in bici tra i vigneti e la montagna verso i confini meridionali della Lombardia
Terra di notevole fascino e nota nel mondo per la produzione vinicola, l'Oltrepò Pavese non manca di offrire scenari suggestivi e percorsi interessanti agli amanti della bicicletta da corsa e della mountain bike. Il paesaggio è dolce, caratterizzato da ordinati vigneti ma anche da impervi boschi di latifoglie. E non mancano, qua e là, castelli e piccoli borghi molto evocativi oltre al richiamo di una gastronomia molto ricca e variegata.
PASSO PIETRAGAVINA
Si tratta di una salita molto breve (6 km) ma dalle pendenze non indifferenti. Sei chilometri scarsi conducono dai 416 mslm di Varzi agli 800 mslm di Pietra Gavina: molto varia la strada che alterna tornanti a tratti più rettilinei. La breve salita, immersa nei vigneti, non manca di regalare scorci suggestivi. E sul versante opposto si può raggiungere il castello di Zavattarello: una discesa molto rapida, che richiede, tuttavia, un'impegnativa salita per rientrare a Pietragavina e scendere quindi a Varzi.
Grazie a www.salite.ch, l'altimetria della salita da Varzi e da Zavattarello
Clicca per una mappa della salita, tratta da www.openstreetmap.org e da questo link scarica la mappa GPS, su cartografia www.openstreetmap.org e ricavata su http://www.mapslow.eu/it, con Licenza Creative Commons.
PASSO PENICE
Il passo Penice divide le province di Pavia e Piacenza ed è alto 1145 metri. Dalla sommità del valico si dominano la val Trebbia e la vallata di Varzi, un panorama ancora migliore si gode dalla sommità del monte Penice, 1450 mslm. La strada che porta al passo, da Varzi, è una salita progressivamente sempre più impegnativa e che misura 15 km. Il dislivello è di 700 metri esatti per una pendenza media del 5%, anche se i cinque-sei chilometri finali sono più severi. Affascinanti i luoghi attraversati durante l'ascesa: prima i celebri vigneti ed in seguito caratteristici boschi di castagni per un paesaggio più "montano".
Grazie a www.salite.ch, l'altimetria della salita da Bobbio (PC) e da Varzi
Passo Penice, da Varzi: clicca per una mappa della salita dal versante pavese, tratta da www.openstreetmap.org e da questo link scarica la mappa GPS, su cartografia www.openstreetmap.org e ricavata su http://www.mapslow.eu/it, con Licenza Creative Commons.
Passo Penice, da Bobbio: Clicca per una mappa della salita dal versante emiliano, tratta da www.openstreetmap.org e da questo link scarica la mappa GPS, su cartografia www.openstreetmap.org e ricavata su http://www.mapslow.eu/it, con Licenza Creative Commons.
TRA NIBBIANO E ZAVATTARELLO
Da Nibbiano (284 mslm), in Val Tidone, provincia di Piacenza, si prende a salire verso Pecorara: la salita è impegnativa anche se non proibitiva e porta in quattro chilometri ai 430 mslm del piccolo paese agricolo.
Oltre Pecorara la strada continua a salire immersa in boschi di castagni sempre più fitti sino a scollinare (passo della Crocetta, a circa 875 mslm) e scendere qualche chilometro verso la strada del passo Penice. Questa strada si incrocia al km 22: mancano ora 4.7 km prima di conquistare il valico che segna il confine tra le province di Pavia e Piacenza.
La discesa del Penice conduce a Varzi (km 16), centro artigianale e turistico da cui parte la breve ma intensa salita di Pietragavina. Per arrivare a Zavattarello direttamente dal Penice ci sono due alternative:
- girare a destra due chilometri prima del passo Penice seguendo le indicazioni;
- arrivare al passo e deviare per Zavattarello dalla discesa che conduce a Varzi (strada stretta e sconnessa).
Giunti a Zavattarello secondo una di queste tre varianti (Pietragavina o le due lungo la salita al Penice) dopo una discesa di circa dieci chilometri si pedala ancora per un falsopiano (tendente alla discesa) di ulteriori dieci chilometri prima di rientrare a Nibbiano.
L'asfalto è discreto in generale, particolarmente sconnesso invece nel tratto tra Nibbiano e l'incrocio con la strada del Penice.
Clicca per una mappa della prima parte, settentrionale del percorso (partenza ed arrivo), tratta da www.openstreetmap.org e la parte centrale, sempre tratta da www.openstreetmap.org
PASSO CARMINE
Una salita dalle pendenze medie non proibitive ma che nasconde alcune punte del 10%. La ridotta lunghezza dell'ascesa la rende praticabile anche agli scalatori meno agili e forse anche ai meno allenati. Da Broni si imbocca la SP 198 che risale la valle del torrente Scuropasso passando per gli abitati di Villa Fornaci e per la caratteristica Rocca de Giorgi (344 mslm, km 15). La strada è impegnativa soprattutto dalla parte centrale: cinque tornanti intorno al sette per cento ed il tratto finale dove due duri chilometri conducono in cima (619 mslm, km 19) dopo un falsopiano abbastanza prolungato. La discesa si può effettuare lungo l'itinerario di salita o lungo la valle del torrente Versa. Per questa seconda via si passa da Montecalvo Versiggia, Santa Maria della Versa (km 11.6, 438 mslm) e poi vari piccoli paesi prima di entrare a Stradella (22 km dal passo) e poi Broni (km 26).
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TRA LE PROVINCE DI PAVIA E PIACENZA
L'itinerario parte da Castel San Giovanni (74 mslm), centro abitato di discrete dimensioni prossimo al confine tra le province di Pavia e Piacenza.
Dalla prossimità del centro del paese si prende la strada per Creta. In poche centinaia di metri si esce da Castel San Giovanni e si incomincia a salire verso i colli. La salita che porta a Creta, intervallata da brevi discese, non è mai dura ma è costante nella sua pendenza intorno al 3-4%. Giunti a Creta si prosegue in direzione di Vicobarone, ignorando dunque la deviazioni verso destra e sinistra. In saliscendi si arriva ai piedi di Vicobarone (11.5 km, 400 mslm), frazione di Ziano Piacentino: l'ultimo tratto è uno strappo lungo quasi due chilometri.
Scorci affascinanti lungo la strada tra Creta e Vicobarone: vigneti e boschi spontanei si alternano nello scenario della collina emiliana.
Nel centro della frazione si individuano agevolmente le frecce per Santa Maria della Versa e si incomincia a scendere dal colle attraversando i caratteristici vigneti di queste zone. In discesa si attraversa il confine regionale e poco dopo si riprende a salire in direzione di Torrone, frazione di Santa Maria della Versa, al km 17 dell'itinerario e posta a circa 400 metri di altitudine. Giunti in centro alla frazione si prende a sinistra, nuovamente in discesa, stavolta quasi una picchiata, verso Santa Maria della Versa che si raggiunge al km 20. Ammirato il bel centro "terra della vite e del vino", si volta la bici per fare ritorno a Torrone (km 23). Una volta rientrati a Torrone si volta a sinistra verso Rovescala: due chilometri di discesa prima di risalire leggermente verso l'abitato (km 26).
Si esce dal paese ancora in discesa ignorando le deviazioni sulla destra ed in prossimità di un incrocio per Luzzano posto in una serie di tornanti si sale invece lungo un durissimo strappo che porta a Mondonico, piccola frazione di San Damiano al Colle.
Finita la salita, si scende verso una strada statale che imboccata verso destra porta sulla SS 10 Padana Inferiore da prendere verso destra per fare rientro, al km 39 a Castel San Giovanni.
Itinerario difficile per bicicletta da corsa.
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VALLE DELLA VERSA
Da Stradella si percorrono trentadue chilometri che portano a sfiorare entrambi i versanti della valle della Versa. La pendenza non è mai eccessiva ed il dislivello ridotto rende questo itinerario appetibile anche ai meno allenati. Si esce dunque da Stradella (101 mslm) in direzione di Rocca Ticcozzi e Canneto Pavese (232 mslm): la strada incomincia a salire con dolci pendenze, il dislivello è di cento metri ed i chilometri percorsi sono cinque. Superato Canneto (prima direzione Broni e successivamente, prima di entrare in Colombone, direzione Castana) si prosegue verso Castana (290 mslm, km 8.5) passando per varie case coloniche, cascine ed altre case sparse.
Al km 11.5, oltre Castana, si tocca la quota massima dell'itinerario: i 311 mslm di Cella. Discesa con pendenza del 5% sino a Santa Maria della Versa (km 15, 200 mslm) e poi di nuovo salita: obiettivo sono i 354 mslm di Torrone (km 18). Il dislivello di 150 metri è colmato in tre chilometri e questo tratto al 5% risulta il più impegnativo dell'intera escursione.
Su discese di intensità variabile, alternate a brevi salite, si scende progressivamente sino a fare rientro a Stradella (km 32).
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PASSO BRALLO - Varzi
La facile salita al passo Brallo, ai confini con Piemonte ed Emilia Romagna, nei numeri di www.salite.ch
L'EREMO ED IL CASTELLO
Giro ad anello che parte e fa rientro a Varzi passando per Ponte Nizza, l'Eremo di Sant'Alberto di Butrio ed il castello di Oramala
Sono circa 27 km con un dislivello di 650 metri.
La pedalata consente di immergersi nei boschi ma anche di pedalare su tornanti in campo aperto in cui ammirare il profilo delle colline dell'Oltrepò ed il profilo della bella Varzi. Il fondo è abbastanza sconnesso e la salita a tratti molto impegnativa: discesa da affrontare con prudenza vista la stretta sede stradale e le curve cieche.
La vista sul castello ed il borgo di Oramala ed il passaggio dall'Eremo di Sant'Alberto di Butrio sono i passaggi più interessanti a livello storico - culturale!
Ovviamente si può provare in entrambe le direzioni, con le medesime prescrizioni di sicurezza!
GREENWAY VOGHERA - VARZI
Cinquanta chilometri a sud di Milano, poco oltre la linea della A21, la Pianura Padana inizia a incresparsi e a salire dolcemente lungo la valle del torrente Staffora: qui, nel cuore dell'Oltrepò Pavese, è nato un percorso completamente dedicato a ciclisti, pedoni e amanti della natura, una via verde verso l'Appennino.
E' la Greenway Voghera Varzi, un tracciato ciclopedonale che si snoda tra campi, vitigni, piccoli boschetti, seguendo l'antico percorso della ferrovia Voghera - Varzi. La Greenway è l'occasione ideale per scoprire una terra ricca di attrattive storiche e ambientali, patria di eccellenze enogastronomiche come il vino d'Oltrepò e il salame di Varzi. L'opera è stata completata nel 2021 ed è facilmente percorribile da tutti, con qualche tratto meno intuitivo (quanto ad orientamento) solo attraversando i paesi a valle di Godiasco.
La GreenWay non è pianeggiante, si passa dai 96 ai 416 metri di altitudine ma il dislivello è diluito in più di trenta chilometri quindi mediamente impercettibile!
Grazie ad una pista di nuova realizzazione e a una segnaletica accurata, è possibile vivere il paesaggio e la bellezza partendo da Voghera ed arrivando a Varzi, passando per la località termale di Salice Terme, più o meno a metà strada.
Lontano dalle macchine e da strade affollate, sulla Greenway Voghera Varzi si possono fare tranquille passeggiate in famiglia, correre per stare in salute o allenarsi per una maratona, con la comodità di un percorso in sede propria e sicuro.
Per una gita domenicale, un tour dell'Oltrepò Pavese, un rilassante pomeriggio nella natura, la Greenway, grazie ai suoi trentatrè chilometri asfaltati, in sede propria, con una dolce pendenza, costituisce un percorso ideale per ciclisti e cicloamatori di ogni età ed esperienza. Non solo: può anche essere messa in circuito con giri più impegnativi come, ad esempio, l'anello che sale all'Eremo di Sant'Alberto di Butrio ed al castello di Oramala, nei pressi di Varzi.
Lungo tutta la pista ciclopedonale, e in particolare nel tratto che va dal comune di Retorbido a quello di Rivanazzano Terme, si incontra un paesaggio di terreni agricoli lavorati con passione: in pianura campi di frumento, orzo, granturco (che godono di una terra particolarmente vocata alla coltura dei cereali), sulle colline la regina è la vite, che qui è coltivata da almeno duemila anni.
Qua e là, qualche albero di gelso, memoria di un passato rurale ricco di storia e tradizione. Grazie alla vicinanza del torrente Staffora, corridoio naturale, prosperano diverse specie di animali: può capitare di incontrare un capriolo o, più raramente, piccoli mammiferi come la faina, il tasso e la volpe. Per gli amanti del bird-watching, è possibile avvistare la passera mattugia, il fagiano, il saltimpalo e il gheppio.
La Greenway non è solo natura: dal percorso della ex ferrovia, infatti, si può ammirare l’abitato di Varzi che con il suo possente castello, voluto dai marchesi Malaspina intorno all’anno 1000, domina strategicamente l’ingresso della valle e tutta la Greenway. L’antica storia di queste terre affiora anche altrove, nei pressi del percorso: a Rivanazzano Terme una delle poche torri pentagonali d'Europa, il neoclassico Palazzo Durazzo Pallavicini a Retorbido. E poi le terme: a Salice e nella vicina Rivanazzano.
Dalla nobile e romana Iria (Voghera) al borgo medievale di Varzi, sono quindi tantissime le ricchezze storiche e monumentali da scoprire, allargando l'orizzonte alle vicine valli Ardivestra, Nizza e Tidone, tutte da scoprire, in maniera sostenibile, a partire dalla pista ciclopedonale.
Il tracciato segue - quasi fedelmente - l'andamento di quella che fu la ferrovia Voghera - Varzi, in attività dal 1931 al 1966 (e nel tratto Voghera - Godiasco anche dal 1978 agli anni Novanta). La linea ebbe un parto travagliato, subì notevoli danni durante la Seconda Guerra Mondiale e venne poi definitivamente affossata dalla politica del "taglio dei rami secchi" che colpì tante tratte oggi recuperate come percorsi ciclabili. La seconda giovinezza del tratto Voghera - Godiasco si deve alla presenza di un deposito di carburanti dell'Esercito proprio a Godiasco.
Tratto e rielaborato da: https://www.visitpavia.com/it/visitare-pavia/active-green/greenway-voghera-varzi
Clicca qui per scaricare un PDF dedicato alla GreenWay! (precedente al completamento della pista, avvenuto nel marzo 2021)
E qui per una mappa stilizzata del tracciato! (precedente al completamento della pista, avvenuto nel marzo 2021)
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