una salita in città, vari percorsi nei dintorni
I dintorni di Brescia offrono ai ciclisti diverse opportunità per evadere dalla monotonia della pianura e dal traffico della fascia pedemontana. La città infatti si trova infatti ai piedi delle Prealpi ed in pochi chilometri si può salire su alture collinari dalle quali godere di panorami inaspettati.
Alcuni luoghi sono anche centri di interesse storico - ad esempio le diverse abbazie della Franciacorta - e geologico - come la zona di Serle, purtroppo deturpata da diverse cave.
Rimanendo in città si può salire in bici sul monte Maddalena, vero e proprio "tempio" per gli appassionati delle due ruote bresciani. Un salto in vetta, nel weekend ma anche nel tardo pomeriggio dei giorni feriali, dopo il lavoro, permetterà di sfidare o accodarsi a tanti altri appassionati.
A chi non digerisce la salita proponiamo gli itinerari in bicicletta nella sezione dedicata alla pianura https://www.cicloweb.net/pianura/p-lombardia
Vi consigliamo di scaricare una guida ai percorsi in provincia di Brescia (clic) corredati da una preziosa mappa (clic) a cura della Provincia di Brescia.
CICLABILE BRESCIA - ISEO
Il percorso ciclopedonale Brescia - Paratico misura trenta chilometri ed è privo di difficoltà tecniche degne di nota. Certo la lunghezza del tragitto andata + ritorno scoraggia le persone totalmente prive di allenamento: sessanta chilometri non sono pochi!
Dopo i primi chilometri (Brescia ovest in direzione Cellatica e Gussago) il percorso (con apposita segnaletica) transita da Paderno Franciacorta, Passirano e Provaglio d'Iseo e tocca punti di interesse sia artistico sia naturalistico.
I primi ad essere incrociati sono il Santuario della Stella (XVI secolo). Sul colle della Santissima è costruito un antico convento trasformato nel XIX secolo in un piccolo castello.
All'ottavo chilometro è il momento di osservare l'Abbazia Olivetana che conserva affreschi del XV e XVI secolo e che preannuncia l'ingresso in Paderno Franciacorta, sede di un antico castello ristrutturato nel secolo scorso.
Sulla sinistra, in lontananza, il castello di Bornato. Altri otto chilometri separano da Provaglio e dalla zona delle Torbiere di Iseo, che si raggiungono al km 19 da Brescia.
Il Parco delle Torbiere è dominato dal monastero di San Pietro in Lamosa, molto antico: risale infatti al XI secolo.
Oltre le Torbiere, nei pressi di Cremignane (e della sua chiesa parrocchiale) si può svoltare a destra e giungere a Paratico (concludendo così 30 km di percorso) o a sinistra verso Iseo (via più corta, circa 27.5 km).
Sulla via per Paratico si passa anche per il castello di Clusane, detto "del Carmagnola", risalente al XV secolo.
MONTE MADDALENA
Il monte Maddalena (o meglio "la Maddalena", come la chiamano i bresciani) è una località amata dai cittadini della Leonessa che qui trascorrono le domeniche estive e primaverili. Non mancano in realtà di affollarne anche i boschi in autunno (alla ricerca di castagne) e d'inverno, quando la salita è un buon test per misurare la propria condizione nella stagione fredda o semplicemente una salitella a portata di mano, per sgranchirsi un po'.
Il giorno di Natale, poi, un gruppo di cicloamatori festeggia con spumantino e pandoro in vetta!
La strada di accesso alla vetta, "via Panoramica", è dunque costantemente presa d'assalto da appassionati delle due ruote.
Si può dividere l'ascesa in un tratto iniziale molto pedalabile (circa 3.5 km), due chilometri molto impegnativi ed un finale sempre impegnativo ma più leggero, spezzato da un tratto in discesa di 3-400 metri in vista dell'ultimo chilometro. Al termine della pedalata il contachilometri segnerà 10.5 km percorsi mentre il dislivello superato è di 656 metri.
Il monte Maddalena è frequentatissimo anche dagli amanti della mountain bike. In crescita, negli ultimi anni, gli appassionati di downhill che percorrono in particolare i tracciati denominati Cagnolera, Margherita e Susy. Più prosaicamente, gli appassionati di mtb che non siano veri "downhiller" possono provare a divertirsi scendendo lungo questo percorso:
- raggiunta la vetta della Maddalena si entra nel parcheggio che si attraversa aprendosi a panorami verso est, fino alle acque del Lago di Garda,
- dopo poche decine di metri si ritrova l'asfalto del versante che scenderebbe a Nave,
- appena dopo il ristorante Grillo si svolta a sinistra in ripida discesa seguendo le indicazioni "sentiero delle Pozze" o "sentiero Giuseppe Giordano Balletti",
- si affronta una prima ripida discesa, brevissimo passaggio in piano accanto ad una casa, e nuova ripida discesa fino ad una pozza di acqua stagnante
- in corrispondenza della pozza si gira a sinistra e poi si tiene la destra al bivio appena dopo (a sinistra si affronterebbe un tratto in sostanziale saliscendi che riporta sull'asfalto in corrispondenza del tornante 13 della via Panoramica)
- si scende lungo il sentiero, accidentato ma praticabile, fino ad accostarsi alla pista di DH Cagnolera in corrispondenza di un bosco di castagni
- qui si abbandona la traccia 5 (ed anche la pista DH Cagnolera) per svoltare a sinistra e proseguire su tracciato più largo e meno pendente
- una sbarra segnala l'ingresso nel "percorso vita" che, intrapreso in discesa, si conclude nei pressi del km 4.8 della via Panoramica dove si riprende la discesa su asfalto salvo voler tagliare ulteriormente per qualche viottolo acciottolato
La Maddalena è un vero dedalo di sentieri, da provare, tenendo presente che... tutti portano a Brescia ma possono condurre in località molto distanti tra loro e sarà quindi necessario percorrere un po' di strada in città per fare rientro al punto di partenza!
Altimetria da Brescia: clic
La salita è più dura da Nave: la strada è infatti più ripida e l'asfalto in condizioni peggiori. Dalla zona industriale di Nave la strada inizia quasi subito ad arrampicarsi fino a spianare negli ultimi 6-700 metri: in totale, al netto dell'avvicinamento e del finale "in relax", si sale per quattro durissimi chilometri, con pendenze quasi sempre tra il 15% ed il 20%, salvo brevi tratti.
Salire da Nave, dunque, è un'impresa (definita da alcuni un piccolo Mortirolo mentre il nome locale della strada è "Muratello"), da tentarsi preferibilmente im mtb viste le pessime condizioni della strada.
Altimetria del versante di Nave: clic
CICLOVIA DELL'OGLIO
Grazie a D.M.O. Valle Camonica, la Valle dei Segni, e-mail: dmc.valledeisegni@roncalliviaggi.it
. La partenza della Ciclovia del fiume Oglio è al passo del Tonale (confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige), a 1883 metri di quota, circondati dai ghiacciai del Gruppo dell’Adamello, da qui si pedala verso sud attraverso i boschi ed i borghi del Parco dell’Adamello e della Valle Camonica fino alle suggestive sponde del Lago d’Iseo.
Abbandonato il Lago d’Iseo, il percorso ciclabile attraversa i pregiati vigneti della Franciacorta – la patria delle bollicine – e le sue verdi colline che dolcemente degradano verso il Parco dell’Oglio Nord e Parco Oglio Sud.
Qui la Ciclovia del Fiume Oglio giunge nel suo tratto pianeggiante, nel cuore delle aree agricole della Pianura Padana.
In questo tratto si scoprono nuovi ambienti e paesaggi: lungo gli itinerari ciclabili lungo gli argini del Fiume, i grandi coltivi si alternano ai boschi ripariali popolati da aironi e rare specie di insetti.
Dopo un percorso di circa duecentottanta chilometri, il fiume Oglio e la sua ciclovia terminano il loro corso: l’Oglio si immette nel fiume Po, la ciclovia, invece, conclude in grande stile attraversando il Ponte di Barche di San Matteo delle Chiaviche, uno degli ultimi ponti di barche ancora presenti in Italia.
COLLE DI SANT'EUSEBIO
Da Brescia si prende la statale del Caffaro che piega verso est staccandosi dalla statale della val Trompia.
In località Bovezzo (nell'hinterland di Brescia) la strada del Caffaro (ancora molto trafficata) abbandona la direzione nord e vira verso est. Il primo grande centro abitato raggiunto è Nave (200 metri di altitudine) e fino a quel punto si sarà percorso solo falsopiano (8.5 km).
Proprio oltre Nave la strada prende a salire via via più decisamente attraversando Caino (363 mslm) e raggiungendo, su pendenze superiori, il colle Sant'Eusebio (km 19, 600 mslm), spartiacque con il bacino del Chiese. Il percorso è tutto sulla ex statale 237 del Caffaro, molto trafficata nei feriali e nei periodi di "esodo" verso le valli del Trentino occidentale.
Versante orientale
Da Gavardo la salita al colle d'Eusebio è divisa in due parti: la prima in falsopiano è dolce e pedalabile, gli ultimi tre chilometri (usciti da Vallio Terme, 430 mslm) invece sono più duri (pendenze sino al 13%) e si inerpicano sino ai 600 mslm del Colle. In totale: undici chilometri, con quattrocento metri di dislivello. Si pedala sulla SP57.
Altimetria da Odolo: clic, grazie a www.salite.ch
Altimetria da Vallio Terme: clic grazie a www.salite.ch
Altimetria da Nave: clic grazie a www.salite.ch
SERLE
Itinerario circolare e dunque accessibile da ogni punto del percorso: per convenzione, si sceglie come partenza Mazzano, sulla strada statale Gardesana.
Come spesso accade un paese trafficato e caotico durante la settimana lavorativa diventa invece tranquillo e silenzioso nel weekend.
Da Mazzano si pedala in direzione Gavardo sino a Nuvolento, km 4.6, dove si intravedono le prime indicazioni per Serle. La strada di accesso è nuova ed evita l'attraversamento del paese disegnando due ampi tornanti ad est del centro abitato. Si con decisione e costanza fino ai 700 mslm della frazione Cocca, che segna lo scollinamento. La salita tra Nuvolento e Serle misura nove chilometri: i primi sono tra boschetti e coltivazioni, la seconda parte della salita è invece inserita in un ambiente "urbano", attraverso le varie frazioni di Serle.
Si scollina (650 mslm circa) al km 13.5 e si pedala in saliscendi per qualche chilometro (circondati dal verde) sino a giungere a San Gallo dove incomincia la discesa vera e propria che in pochi chilometri conduce a Botticino (km 27).
Di lì, seguendo le indicazioni per Rezzato, ci si re-immette sulla Gardesana occidentale sino a rientrare a Mazzano (km 32.2).
Per allenarsi o faticare di più ... si può risalire da Botticino lungo la via percorsa all'andata!
Altimetria da Botticino Sera: clic
Altimetria da Nuvolento: clic
Parte da Gavardo la terza salita a Serle. La più dura, la più selettiva. Si seguono le indicazioni per il Monte Tesio (via degli Alpini) e si inizia a pedalare su una stradina dapprima ampia e docile poi più stretta e sempre più severa che, abbandonate le case del paese e le ville poco sopra, si immerge nella vegetazione spontanea. Pendenze da grimpeur, si rifiata pochissimo, ci si alza spesso sui pedali per rilanciare o per sopportare i tratti più duri. Una vera via crucis, come suggeriscono anche le stazioni della celebrazione liturgica prepasquale che caratterizzano la salita.
Giunti attorno al km 4.5 da Gavardo (bivio) si ignorano le indicazioni per monte Tesio (seguite fin qui e che condurrebbero solo al parcheggio da cui partono le escursioni a piedi) per proseguire su via Pra di Bogno verso Serle. Svalicato nei pressi della trattoria da Tindaro si raggiungono in discesa le frazioni di Tesio, Villa e Cocca dove ci si riporta sulla provinciale SP41 e si scende fino a Nuvolento in meno di dodici chilometri.
I dettagli della salita su www.salite.ch
PASSO DEI TRE TERMINI
Il passo dei Tre Termini unisce la val Camonica, o meglio il bacino del lago d'Iseo, alla val Trompia. I due versanti più "canonici" quindi sono quello che parte da Iseo, davvero pedalabile su pendenze che oscillano tra il facilissimo ed il medio, e quello che parte da Ponte Zanano, frazione di Sarezzo, che è anch'esso molto pedalabile pur se scomponibile in due settori: fino al km 4 le pendenze sono modeste, successivamente, in particolare dopo il bivio per Brione, si sale con più decisione pur senza incontrare grandi difficoltà.
In questo link l'altimetria da Ponte Zanano (clic) ed in questo quella da Iseo (clic), grazie a www.salite.ch
Ma si può scollinare questo valico anche percorrendo altre tre strade, più affascinanti, con partenza da un paio di località alle porte di Brescia.
Si può partire da Ome per arrivare in sette chilometri al bivio, una salita che concentra i 350 metri di dislivello nei primi quattro chilometri (l'inizio è durissimo!) e poi prosegue in saliscendi fino alla breve ma intensa discesa fino al bivio (clicca per l'altimetria di questa variante, fino a San Giovanni di Polaveno dove inizia la discesa fino al bivio del versante triumplino del passo). Oppure si può partire da Gussago e risalire fino a Brione dove inizia un bel saliscendi tra boschi e borghi prealpini prima di arrivare a San Giovanni (frazione di Polaveno) e scendere al citato bivio.
Dal bivio a valle di San Giovanni si affrontano i tre chilometri più duri del versante triumplino del passo Tre Termini (clicca per l'altimetria della salita da Gussago al passo Tre Termini).
L'ultima variante, la quinta, è quella più dura e più panoramica.
Si parte da Sulzano (o da Sale Marasino) sulle rive del lago d'Iseo. Si affrontano pendenze davvero durissime per i primi quattro chilometri passando per Tassano e Martignago: solo l'incantevole vista sul lago d'Iseo può distrarre da una fatica incredibilmente intensa. Giunti in località Nistisino si rifiata per qualche centinaio di metri prima di tornare a salire, immersi nei boschi, su pendenze non comparabili a quanto già affrontato.
Al km 8.3 si raggiunge un valico, dove corre il confine tra i comuni di Polaveno e Sulzano, e si affrontano meno di tre chilometri di discesa in direzione di Polaveno. Ci si immette dunque sul tratto finale della salita ai Tre Termini: al passo mancano solo seicento metri, facili.
Volendo si può mettere in circuito questa salita con la discesa su Iseo, rientrando a Sulzano lungo la pista ciclabile del lago.
Clicca per l'altimetria della salita da Sulzano a Nistisino ed oltre, fino al confine tra i comuni di Polaveno e Sulzano.
Una mappa d'insieme delle varie vie di salita, grazie a Kompass
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