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Che vista sui tornanti dello Stelvio (scorri la gallery!)
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Calvarana
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Val Zebrù
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In quota sopra Bormio
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Panoramica su Bormio
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Appena fuori da Bormio
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Passo Gavia, salita mitica
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Gavia, al disgelo
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Tarda primavera a passo Gavia
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L'estate si fa largo attorno a passo Gavia
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Lago Bianco e Corno dei Tre Signori al passo Gavia
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Fioriture sul passo Gavia, sullo sfondo il lago Bianco
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Ghiacciaio del Dosegù dalla strada per il Gavia
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Ghiacciaio del Dosegù dalla strada per il Gavia
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Valfurva, vista dalla strada per passo Gavia
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In mountain bike sulle forestali di Bormio
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Panoramica su Bormio, foto Compagnoni
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Bormio centro: foto Compagnoni
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L'evento: Re Stelvio, foto Urbani
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L'evento: Re Stelvio, foto Urbani
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I tornanti del versante lombardo dello Stelvio
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Lungo la salita del passo dello Stelvio
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La strada per lo Stelvio, foto Urbani
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Valdidentro MTB
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Valdidentro in mountain bike
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Meravigliosi colori autunnali in val Viola
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Rifugio Val Viola, verso l'omonimo passo
Lombardia

Attorno a Bormio

Nel cuore delle Alpi, nei pressi delle sorgenti dell'Adda e dei suoi primi affluenti si trovano Bormio, Santa Caterina Valfurva e Valdidentro. Incastonata tra cime alte quasi 4000 metri, ai confini con la Svizzera ed il Parco Nazionale dello Stelvio, Bormio è anche una cittadina caratterizzata da costruzioni storiche di pregio, in tipico stile alpino.
Scriveva Leonardo da Vinci: "In cima alla Valtolina c’è Burmi. Montagne sempre piene di neve. A Burmi sono i Bagni”.
Inutile dire quanto varie siano le possibilità di pedalare su strada - verso i grandi passi alpini - o su sterrato in un contesto ambientale così pregevole ed ampio.
Da Bormio parte la mitica ascesa allo Stelvio, da Santa Caterina l'altrettanto suggestiva salita al passo Gavia: due cime che hanno fatto la storia del ciclismo. E poco lontano si può salire al terribile passo del Mortirolo.
Numerosi gli sterrati, in valle o in quota, per divertirsi in mountain bike.
Gli amanti del trekking e del nordic walking hanno a disposizione oltre seicento chilometri di tracciati, di diverso livello di difficoltà, in grado di accontentare tutti, dalle famiglie agli alpinisti più esperti. E a fare da sfondo, c’è uno scenario da non perdere: dalle grandi cime del gruppo Ortles Cevedale fino ai paesaggi incontaminati del Parco Nazionale dello Stelvio, dove tra l’altro è facile avvistare tanti animali selvatici. Qui infatti, nell’area protetta del Parco, tra maestosi boschi di conifere, vivono stabilmente cervi, caprioli, camosci e stambecchi; senza dimenticare la marmotta, il gufo reale, l’aquila (simbolo del Parco) e il gipeto, l’avvoltoio delle Alpi.
Inoltre Bormio offre ai suoi ospiti un campo da golf a nove buche, un palazzo del ghiaccio coperto, campi da tennis, calcio e piste ciclabili.
Accanto a tutto questo sport, non poteva mancare il wellness: Bormio è famosa in tutto il mondo per le sue calde acque termali naturali (37°-43°), conosciute fin dai tempi degli antichi Romani. Bormio Terme (convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale), i Bagni Nuovi e i Bagni Vecchi offrono oltre settanta differenti tipi di pratiche termali, comprese vasche e piscine interne ed esterne accessibili dodici mesi l’anno, con la possibilità inoltre di provare massaggi, fanghi, trattamenti estetici e molto altro ancora.
Bormio tuttavia non è solo sport e divertimento, ma anche arte, cultura e storia: una passeggiata nello splendido centro storico con le chiese, i palazzi e i musei, permette di immergersi nell’atmosfera d’altri tempi di quella che fu, per settecento anni, una piccola democrazia comunale al centro delle Alpi. Particolarmente affascinante è, il giorno di Pasqua, l’antica tradizione dei Pasquali, durante la quale tutta la popolazione scende in strada con il costume tipico per portare in sfilata i Pasquali (ovvero carri allegorici artigianali a tema religioso) e per sostenere la sua Contrada (Buglio, Combo, Dossiglio, Dossorovina e Maggiore). Tra tali reparti è sempre esistita una sana rivalità, che si manifesta soprattutto a febbraio durante il Palio delle Contrade: gli abitanti si sfidano, tra sfottò e scherzi, a suon di gare di sci, possibilmente vestiti “alla vecchia” o con l’abito tradizionale bormino, per decretare la Contrada regina.
Infine, non si può tralasciare la straordinaria gastronomia valtellinese: dagli “sciatt” (frittelline di formaggio croccanti fuori e morbide dentro, servite come antipasto insieme a bresaola, salumi e formaggi locali) agli arcinoti pizzoccheri e ai “malfatti”. Tra i secondi, dominano le carni con i salmì di selvaggina, accompagnati da polenta taragna, funghi porcini e finferli. Non si possono naturalmente dimenticare i formaggi tipici, su tutti Bitto e Casera e, tra i dolci, la bisciola, versione valtellinese del panettone.
Altra eccellenza di quest’area sono i vini rossi, tra i quali spicca lo Sforzato, e gli amari – Braulio e Taneda – preparati con erbe aromatiche locali.

Bormio e il ciclismo, o meglio, l’epopea del ciclismo: un binomio inscindibile che emoziona gli appassionati delle due ruote fin da quando, nell’edizione del 1953 del Giro d’Italia, il Campionissimo Fausto Coppi firmò una delle sue mitiche imprese sportive sulla salita del passo dello Stelvio, in quell’anno inserita per la prima volta nel percorso della grande corsa a tappe italiana.
Impresa che gli consentì di vincere per la quinta e ultima volta la corsa rosa, staccando il fortissimo svizzero Ugo Koblet e “strappandogli” la maglia del primato proprio sui ripidi tornanti del passo e tagliando poi trionfalmente il traguardo di Bormio. Non è quindi un caso che spesso la tappa clou del Giro d’Italia, probabilmente cruciale per la conquista della classifica generale, si concluda a Bormio o comunque vi faccia transito, prima o dopo aver toccato i 2758 metri di quota del passo dello Stelvio, valico stradale più elevato d’Italia e secondo, per pochi metri, d'Europa. Dal 1965, in memoria di Fausto Coppi, venne istituito il titolo di “Cima Coppi” per identificare il passo di maggior altitudine raggiunta dai corridori in ogni edizione del Giro d’Italia. E tuttora il valico sopra Bormio lo identifica per antonomasia: è infatti il luogo più alto che mai sia stato toccato dalla corsa rosa in cento anni.


LA CICLABILE DELLA VALTELLINA
"Il Sentiero Valtellina è un percorso che, con la Ciclabile della Valchiavenna, arriva a oltre centocinquanta chilometri di lunghezza ed attraversa quasi per intero la provincia di Sondrio: da Colico, sul Lago di Como, salendo verso nord si raggiunge Chiavenna e da lì si prosegue fino al confine svizzero; puntando a est si raggiungono invece Morbegno, Sondrio, Tirano, Grosio fino a Bormio, in Alta Valtellina.
Un tracciato sicuro, per buona parte dedicato esclusivamente alle biciclette, che permette di scoprire le bellezze del fondovalle, fare deviazioni verso tradizionali borghi con eleganti e affascinanti centri storici ed attraversare accompagnati dal fiume Adda ampie praterie, lambire vigneti e frutteti. Lungo gran parte dell'itinerario corre parallela la linea ferroviaria e pertanto il treno offre la possibilità di salire e proseguire senza fatica o rientrare al punto di partenza.
Il Sentiero Rusca, invece, collega Sondrio, capoluogo di provincia, a Chiesa in Valmalenco mentre il Sentiero Viola attraversa tutta la Valdidentro seguendo il corso del fiume Viola. Non mancano poi le piste ciclabili, come quella di Livigno che si snoda lungo il paese per un totale di 17 km o il Sentiero Frodolfo, che collega Bormio alla Valfurva". 
(da https://www.valtellina.it/it/bike/cicloturismo)

Il Sentiero Valtellina è un percorso ciclopedonale di 114 km che parte dal Lago di Como (Colico) e sale lentamente il fondovalle affiancando il fiume Adda per terminare la sua corsa in Alta Valtellina, a Bormio. Il Sentiero Valtellina è sostanzialmente una lunga e quasi pianeggiante ciclabile, ideale per famiglie e per buona parte dedicata esclusivamente alle biciclette, che permette di scoprire le bellezze della Valtellina immersi nel verde tra vigneti, prati e meleti. 
Lungo il percorso è possibile usufruire delle numerose aree di sosta attrezzate in cui fermarsi per un allegro picnic in famiglia. Per chi non si accontentasse del semplice picnic è possibile pranzare in agriturismi o punti ristoro.
Scarica un PDF riassuntivo a cura di www.valtellina.it
Oppure visita il sito dedicato: https://sentiero.valtellina.it/


PISTE CICLABILI ATTORNO A BORMIO
Le strade di Bormio e dell’Alta Valtellina offrono diverse piste ciclabili per chi ama pedalare in bicicletta con calma, godendosi il panorama immersi nella natura del Parco Nazionale dello Stelvio.
Bormio
A Bormio sono presenti due piste ciclabili, collegate l’una all’altra. La prima, la passeggiata dell’Alute, lunga circa 5 km, costeggia il torrente Frodolfo con una via asfaltata per le biciclette e una via sterrata per i pedoni, e raggiunge l’abitato di S. Lucia. Il ritorno in paese è previsto lungo la strada dell’Alute, la zona agricola di Bormio.
La ciclabile di S. Gallo, invece, costeggia sempre il torrente Frodolfo nella sua parte iniziale e, dopo aver raggiunto Santa Lucia, continua su un’altra ciclabile che costeggia l’Adda in un ambiente tranquillo e lontano dai rumori del traffico. Dalla Chiesa di San Gallo, in località Valdidentro, lungo il campo da golf di Bormio, si rientra nel centro di Bormio. Tutto il percorso, di 6.9 km, è su fondo asfaltato, fattibile sia a piedi sia in bicicletta.
Bormio è inoltre punto di arrivo/partenza del sentiero Valtellina, la pista ciclabile che, costeggiando il fiume Adda, collega Bormio a Colico lungo un percorso di 114 km.
Valdidentro e Valdisotto
La strada ciclabile della Valdidentro si sviluppa su tredici chilometri totali e attraversa tutto il comune fino a Bormio e alla Valdisotto. Il percorso, su fondo asfaltato, è pensato a misura di famiglia; è infatti accessibile con i passeggini, a piedi o in bicicletta ed è l’ideale per chi voglia godersi la natura lontano dal traffico. In località Le Motte, in Valdisotto, è inoltre possibile cimentarsi in un tracciato di 4,5 km di skiroll, lungo il quale sono stati realizzati tre raccordi per far fronte alle diverse esigenze.
Il percorso è dotato di un poligono di tiro attrezzato con dieci sagome.
Valfurva
Da Bormio, una bella ciclabile costeggia il torrente Frodolfo fino a San Nicolò da dove si sviluppa la Genolecia, di circa 3 km, che raggiunge l’abitato di S. Antonio. Asfaltata, è il luogo ideale per rilassarsi, camminare e pedalare immersi nello splendido paesaggio del Parco Nazionale dello Stelvio. Lungo il percorso, un bel parco giochi per i bambini, con un laghetto artificiale, è il luogo ideale per il relax di tutta la famiglia.
 

FACILE ITINERARIO ATTORNO A BORMIO
Da Bormio si raggiunge Bagni Nuovi, prima sulla statale dello Stelvio poi su quella del Foscagno, ed in seguito Premadio da dove si prosegue verso Sughet, a 1317 metri di quota. A Sughet si prende lo sterrato a sinistra del ponte del Seghetto e ci si dirige verso la Madonna di Oga, una caratteristica chiesetta. Si prosegue e prima del bivio Oga - Santa Lucia si prende a sinistra una mulattiera che porta ad una pista da sci di fondo. Si arriva così a San Gallo, dove si passa davanti all'antichissima chiesa omonima, risalente al XI secolo.


CAMPOLUNGO E REIT
La partenza del percorso è dal Pentagono di Bormio e, dopo aver si attraversato il centro abitato si prosegue in direzione Bormio 2000 su strada asfaltata passando attraverso il paese di Piatta, in Valdisotto. Dopo 3,5 km in salita, si imbocca la strada bianca per Campolungo caratterizzata da continui saliscendi nel bosco; il sentiero si fa man mano più impegnativo fino a Calvarana. Da qui inizia una discesa veloce fino a Sant'Antonio Valfurva da dove, attraverso la ciclabile Genolecia, si raggiunge il centro di S. Nicolò. Nei pressi della chiesa si attraversa la statale e, seguendo la freccia rossa della GF Alta Valtellina, si raggiunge la zona di Teregua. Procedendo sulla stradina militare dell’Ables fino alla deviazione per la valle d’Uzza, si imbocca una serie di spettacolari single trek nelle pinete del Parco Nazionale dello Stelvio nella zona della Reit fino al Baitin del Mago; da questo punto svoltando a sinistra si arriva nella piazza del Kuerc, nel centro di Bormio.
Il percorso è molto suggestivo e panoramico, con terreno vario e tratti di strada sterrata bianca, mulattiere e single-trek. Sono richieste buone capacità tecniche e fisiche.
Distanza: 24 km
Dislivello: 796 m
Difficoltà media
Tempo di percorrenza: agonista 1 h 45’ – amatore 2 h 15’ – cicloturista 3 h 15’


VALCEPINA E VALLE D'UZZA
Partendo dal Centro Fondo e Biathlon di Isolaccia, in Valdidentro, seguendo il tracciato della pista, si raggiunge località Le Motte, in Valdisotto. Da questo punto, si procede in direzione Oga. Dal centro del paesino, proseguendo verso Calosio, s’intraprende una scorrevole discesa su strada sterrata che conduce nella zona delle sorgenti dell’acqua Levissima fino alla località Valcepina. Salendo un’impegnativa mulattiera, si raggiunge la località Dosso dal quale si scende verso il campo sportivo di S. Lucia. All’incrocio della strada statale che porta a Bormio, una volta fatto il sottopassaggio, s’imbocca la ciclabile Alute dove, dopo 1 km, si procede a sinistra sulla strada sterrata che porta a Bormio, in zona funivie. Percorrendo la via Funivia si procede dritto fino alla chiesa del Sassello dove inizia il sentiero che porta a Uzza, in Valfurva.
Da questo punto si attraversa il ponte e dopo un breve ed impegnativo tratto di salita si raggiunge la strada statale per San Nicolò. Da qui, nei pressi della chiesa, si svolta a sinistra per Teregua e attraverso la strada militare dell’Ables si procede in direzione valle d’Uzza, dopo una serie di single trek nei boschi della Reit, si raggiunge Baitin del Mago; da questo punto, svoltando a sinistra, si arriva nella piazza del Kuerc a Bormio. Transitando lungo il paese si arriva in zona Pentagono e, in prossimità del fiume Adda, si intraprende la strada sterrata che porta a Premadio in località Planecc dove ci si inoltra in un folto bosco fra i saliscendi della pista di ski roll fino a raggiungere nuovamente Le Motte; da questo punto si rientra verso il Centro Fondo Biathlon.
Distanza: 35 km
Dislivello: 955 m
Difficoltà media
Tempo di percorrenza: agonista 2 h 30’ – amatore 3 h 00’ – cicloturista 4 h 00’


PLAZZANECCO
Partendo da S. Antonio, In Valfurva, lungo la ciclabile Genolecia, si raggiunge San Nicolò e, dopo aver attraversato la statale, si imbocca una mulattiera che conduce a Teregua. Salendo dalla strada militare dell’Ables, si raggiunge il sentiero Stravalfurva per circa 3 km e, al termine, si scende verso Madonna dei Monti tornando a Sant'Antonio percorrendo una discesa impegnativa con tratti tecnici. Da Sant'Antonio di continua in direzione San Gottardo e inizia una salita pedalabile su strada dal fondo regolare fino a Pradaccio, all’imbocco della val Zebrù. Dopo una breve discesa dal ponte delle Tre Croci si risale su un single track che conduce alle case di Plazzanecco, il punto più alto del percorso.
Una scorrevole discesa porta verso Valle d’Uzza e, nel tratto più caratteristico e divertente del tracciato immerso nei boschi della Reit, si raggiunge il Baitin del Mago che riporta nel centro storico di di Bormio, in piazza del Kuerc. Da questo punto, oltrepassando il ponte di Combo si prosegue in direzione Bormio 2000 dove, dopo 3,5 km di salita su strada asfaltata, si arriva alla deviazione per Campolungo.
Questa strada, sterrata, è caratterizzata da scorrevoli saliscendi per poi diventare più impegnativa fino a Calvarana. Da Calvarana si scende da una discesa veloce dal terreno compatto fino al paese di S. Antonio.
Distanza: 32 km
Dislivello: 1381 m
Difficoltà media
Tempo di percorrenza: agonista 2 h 30’ – amatore 3 h 00’ – cicloturista 4 h 00’


CANCANO: LA VIA IMPERIALE
Salita, accessibile da aprile a ottobre, ha una storia secolare ed è particolarmente affascinante: i tornanti di una strada che sembra strappata alla montagna si notano da quasi tutta la conca di Bormio.
Il percorso, di media difficoltà, è lungo 14.27 km, partendo da Bormio. Il dislivello è di 793 metri in salita e 53 metri in discesa e la pendenza media è pari al 5,2% (pendenza massima 8,5%).
La vera ascesa, però, parte nel territorio di Valdidentro e misura 10.7 km dalla frazione Isolaccia. Per essere ulteriormente precisi sono 8.7 km di salita fino alle Torri di Fraele, per un dislivello di 593 metri: ai laghi di Cancano mancano poi due chilometri di falsopiano e saliscendi.
I Laghi di Cancano sono stati la sede di arrivo della diciottesima tappa del Giro d'Italia 2020, corso ad ottobre per le note vicende legate alla pandemia da SarsCov2. Hindley vinse in volata su Hart mentre Kelderman, pur se attardato rispetto ai protagonisti di giornata, prese la Maglia Rosa che fino ad allora era stata indossata da Almeida. Due tappe dopo, Kelderman perse il simbolo del primato proprio a favore di Hindley che poi vinse la corsa.
La salita è completamente esposta al sole e circondata da un boschetto di pini mughi. Prima di arrivare al Lago delle Scale, lago naturale nei dintorni del passo di Fraèle, si passa ai piedi delle torri omonime. "Le torri, originariamente, facevano parte di una struttura difensiva più ampia, finalizzata alla difesa dell'accesso alla valle. Di tale impianto non è rimasto nulla, eccetto le due torri seppur in stato di rudere. Le torri sono state costruite utilizzando la pietra presente nelle immediate vicinanze e hanno una forma quadrangolare con spesse mura. L'ingresso è posto in alto per fini di difesa, consentendo così l'accesso unicamente per mezzo di una scala che veniva ritratta in caso di pericolo. Nella struttura, delle scale interne permettevano di accedere ai diversi piani che venivano illuminati dalle poche feritoie presenti", da it.wikipedia.org/wiki/Torri_di_Fraele
Difficoltà medio-alta, su strada asfaltata fino al più grande dei laghi di Cancano, successivamente il fondo si fa sterrato. Il percorso fa parte del progetto Enjoy Valtellina, la serie di chiusure al traffico motorizzato delle più belle salite valtellinesi e chiavennasche.
Chi sale con una gravel o una mountain bike può immaginare un percorso ad anello che preveda la salita fino al passo di Val Alpisella con discesa verso Livigno oppure al passo Trela con discesa a Trepalle (tecnicamente più impegnativo). In entrambi i casi ci sarà da fatica molto per tornare a Bormio: chi scende a Livigno dovrà salire i passi Eira e Foscagno, solo il Foscagno, invece, che arriverà a Trepalle.
Un dettaglio altimetrico della salita si può consultare sulle pagine di www.salite.ch.



PASSO DELLO STELVIO

Questa ascesa è una delle più ambite dai cicloappassionati in Italia ed all'estero: porta a valicare il secondo passo stradale più alto d'Europa ed uno dei monumenti del ciclismo.
La salita dalla Valtellina è leggermente meno impegnativa del versante altoatesino ma i quasi ventidue chilometri di salita non sono certo una passeggiata.
Da Bormio, 1215 mslm, si sale con costanza quasi impressionante per 21.5 km: la pendenza media è sempre tra il 7.5 ed il 9%, fatte salve alcune rare eccezioni. Si tocca il 14% di pendenza massima.
La strada presenta un'infinità di tornanti ed anche qualche galleria non illuminata, comunque non pericolosa. E' ben difficile descrivere a parole il fascino dell'ambiente ed anche l'emozione di salire fino a 2758 mslm osservando il passaggio dalle quote inferiori ad un ambiente sempre più ostile e selvaggio.
Attenzione all'altitudine: la rarefazione dell'aria può porre problemi una volta superati i 2400-2500 metri di quota.
Tutti coloro che raggiungono la cima possono a richiesta chiedere presso l'Ufficio Informazioni in Loco il relativo "diploma".
Dal 2001 si svolge una manifestazione ciclistica non competitiva chiamata Scalata Cima Coppi.
Un’occasione unica per tutti gli appassionati: la partecipazione è libera, gratuita e non c’è nemmeno bisogno di iscriversi. Inoltre è consentito iniziare la scalata all’orario più “consono” in base alle proprie esigenze o preferenze. Insomma, basta arrivare muniti di bicicletta e con tanta voglia di faticare: chi partecipa, verrà ampiamente ricompensato dal magnifico scenario naturale e dalla consapevolezza di essersi misurato con una delle tappe che hanno fatto la storia del Giro d’Italia.
Lungo il percorso è naturalmente prevista l’assistenza sanitaria e saranno presenti diversi punti di ristoro. L’evento, organizzato dal Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio, prevede la chiusura al traffico veicolare, dalle ore otto alle sedici, sui versanti lombardo, altoatesino ed elvetico. Per chi arriva in auto, ampi parcheggi sono disponibili nella zona artigianale di Prato allo Stelvio e in zona funivie, Via Milano e zona Pentagono a Bormio. La passata edizione ha fatto registrare oltre novemila partecipanti, dai più allenati, concentrati sulla prestazione cronometrica, agli amatori intenti a godersi la pedalata nella natura o le soste ai gettonatissimi punti ristoro del Parco.

Nel 2022 abbiamo partecipato alla Stelvio Santini, un'ottima occasione per mettersi alla prova sulle strade dell'Alta Valtellina, arrivando infine in vetta al passo dello Stelvio. I dettagli della gara, cliccando questo link.
Per informazioni: info@stelviobike.eu - www.stelviobike.com
Le pendenze chilometro per chilometro, www.salite.ch

 

MONTI DI SOBRETTA - CALVARANA
Questa e’ una bella pedalata nei boschi tra Bormio e Santa Caterina adatta a tutti su un’ottima strada sterrata. Bisogna solo fare attenzione alla ripida discesa dei Monti di Sobretta e a un breve tratto a Campolungo. Gli spiazzi erbosi che incontriamo sul percorso ci offrono degli scorci panoramici sul bormiese e sulla Valfurva.
Al quadrivio di Sobretta di Sotto invece di tornare subito a Bormio si puo’ proseguire a destra per 4.7 km sulla sterrata n. 522 fino a Santa Caterina passando dal bosco di Cornogna. Il tratto da Sobretta a Bormio presenta alcuni saliscendi con brevi strappi in salita. A Campolungo e’ possibile proseguire dritti e arrivare alla strada che sale a Bormio 2000 poco sotto San Pietro. Si parte su sterrata (segnavia n. 543) dal parcheggio di Bormio 2000 (posto ad un'altitudine di 1943 mslm) verso est, si attraversano le piste e ci si addentra quasi subito nel bosco pedalando in leggera e costante salita. Dopo la Baita Pozzo dell’Acqua (2070 mslm) incontriamo un primo bivio a destra che sale al Monte Sobrettina, noi invece iniziamo la discesa verso sinistra sulla traccia n. 543.2, lasciamo ancora a destra la strada che va in val Sobretta (segnavia n. 518) e con qualche ripido tornante giungiamo al quadrivio di quota 1740 mslm. Da qui e’ anche possibile scendere direttamente in Valfurva proseguendo sul tracciato n. 518, mentre noi giriamo decisamente a sinistra sulla sterrata che scende a Calvarana (segnavia n. 522). Poco prima delle sue belle baite a destra inizia la ripida strada (segnavia n. 550) che arriva a Sant’Antonio Valfurva. Andando invece dritti si passano le localita’ di Plazzo (1510 mslm) e La Poce (1590 mslm) con percorso altalenante e si giunge a Campolungo (1480 mslm) da dove si scende velocemente alla frazione Combo di Bormio.
Distanza: 17 km 
Dislivello: 944 m
Tempo di percorrenza: 2 – 3 ore
Scarica un PDF per ulteriori informazioni


OLTRE LO STELVIO
Entrambi i due percorsi sono brevi, se attaccati dal passo, ma comunque estremamente affascinanti perchè molto panoramici e suggestivi. Giungere a Baita Ortles Nagler, è una bella salita che porta a superare quota 3000 metri, un obiettivo abbastanza raro da trovare in bicicletta. Innanzitutto bisogna raggiungere il passo dello Stelvio, a 2758 mslm. Al passo si prende verso destra e si sale al rifugio Compagnoni e poi ai 3050 mslm della baita Ortles-Nagler.
La salita (da imboccare poco oltre la funivia) si inerpica subito con un paio di tornanti ed è molto dura per un buon chilometro. In seguito sale con più dolcezza sino alla meta, la già citata Baita Ortles-Nagler.
Tale località è detta il trincerone perchè fu sede di cruenti scontri tra austriaci ed italiani durante la Prima Guerra Mondiale.
Sull'altro versante (quello settentrionale), si sale dal passo su una ripida mulattiera che porta al Pizzo Garibaldi (che ha tre nomi in italiano, ladino ed austriaco: pertanto è anche detta Pizzo delle Tre Lingue - Piz da Trais Linguas - Dreisprachenspitze), punto di confine tra Italia, Austria e Svizzera. Da qui si può raggiungere con un sentiero la Quarta Cantoniera (entrando in Svizzera ed uscendone dopo poco, ma è comunque necessaria la carta di identità) oppure si può proseguire lungo la linea di confine osservando altre fortificazioni austriache.
Per mtb: difficile anche in considerazione dell'altitudine che.. toglie il fiato!



UMBRAIL E DINTORNI

Questa e’ la Cima Coppi di questa pagina e forse anche il percorso piu’ difficile vista la presenza di una salita di 500 metri di dislivello da percorrere quasi totalmente spingendo o portando la bici in spalla. Obiettivo è arrivare in cima e godere dello splendido panorama a 360° aperto sulle montagne lontane e vicine: la valle del passo dello Stelvio e l’Ortles, la cresta dello Scorluzzo e il monte Braulio, la Val Muraunza che scende verso Mustair e la val Dal Lai dalla quale scenderemo noi.
E poi soprattutto c’e’ la splendida e lunga discesa su single trail fino all’azzurro lago di Rims e alla Val Mora che risaliremo per ritornare in Italia ai laghi di Cancano.
La partenza e’ dalla quarta casa cantoniera del passo dello Stelvio (appena sotto il valico, a 2488 mslm), si entra in territorio svizzero e dopo il passo si prende il sentiero che sale dopo il bar (segnavia con indicazione Piz Umbrail). Il primo tratto su sentiero non e’ pedalabile a causa del fondo, poi invece migliora fino alla fine del prato e all’inizio del ghiaione. Da quel punto in poi la bici va spinta e più in alto portata in spalla: ci troviamo ad affrontare diversi passaggi con molti massi da oltrepassare ma anche agevolati dalla presenza della corda fissa. Dopo le rituali foto sulla cima del Piz Umbrail (3033 mslm) comincia la discesa, tutta da fare in sella alla nostra MTB. Sulla prima parte del tracciato siamo impegnati a percorrere molti tornanti piuttosto ripidi con sassi mossi. Poi il fondo si compatta e il sentiero diventa più regolare e liscio. In prossimita’ del lago di Rims (2396 mslm) l’itinerario diventa sempre più scorrevole fino alle sue rive, dove diventa erboso e, proseguendo a destra con numerosi tornanti, incontra la strada della val Vau a quota 1940 mslm che sale da Santa Maria in Val Mustair nei Grigioni. Ci aspetta una salita fino agli oltre 2200 metri dell’Alp Clastra per poi cominciare a scendere pian piano in val Mora fino ai laghi di Cancano a San Giacomo di Fraele (1952 mslm).
Distanza: 26 km
Dislivello: 1100 m
Tempo di percorrenza: 6 – 7 ore
Scarica un PDF per ulteriori informazioni


VAL VIOLA
Un classico dell'alta Valtellina. Da Arnoga si apre la val Viola che si può risalire sino al passo omonimo, seicento metri più in alto e confine con l'omonima valle in territorio elvetico.
Il passo si raggiunge pedalando per dodici chilometri lungo un ampio sentiero sterrato fino al lago Viola (2314 mslm), al rifugio e poi al passo.
Il percorso è ideale se si pedala su una mountain bike o - al limite - una gravel che però dovrà supportare un fondo via via più sconnesso.
Per arrivare ad Arnoga, però, bisogna affrontare la severa salita che parte da Bormio. Si parte comodi ma presto si inizia a fare sul serio: la strada, infatti, si impenna da Isolaccia (1345 mlsm), frazione di Valdidentro. Da qui ad Arnoga (1873 mslm) i chilometri sono otto, con pendenza media sempre attorno all'8% (dato chilometro su chilometro) e nessun tratto per rifiatare.
I dettagli della salita si possono ricavare qui: www.salite.ch/004705.asp?Mappa=
In bici da corsa si può arrivare fino all'ultimo parcheggio della val Viola, il P4. Una volta giunti ad Arnoga la strada della val Viola risulta facile: i chilometri fino all'ultimo parcheggio sono circa cinque, con dislivello inferiore ai cento metri e un alternarsi di saliscendi e falsopiani. La sede stradale è stretta.
Con una gravel o una mountain bike, come anticipato, si può salire fino ai rifugi val Viola o Federico Valgoi al Dosdè: entrambi infatti sono raggiunti da una strada sterrata che si presta ad essere percorsa con una bici da sterrato. Le pendenze non sono particolarmente severe: per arrivarci si prosegue sullo sterrato oltre il parcheggio P4 scegliendo poi quale dei due raggiungere una volta incontrato un evidente bivio.
Portando un po' la bici in spalla si può scendere dal rifugio Federico al Dosdè fino all'agriturismo Caricc, disegnando così, almeno in alta valle, un percorso ad anello.
Il ritorno è per la strada di salita.



ALPE BOFFALORA

A monte dei laghi di San Giacomo e di Cancano si percorre questo bell'itinerario di medio impegno lungo strade poco frequentate ed inserito in una valle molto selvaggia.
Il passo dell'Alpe Boffalora è sul crinale tra la valle del Gallo e la val Monastero, già in territorio svizzero. Si sale al vicino passo di Fraele (1952 mslm) e si segue la direzione val del Gallo. Sullo sterrato - ben pedalabile - si tiene a sinistra (tralasciando la deviazione a destra per il passo di val Mora) e si attraversano Grasso, Pra Rotè e Acqua del Gallo (1865 mslm). In questo tratto si supera il torrente che scende dalla valle Bruna.
Tra panorami sempre più ampi, si risale fino all'Alpe del Gallo (2080 mslm), sopra il lago di Livigno e si continua verso l'Alpe Boffalora costeggiando - con attenzione - il bacino artificiale.
Il sentiero si allarga, prende la valle dell'Orsa e raggiunge infine l'Alpe del Gallo.
Si scende lungo la via di salita oppure lungo la Val Mora.
In totale venticinque chilometri, quasi interamente sterrati.



PASSO DEL FOSCAGNO

Il passo del Foscagno, valico di collegamento tra Livigno e la Valtellina, si conquista pedalando per venticinque km da Bormio (1225 mslm) e non presenta difficoltà serie per i più allenati. Il dislivello è di 1070 metri, il passo infatti è posto ad un'altitudine di 2291 metri. Si sale dapprima dolcemente - poco più che un falsopiano - fino ad Isolaccia (km 8, 1380 mslm) poi con più decisione nei successivi sedici chilometri, senza mai però arrivare a pendenze "tagliagambe" ma anche senza avere reali momenti di respiro.
Ulteriori informazioni sulla salita, www.salite.ch: altimetria del passo Foscagno, da Bormio



MALGHE ATTORNO A BORMIO 2000

Da Bormio si raggiunge, su una strada asfaltata ed abbastanza tortuosa, San Pietro, frazione della Valdisotto e già a 1500 metri di quota.
Si prosegue oltre, ora su sterrato, sino a raggiungere Bormio 2000, a circa dieci chilometri dalla partenza, sede di impianti sportivi destinati allo sci.
Si supera questa località e si continua in sostanziale pianura (circa tre km) fino alla baita dell'Acqua dove si può scegliere se proseguire verso baita Sobretta e scendere poi a Bormio lungo la statale del Gavia oppure scendere subito a sinistra verso baita Soresina e di nuovo Bormio, passando per le Pocce, Feleit e Combo.
Scrive www.bormio.eu: "La salita è classificata come di media difficoltà. Partendo da Bormio, ad una altezza di 1225 mslm, si raggiunge il punto più alto a 1929 mslm. Nel complesso, il percorso si sviluppa per 10,12 km, con un dislivello in salita di 704 metri, una pendenza media del 7,5% e una pendenza massima del 12%. Questo itinerario è accessibile da aprile a ottobre ed è noto anche per le sue ampie curve nel bosco e per la vista mozzafiato". Percorso per mountain bike, difficile.



PASSO GAVIA

"Il Gavia". Quali ricordi suscita in chiunque segua il ciclismo. Hampsten che doma il valico sotto un'intensa nevicata è forse una delle più eroiche immagini del ciclismo moderno.
Il passo è uno delle mitiche salite delle Alpi: ventidue chilometri per un dislivello di poco superiore ai milletrecento metri.
Si parte da Sant'Antonio Valfurva (a cinque chilometri da Bormio) con un tratto più facile e subito un primo strappo. Poi si prosegue ancora su pendenze abbordabili fino a Santa Caterina (1738 mslm, km 8.5) dove incomincia un altro difficile tratto che porta a Plaghera (2077 mslm, km 11) da dove si prosegue agilmente verso Ponte dell'Alpe (km 16, 2288 mslm).
E' il momento dello strappo più duro: tre chilometri al 10% di media prima dell'ultimo tratto decisamente più facile e del falsopiano finale.
Scrive www.bormio.eu: "Insieme al passo dello Stelvio, il passo Gavia è la quintessenza delle salite del Giro d’Italia.
Le tappe della corsa rosa che hanno attraversato il Passo sono state spesso caratterizzate dalle abbondanti nevicate e, per questo motivo, il percorso ha acquisito una fama leggendaria. La salita mette a dura prova i polmoni e le gambe dei ciclisti. Per potersi iscrivere a "I miei Gavia 2014", bisogna aver scalato il Gavia almeno cinque volte prima di quest’anno: al rifugio Bonetta, proprio sulla sommità del passo, gli atleti troveranno un cartellone dove inserire il proprio record. Tuttavia è doveroso avvertire chiunque abbia come obiettivo la vittoria, che dovrà confrontarsi con Tarcisio Persegona, ciclista parmense di 76 anni, che detiene il record con 392 scalate e non ha certo intenzione di fermarsi qui: il suo obiettivo è quello di raggiungere quota 400 entro la fine dell’estate.
Per competere con Persegona, i corridori dovranno affrontare il Gavia tenendo conto di tutte le sue difficoltà: un dislivello in salita di 1427 metri, una pendenza media del 5,5% e una pendenza massima del 14% sul versante valtellinese (partenza da Bormio).
Sul versante bresciano (da Ponte di Legno) il dislivello in salita è di 1380 metri, la pendenza media del 7,6% e la massima del 12%".
Le pendenze chilometro per chilometro, www.salite.ch



VAL ZEBRU'

Ai piedi del Gran Zebrù, 3895 mslm, una delle cime più alte e belle delle Alpi Retiche si snoda questo bell'itinerario sterrato.
Da Bormio si raggiunge San Nicolò (km 0) e poi Sant'Antonio Valfurva. E' da Niblogo (7 km, 1600 mslm) che inizia lo sterrato verso Zebrù dei Fiori, rifugio Campo e la Baita del Pastore (2165 mslm) da dove partono poi sentieri e mulattiere per raggiungere, ma a piedi, i 2878 mslm del rifugio 5° Alpini (km 17).
Difficile, per mtb.

 

VARIANTE IN VAL ZEBRU
La Val Zebru’ e’ probabilmente la piu’ caratteristica delle valli del Parco Nazionale dello Stelvio per la sua natura incontaminata ricca di flora e fauna, in cui non di rado si incontrano gli animali selvatici che la popolano. Questo e’ un percorso su strada sterrata ideale per la mountain bike quasi totalmente pedalabile tra i maggenghi, le tipiche baite in legno e i boschi di pino mugo e pino silvestre.
Mentre pedaliamo in salita, lasciandoci alle spalle la vista della cima Piazzi, siamo letteralmente sovrastati dall’impressionante catena che dalla Cresta di Reit giunge al monte Cristallo, alle cime di Campo e al Sasso Rotondo. A destra scendono i contrafforti della dorsale che va dalle cime dei Forni alla cima della Manzina fino al monte Confinale. Alla Baita del Pastore, e qui siamo immersi in un ambiente tipico di alta montagna, possiamo intravvedere verso est il difficile itinerario di MTB che scende dal passo Zebru’ e sopra di noi a sinistra l’erto sentiero che porta al rifugio V Alpini. Alzando ancora di piu’ lo sguardo l’inconfondibile profilo del Gran Zebru’ si staglia dietro le rocce della cima della Miniera.
Si inizia a pedalare dal parcheggio di Niblogo (1600 m - segnavia n. 529) su una bella strada sterrata pianeggiante. Ben presto si arriva al Ponte Tre Croci e proseguendo verso sinistra, ci si inoltra in salita nella valle passando dai maggenghi di Zebru’ di Fuori e Zebru’ di Dentro (1860 m). Proseguendo incontriamo le baite di Chitomas e di Pramighen fino ad arrivare al rifugio Campo, per poi continuare su un tratto di salita più impegnativa fino alla nostra meta: la baita del Pastore (2160 m).
Facciamo ritorno per la stessa strada in tutta tranquillità.
Distanza: 17 km 
Dislivello: 584 m
Tempo di percorrenza: 2 – 3 ore
Scarica un PDF per ulteriori informazioni


RIFUGIO PIZZINI
Il Rifugio Pizzini si trova in fondo alla Val Cedec, a 2706 mslm, ed è raggiungibile attraverso una strada sterrata che è percorribile in mountain bike. Il paesaggio è incantevole in quanto salendo si ha di fronte l'alta vetta del Gran Zebrù e scendendo non si può evitare di fermarsi ad ammirare il grande ghiacciaio dei Forni.
Per la discesa le varianti sono due:
 - il sentiero panoramico che su single trail riposta verso il rifugio dei Forni
 - il sentiero che porta al passo Zebrù e che permette di tornare verso Bormio percorrendo la Val Zebrù


STRADA MILITARE DELL'ABLES
La vecchia strada militare dell'Ables parte da Teregua: il tracciato risale alla Grande Guerra e serviva per raggiungere velocemente la linea del fronte, posta nei dintorni del passo dello Stelvio, partendo dalla Valfurva. 
Il fondo è sempre ottimo per pedalare, nonostante le pendenze severe, come sempre ampia è la vista sulla Valfurva e Bormio. Possibili estensioni al termine della strada: dapprima anche in sella, pur con maggiori difficoltà, lungo un sentiero che porta alle rocce del Reit poi necessariamente a piedi verso il passo dell'Ables ed il bivacco Provolino, destinazioni poste a circa 3000 metri di altitudine e riservate a chi ha esperienza come escursionista. 
Una possibile variante è deviare dalla sterrata all'indicazione Solaz per scendere a Plazzanecco da Solaz di Sotto o direttamente alle Fantelle da Solaz di Sopra. Dalle Fantelle per sentiero al parcheggio Tre Croci in Val Zebrù. Qui si raggiunge  Pradaccio per poi scendere verso San Antonio ed infine ad Uzza. Le varianti però sono decisamente più tecniche della via di salita descritta.
Da Teregua all'Alpe Cristallo, dove la sterrata diviene sentiero, il dislivello è di circa novecento metri. coperto in meno di dieci chilometri. Numerose, come evidenziato, le varianti.


VAL DI REZZALO
Itinerario impegnativo: si sviluppa lungo la stessa strada dal fondovalle sino alla meta.
Si lascia la Valtellina a Le Prese (poco oltre Sondalo), 1100 mslm, e si sale su ripida strada fino a Frontale dove si inizia ad affrontare uno sterrato (strada militare della Prima Guerra Mondiale) attraverso Fumero, San Bernardo e Clevaccia sino al passo dell'Alpe, a circa 15 km dalla partenza, a 2465 metri di quota. Giunti al passo si può rientrare lungo il percorso di salita oppure, su terreno ancor più accidentato, fare tappa a Santa Caterina scendendo lungo la strada del Gavia.


La Valtellina e la Lombardia su www.cicloweb.net:
- escursioni e passeggiate in Lombardia,
- guide alla montagna lombarda,
- pedalare in Lombardia
Nel 2022 abbiamo partecipato alla Stelvio Santini, un'ottima occasione per mettersi alla prova sulle strade dell'Alta Valtellina, arrivando infine in vetta al passo dello Stelvio. I dettagli della gara, cliccando questo link.
Ed inoltre ciaspolate in Lombardia, da www.ciaspole.net



La cartografia è fornita da Kompass
Carta: K93 - Bernina Sondrio
Carta: K96 - Bormio Livigno
Clicca per consultare l'archivio Kompass

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