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La splendida Trieste è il punto di partenza ed arrivo del TBT
Friuli Venezia Giulia

TBT: Trieste Bike Trail

Oltre 3000 metri di dislivello e160 chilometri di percorrenza tra sterrati, sentieri, ciclabili per un percorso duro e selettivo: testi e foto a cura di www.turismofvg.it/

Scoprire in profondità l’ambiente carsico, a cavallo tra Italia e Slovenia, attraverso un percorso che mette alla prova anche i mountainbiker più allenati: il TBT richiede grande impegno ma l’appagamento che dà a chi lo porta a termine è altrettanto grande. Coloro che lo concludono vengono anche inseriti in un elenco speciale, quello dei finisher del TBT.

Dati tecnici
Partenza Trieste, rione di San Giacomo - partenza della pista ciclopedonale “Giordano Cottur”
Arrivo Trieste, rione di San Giacomo - partenza della pista ciclopedonale “Giordano Cottur”
Difficoltà difficile
Lunghezza 162 chilometri
Dislivello 3300 metri
Quota minima 46 metri
Quota massima 1028 metri
Tempo di percorrenza 1 o 2 giorni
Fondo ciclabile, asfalto, sentieri e sterrato
Clicca per aprire una mappa di insieme da Google Maps, il dettaglio si può visionare su questa pagina (clic)
Clicca invece qui per scaricare il tracciato in gpx

Presentazione
Un percorso duro e selettivo, nato dalla grande passione ed esperienza di un gruppo mountainbiker aderenti all’Associazione Ciclistica Gentlemen di Trieste. Il Trieste Bike Trail nasce dall’idea di questi appassionati di escursionismo in mountain bike di unire una serie di percorsi classici per creare così un tracciato di grande suggestione, con oltre 3.000 metri di dislivello e 160 chilometri che si snodano nei dintorni di Trieste, per ammirare paesaggi mozzafiato e portando così a scoprire l’ambiente carsico e alcuni tratti della vicina Slovenia.
Il Trieste Bike Trail è normalmente percorribile durante tutto l’anno, anche se a volte in inverno è possibile la presenza di neve, che rallenta o rende impossibile il passaggio, nelle zone più elevate.
Il percorso allo stato attuale non è segnalato (2020).
Questo itinerario è praticabile esclusivamente in mountain bike a causa del caratteristico terreno carsico molto duro e ricco di pietre. Si consiglia pertanto la percorrenza a ciclisti dotati di esperienza e capaci di risolvere eventuali forature autonomamente.
È possibile documentare il proprio passaggio compilando il libro del Trieste Bike Trail a Draga Sant’Elia, presso la Locanda Mario.
Non è una gara, non c’è un tempo di percorrenza, ognuno può percorrere il trail con i propri ritmi.
Tutti quelli che lo portano a termine verranno inseriti nella lista speciale dei finisher.
Per essere inseriti bisogna inviare via mail, dopo aver anche compilato il libro del Trieste Bike Trail, all’indirizzo triestebiketrail@gmail.com una dichiarazione con la data, il numero di ore impiegate, dove si è eventualmente pernottato, eventuali commenti sul percorso e sei immagini che ritraggano il mountainbiker o la bici in sei punti del tracciato. I punti prestabiliti sono la vetta del Monte Slavnik, verso il Monte Kokos, la vetta del Monte Lanaro, la vedetta Liburnia, la vedetta Slataper, la vetta Monte Stena. Sono sufficienti foto piccole, scattate con il cellulare purchè comprovanti il passaggio.

Il percorso
La partenza avviene all’inizio della pista ciclabile intitolata a Giordano Cottur nel rione di San Giacomo a Trieste; la prima parte è su asfalto, poi su sterrato. Il percorso della pista si snoda su parte del tracciato della ferrovia che dal 1887 al 1959 collegava la stazione di Trieste/Campo Marzio con quella di Erpelle lungo la ferrovia Istriana Pola-Divaccia. Il tratto è quello compreso tra la diramazione dalla ferrovia Transalpina per Gorizia e Piedicolle nel rione di San Giacomo a Trieste e il confine italo-sloveno poco oltre l’ex Stazione di Sant’Elia, dopo aver attraversato l’area protetta del Parco Naturale della Val Rosandra. Conviene percorrere questo tratto lentamente, gustandosi il paesaggio e la vista di Trieste e della Val Rosandra, per non disperdere energie che è meglio conservare vista la durezza del prosieguo.
Dopo circa undici chilometri si passa per l’abitato di Draga Sant’Elia (fontanella). Qui si trova la locanda Mario, dove poter compilare il libro del TBT per documentare la propria presenza sul sentiero.
Si continua a salire lungo la ciclabile e si entra in territorio sloveno.
Seguendo il tracciato gps, dopo circa quattordici chilometri dalla partenza del percorso, si incontra un bivio a destra che scende rapidamente di quota attraversando prima un guadino spesso asciutto e poi entra in una stretta valletta con un ruscello che più avanti si dovrà guadare, risalendo poi verso l’abitato di Klanec (16 km). Proseguendo su asfalto si raggiunge Ocizla (19 km, fontanella). Si svolta a sinistra scendendo su sterrato e nuovamente a sinistra seguendo un ruscello. Proseguendo sempre su carrareccia si passa sotto un cavalcavia autostradale, si attraversa un strada asfaltata e si rientra su sterrato in direzione Presnica (23 km).
Da qui inizia la salita verso il monte Slavnik (“cima Coppi” del trail con 1028 mslm). Prestando la massima attenzione si attraversa la linea ferroviaria e si continua in ripida salita su sterrato molto rovinato verso la vetta che si raggiunge dopo aver percorso circa trentachilometri dall’inizio del percorso.
Dopo aver scattato la fotografia ricordo a prova del passaggio si inizia la ripida e impegnativa discesa che porta all’abitato di Skandascina. Breve tratto su sentiero in leggera discesa, poi si rientra sulla strada asfaltata; dopo alcune centinaia di metri si svolta a destra su sterrato fino a raggiungere Markovscina (36 km).
Attraversata con attenzione la strada statale si prosegue su asfalto in direzione Slivje: poco prima di raggiungere il centro del paese si svolta a sinistra sempre su asfalto (37 km) e poi a destra salendo verso Mrse. Poco prima di scollinare si lascia la strada asfaltata e andando a sinistra si prosegue su sterrato (39 km) per un breve tratto e si rientra sull’asfalto attraversando l’abitato di Mrse (40 km).
Dopo meno di un chilometro si abbandona nuovamente l’asfalto per entrare su sterrato in un bosco. Qui spesso la vegetazione rende difficile individuare la strada corretta; in caso di difficoltà rimanere sull’asfalto e seguendo la strada principale dopo alcuni chilometri ci si ricongiunge al tracciato originale raggiungendo l’abitato di Artvize (44 km, fontanella). Si continua per un breve tratto su asfalto e poi nuovamente su strada sterrata e con una bella discesa nel bosco si raggiunge Rodik (49 km).
Breve tratto di trasferimento su asfalto (52 km) e si ricomincia a salire su sterrato verso il monte Kokos (674 metri slm). Si incontrano due brevi e ripide discese su sentiero spesso scivoloso che conducono nelle vicinanze del laghetto, dove va scattata la seconda fotografia ricordo (56 km) e da qui si prosegue verso la vetta che si raggiunge dopo circa cinquantotto chilometri dalla partenza.
Si prosegue sempre su sterrato prima in discesa, poi in falsopiano fino a raggiungere l’ex valico confinario di Lipizza (64 km) e dopo un brevissimo tratto asfaltato si prosegue ancora su sterrato fino a circa sessantasei chilometri dalla partenza, dove si passa la strada statale e su asfalto si raggiunge il parco di Lipizza che si attraversa completamente fino a un bivio (68 km), sempre su strada asfaltata, dove si svolta a destra per poche centinaia di metri e poi a sinistra su strada sterrata che, prima in salita e poi in discesa, conduce a Plesivica (73 km). Poi tra asfalto e sterrato si raggiungono Merce (75 km) e sempre su sterrato e sentiero Sezana (78 km).
Da Sezana, su asfalto, si passa davanti alla caserma dei pompieri e poi su un lungo e ampio sterrato si raggiunge un bivio in cui si svolta a destra (84 km). Inizia ora un tratto abbastanza tecnico e impegnativo con brevi tratti molto rocciosi che si alternano ad ampi sterrati che conducono sino alla periferia di Opicina (92 km).
Si attraversa un cancello che delimita un recinto per animali, Dopo aver richiuso il cancello si continua su sentiero fino ad un altro cancello; poi sempre su sterrato si prosegue fino ad intersecare una strada asfaltata nei pressi di Monrupino (97 km).
Breve tratto su asfalto, poi svolta a sinistra e nuovamente su sterrato si prosegue prima in discesa e poi in salita verso la vetta del monte Lanaro (544 mslm). Gli ultimi chilometri sono molto impegnativi a causa della pendenza e dello stato della carrareccia. Giunti in vetta (104 km) bisogna ricordarsi di scattare la fotografia che testimonia il passaggio.
Si inverte la rotta ritornando sui proprio passi, svoltando però a destra e per un susseguirsi di sentieri – anche molto impegnativi a causa delle pietre e con alcuni tratti da fare a piedi – e carrarecce si raggiunge l’abitato di Sales (110 km) da dove si continua sempre su sterrato fino a raggiungere prima Ternova Piccola (114 km) e poi, su asfalto, Prepotto. Si procede quindi su sterrato passando nelle vicinanze della grotta Caterina (116 km).
Da qui in poi un alternarsi tra asfalto e sterrato conduce verso Aurisina (120 km) e nuovamente su sterrato a picco sul mare sino a un incrocio (121 km) ove si svolta a sinistra per una ripida salita che porta alla vedetta Liburnia (foto ricordo del passaggio).
Ancora su sterrato in leggera salita fino all’abitato di Santa Croce (124 km). Poi, attraversando il paese su asfalto, inizia una salita sempre asfaltata che porta alla vedetta Slataper (126 km, foto ricordo del passaggio).
Da qui nuovamente su sentiero e sterrato fino a raggiungere Prosecco (129 km, fontanella).
Si procede nuovamente su asfalto sino a un bivio dove si gira a sinistra su sterrato (132 km); si attraversa un parcheggio asfaltato e nuovamente su stretto sentiero – a volte poco visibile causa vegetazione – si prosegue verso Opicina, zona Obelisco (136 km, fontanella).
Breve salita asfaltata verso il campeggio Obelisco e nuovamente su sterrato con saliscendi molto panoramico che conducono, dopo vari attraversamenti di strade asfaltate e un sottopasso, alla vetta del monte Stena ove andrà scattata l’ultima foto ricordo del passaggio (148 km).
Da qui si scende facendo attenzione alle pietre nascoste dalla vegetazione e si continua su sentiero e un breve tratto di asfalto in discesa sino a raggiungere nuovamente la ciclabile Giordano Cottur e Draga Sant’Elia (150 km). Se non lo si è fatto in precedenza, presso la Locanda Mario è possibile compilare il libro del TBT.
Infine, seguendo nuovamente la ciclabile, questa volta in discesa, si ritorna al punto di partenza nel rione di San Giacomo a Trieste (162 km).

Consigli:
- La zona può esser molto calda in estate e molto fredda in inverno, con possibilità di precipitazioni nevose anche molto abbondanti, quindi si raccomanda un adeguato vestiario e buone scorte idriche e alimentari.
- Il terreno carsico è particolarmente duro e caratterizzato da rocce taglienti pertanto si consiglia una scelta adeguata delle gomme per la mtb. Si percorrono sentieri spesso lontano da centri abitati; è consigliata quindi anche l’autonomia.
- È vivamente consigliato l’uso del casco e si raccomanda di portare al seguito un minimo di atrrezzatura di pronto soccorso.
- Portare con sé la carta di identità o un altro documento valido per l’espatrio.
- Viste le caratteristiche del percorso e la sua durezza si consiglia di percorrerlo in almeno due giorni, anche per godere maggiormente del paesaggio e della natura circostante.
- Nei periodi in cui la presenza della vegetazione è più florida i single track possono essere di difficile individuazione.
- Durante il percorso si incontrano brevi tratti molto dissestati; in questi casi si raccomanda di procedere a piedi.
- Si prega di rispettare la natura e gli animali che si incontano lungo la strada, guidando sempre con prudenza ed evitando comportamenti potenzialmente pericolosi.

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