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Parma, la Pilotta (scorri la gallery!)
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In piazza del Duomo, abbazia di San Giovanni
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Piazza Garibaldi
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Lungo il torrente Parma
Emilia Romagna

Parma

"Come capitale le competeva un fiume, a Parma, ma siccome è una piccola capitale le è toccato un torrente, spesso asciutto". Da questa citazione di Attilio Bertolucci, padre del regista Bernardo, si inquadrano molte delle caratteristiche di Parma. Il suo ruolo di capitale che fu tale per i tre secoli per cui durò il Ducato di Parma e Piacenza (e Guastalla), un vasto territorio che arrivò a riunire i Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, la val di Taro e la val Nure, il principato di Bardi, quello di Soragna, il marchesato di San Secondo, lo stato Pallavicino di Busseto. Per la precisione, in realtà, la capitale fu Parma dal 1556 al 1859 perché nei primi anni la capitale fu la vicina Piacenza.
Il secondo aspetto è legato al fiume: Parma in realtà ne ha due, o meglio ha due torrenti, il Parma e la Baganza che vi confluisce proprio alle porte del centro storico. A breve distanza dalla città scorrono il Taro, ad ovest, e l'Enza, ad est. Il regime dei corsi d'acqua è torrentizio: il greto è quindi quasi vuoto per lunghi periodi tanto che, in città, le rive del fiume sono popolate da una fitta vegetazione che, periodicamente, viene travolta dalle onde di piena.
Ed infine c'è la dimensione, piccola. Piccolissima in realtà Parma non è. Ha quasi duecentomila abitanti ed un importante ruolo sia economico sia socioculturale dal momento che è sede di un'importante Università e di alcuni poli industriali e di ricerca nonché dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.
Raccolto, comunque, risulta essere il suo centro storico che merita davvero una passeggiata tra le pittoresche vie di origine medievale (che qui si chiamano "borghi") ed attraverso i due riferimenti più importanti, piazza del Duomo e la Pilotta.
In piazza del Duomo si osservano tre edifici di matrice romanica - il Duomo, innanzitutto, risalente al XII secolo, il Battistero, duecentesco, ed il Palazzo Vescovile - e la rinascimentale abbazia di San Giovanni, al cui interno figura l'Antica Spezieria che custodisce arredi originali dell'epoca di fondazione.
La Pilotta attuale è il risultato di massicci interventi che si sono succeduti nel corso dei secoli portando dapprima ad un accrescimento del luogo successivamente ad un suo ridimensionamento che fu particolarmente drastico durante la Seconda Guerra Mondiale quando i bombardamenti ne ridussero in macerie vaste porzioni. In origine, nel Cinquecento, vi erano la chiesa di San Pietro Martire, il Palazzo Ducale e la Rocchetta Viscontea, a presidio del torrente. I lavori di espansione portarono alla creazione di un vero e proprio "forte" urbano che perse dapprima la chiesa, demolita, e poi, appunto, altri settori: oggi attorno alla Pilotta vi è un vasto prato che è, con via Farini, il cuore della vita sociale dei giovani parmigiani. Il nome, curioso, deriva dallo spagnolo "pelota", ovvero "palla", perché nel cortile solevano giocare le truppe spagnole.
Altra piazza molto importante è piazza Garibaldi dove si trova l'antico Palazzo del Governatore (XIII secolo) ma sono molti per le vie, anzi i borghi, del centro i palazzi di antica origine e gli scorci di indubbio fascino.
Interessanti, infine, anche il Parco della Cittadella ed il Parco Ducale, con il suo cinquecentesco Palazzo del Giardino, più spostati rispetto al centro storico.

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