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La Cattedrale e la piazza, in un giorno di mercato (scorri la gallery - foto IAT Reggio Emilia)
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Piazza Prampolini - foto IAT Reggio Emilia
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Un'altra immagine di piazza Prampolini - foto IAT Reggio Emilia
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Palazzo Comunale - foto IAT Reggio Emilia
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Pietra di Bismantova, simbolo della montagna reggiana - foto IAT Reggio Emilia
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Ancora la Pietra di Bismantova
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Un'altra immagine della Pietra di Bismantova
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Il castello delle Carpinete o di Carpineti
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Il castello delle Carpinete o di Carpineti
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Pieve di San Vitale dal castello delle Carpinete o di Carpineti
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Scorcio deI castello delle Carpinete o di Carpineti
Emilia Romagna

Reggio Emilia

«Già mi fur dolci inviti a empir le carte li luoghi ameni di che il nostro Reggio, il natio nido mio, n’ha la sua parte.
Il tuo Mauricïan sempre vagheggio, la bella stanza, il Rodano vicino, da le Naiade amato ombroso seggio,
il lucido vivaio onde il giardino si cinge intorno, il fresco rio che corre, rigando l’erbe, ove poi fa il molino»
(Ludovico Ariosto, IV satira, 115-123)

Tre sono le principali curiosità di Reggio nell'Emilia, più comunemente nota come Reggio Emilia: la prima è quella di essere la città del tricolore - la bandiera nazionale italiana, infatti, fu esposta per la prima volta nel 1797 proprio qui, su ispirazione dei vessilli della Repubblica Cispoadana. La seconda è quella che, fino all'annessione della città nel Regno d'Italia, il nome era Reggio di Lombardia. La terza curiosità, infine, riguarda il nome delle frazioni che qui sono dette "ville".
Posta sulla via Emilia, lungo antiche vie di transito, la città ha origine romana: era l'antica Regium Lepidi, fondata da Marco Emilio Lepido, il console che, appunto, diede il nome alla strada che da secoli congiunge Milano a Rimini ed all'Adriatico.
Quasi spopolata dopo la caduta dell'Impero Romano, la città fu capitale del Ducato di Reggio, poi Libero Comune e signoria sotto gli Este di Ferrara (il Ducato, infatti, era chiamato Ducato di Ferrara, Modena e Reggio). Gli eventi del Risorgimento portarono la città nel Regno d'Italia.
Come sovente accade, il cuore della città pulsa nella piazza della Cattedrale, nota anche come piazza Prampolini, in onore del politico socialista che a Reggio Emilia ebbe i natali. Vi si affacciano, ovviamente, il Duomo (di origine trecentesca e completamento cinquecentesco), il Battistero, il Palazzo Vescovile, il Palazzo del Municipio, con la Sala del Tricolore ed il Palazzo del Monte. Due le torri: quella civica e la torre del Bordello.
Davanti al Palazzo del Monte si trova il monumento del Crostolo, dedicato al torrente che dall'Appennino raggiunge la città emiliana.
Allontanandosi da piazza del Duomo, meritano una visita il Mauriziano che ospitò a più riprese il poeta reggiano Ludovico Ariosto (il nome viene dalla vicinanza con la chiesa di San Maurizio) e la basilica di San Prospero, pregevole testimonianza del barocco emiliano, dedicata al patrono della città.

PIETRA DI BISMANTOVA
«Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su Bismantova e 'n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch'om voli;
dico con l'ale snelle e con le piume
del gran disio, di retro a quel condotto
che speranza mi dava e facea lume»
(Dante, Purgatorio, canto IV, vv. 25-30)
Citata anche nella Divina Commedia, la Pietra è una formazione rocciosa davvero unica, simbolo dell'Appennino Reggiano. Le sue origini geologiche sono oggi abbastanza chiare e sono dovute all'emersione della catena appenninica ed a successivi fenomeni di erosione. Ovviamente, nell'antichità un tale rilievo non poteva che apparire come un simbolo divino e fu così considerato una sorta di immenso altare naturale.
Oscure anche le origini del nome che nulla c'entrano con la città di Mantova ma, piuttosto, si ricollegano al ruolo sacro avuto in antichità. Ci sono un'ipotesi etrusca - man (pietra scolpita) e tae (altare per sacrifici) - ed un'ipotesi celtica - da vis (vischio), men (luna) e tua, che rimanderebbe alla raccolta notturna di vischio tra i querceti della zona, espressione di un antico culto lunare. Vismentua sarebbe variata prima in Bismentua e poi Bismantua.
Nel V secolo d.C. i Bizantini edificarono sulla montagna una struttura militare, nota come Kastròn Bismanto, menzionato in un diario di viaggio del 628.
In un documento del 1062 è citata per la prima volta la Petra de Bismanto. Ma è Dante a scrivere per la prima volta "Bismantova".

CASTELLO DELLE CARPINETE
Nel cuore della montagna reggiana abbondano antiche pievi, castelli e ruderi di edifici la cui storia è ricca di significato. Tutto il territorio si lega, a doppio filo, con la vicenda storica e politica di Matilde di Canossa e, più in generale, della sua casata.
Il castello di Carpineti, o delle Carpinete, sorge in una panoramica posizione sulla vetta del monte Antognano, ad 805 metri di quota, sul crinale tra le valli del Secchia e del Tresinaro. Oggi non resta moltissimo di una fortificazione poco nota ma estremamente rilevante nella storia dei rapporti tra Sacro Romano Impero e Chiesa cattolica.
Si perdono nella notte dei tempi le tracce di fortificazioni del sito ma è con Atto Adalberto, un avo di Matilde di Canossa, che il castello assume un valore strategico e storico. Proprio la Contessa, che molto amava questa dimora, ne fece per quasi mezzo secolo il centro del mondo cristiano durante i cruenti scontri tra il Papato ed il Sacro Romano Impero. Nel 1092 venne qui discussa l'opportunità di combattere l'Impero mentre nel 1077 Matilde aveva già ospitato tra queste mura Papa Gregorio VII.
La struttura è quella di un castello-recinto. All'interno del dongione, il nucleo fortificato, si ammira il ristrutturato mastio centrale: una comoda scala in legno consente di accedere alla vetta da cui dominare un ampio panorama sulle montagne di confine con la Toscana, sulle colline e verso la pianura. Si capisce così quanto dovesse essere funzionale questa posizione in tempo di guerra!
Nello spazio centrale si articolavano diversi edifici tra cui la residenza del Signore, il Palatium, mentre si sono trovate tracce di stanze e camminamenti sotterranei.
Rilevante anche la chiesa dell'antico borgo, dedicata a Sant'Andrea, consacrata nel 1077. Conserva murature originali e l'altare del 1145.
Il castello delle Carpinete è un luogo senz'altro da visitare come la vicina pieve di San Vitale, di origine bizantina ed elevata a Pieve dai Canossa.

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