sè un ardito tornante, inglobato ora nel sentiero d'accesso alla vetta del monte Colombine.
Il miglior modo per esplorare questi dintorni è dunque munirsi di questa mappa, ad esempio al rifugio Fabus, al Bonardi o allo Chalet Maniva, e dedicare una o più giornate all'esplorazione.

Per saperne di più, www.cm.valletrompia.it, il sito della Comunità Montana Val Trompia.

Il Bresciano e la Lombardia su www.cicloweb.net:
- itinerari per bicicletta e mountain bike in Lombardia,
- guide alle località lombarde,
- passeggiate ed escursioni in Lombardia
Ed inoltre ciaspolate in Lombardia , da www.ciaspole.net, tra cui spicca la salita al triumplino monte Guglielmo, dal versante di Pezzoro!

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