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Fioritura di crocus al giogo di Meltina (scorri la gallery!)
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Sassolungo e Sassopiatto da malga Langfenn in una giornata autunnale
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Dolomiti da malga Langfenn in una giornata autunnale
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Roda di Vael, Catinaccio e Torri del Vajolet da malga Langfenn in una giornata autunnale
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A passeggio sull'altopiano del Salto
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Dolomiti da malga Langfenn in una giornata autunnale
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Cavalli al pascolo nei boschi di San Genesio
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Verso la chiesetta di San Giacomo presso la malga Langfenn
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San Giacomo a Langfenn
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Fioritura di crocus al giogo di Meltina
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Fioritura di crocus al giogo di Meltina, sullo sfondo Sassolungo e Sassopiatto
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Fioritura di crocus al giogo di Meltina, sullo sfondo le Dolomiti
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Autunno attorno a Meltina
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Autunno attorno a Meltina
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Autunno attorno a Meltina
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Autunno attorno a Meltina
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Autunno attorno a Meltina
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Autunno attorno a Meltina
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I pascoli attorno al giogo di Meltina
Alto Adige

San Genesio e Meltina

Tra larici e castagni, pascoli e sentieri, l’altopiano del Salto – e più in generale il territorio di San Genesio, a monte di Bolzano e Terlano – è un vero paradiso, ancora poco conosciuto, per chi ama la montagna. Tante malghe accolgono gli escursionisti da maggio fino a novembre, complice un’altitudine mai elevata, e panorami sorprendenti aiutano a superare le fatiche di escursioni più o meno lunghe.
Non è molto famoso, ma il Giogo di Meltina, o Möltnererjoch, è davvero una destinazione incantevole. Soprattutto a primavera, quando i prati sono ammantati da migliaia (milioni?) di crocus e tutto il contesto acquisisce un fascino quasi indescrivibile. Inoltre qui, come sul vicino altopiano del Renon, nel Burggraviato o in val d’Isarco, è diffusa la tradizione del Törggelen quindi fino all’autunno inoltrato si susseguono iniziative ed eventi. Oltre alla natura non sono da trascurare le romantiche chiesette che impreziosiscono i paesi e talora, come nel caso di quella dedicata a San Valentino o a San Giacomo, punteggiano prati e boschi. Da non perdere nemmeno le piramidi di terra nei pressi dell’albergo Wieser: il terreno argilloso, di colore simile al rosso, è stato solcato nei millenni dall’acqua del rio Margherita regalando formazioni davvero curiose, in continua evoluzione.
Il principale obiettivo escursionistico della zona è la malga di Meltina, in tedesco Möltner Kaser, posta a 1753 metri di altitudine.
Si può salire in mountain bike, lungo la traccia 17A, che parte dalla frazione Egger (1561 mslm) e prende quota su fondo compatto ma sterrato. Il punto di partenza del 17A dista un chilometro dal parcheggio Schermoos che, a sua volta, si raggiunge con un’impegnativa salita (asfaltata) dal fondovalle dell’Adige, da Terlano o da Bolzano (vedi descrizione poco sotto). Questa salita è fattibile anche con una gravel.
Scarponi a piedi e zaino in spalla, invece, la salita alla malga di Meltina prende le mosse dal già citato parcheggio Schermoos (a pagamento, quota 1450 mslm circa), nei pressi dello scollinamento della strada tra Meltina e San Genesio. Si inizia a salire con decisione seguendo  i segnavia 1,4. La traccia numero 1 si abbandona presto per proseguire lungo la 4: il bosco si dirada fino a lasciare spazio agli ampi prati che circondano la croce di vetta del monte di Meltina.
Tornati nel bosco, si prosegue, ora su largo tracciato forestale ed in saliscendi, fino alla malga dove ci si può ristorare prima di rientrare lungo il percorso di salita.
In tutto circa 1h30’ per direzione.
Dalla malga si raggiunge, in circa 55 minuti e solo a piedi, la vetta del monte Schöneck, più spesso indicato come "stoanerne mandln" o "vetta degli omini di pietra": sulla cima, infatti, sono tantissimi gli omini di pietra la cui origine si perde nella notte dei tempi e sfuma nella leggenda. Imperdibile tra la metà di giugno e l'inizio di luglio quando i pendii sommitali sono punteggiati da migliaia di rododendri in fiore!
Numerose le deviazioni panoramiche, in particolare al ritorno quando il sole, ormai avviato al tramonto, illuminerà le pareti occidentali delle Dolomiti regalando panorami davvero grandiosi. Se la giornata sarà fortunata e la fioritura in corso, lo scenario sarà davvero indimenticabile! Il consiglio, quindi, è quello di lasciare la via principale per spostarsi verso est, rispettando i prati e le fioriture, verso le staccionate che delimitano i campi ed ammirare così le Dolomiti, in particolare il Sassolungo ed il Sassopiatto con il Sella sullo sfondo. Eccezionali anche i colori tra la fine di ottobre e la metà di novembre!
Clicca per aprire la mappa Kompass: in verde il parcheggio Schermoos, evidenziata in rosso la malga di Meltina.


Un’altra facile destinazione, sempre a partire dal parcheggio Schermoos, è la chiesetta di San Giacomo, in località Lavena - Langfenn (1527 mslm): qui troveranno soddisfazione anche i più piccoli data la presenza di un parco giochi in legno (segnavia 1). 
Il sentiero può essere intrapreso anche da sud per una passeggiata più lunga ed un più profondo tuffo tra le “leggende” (segnavia 1, “sagenweg” ovvero sentiero delle leggende). In questo caso si parte da un parcheggio lungo la SP99 (incrocio con via del Salto, quota 1200 mslm) e si cammina per quasi sette chilometri (per direzione) passando per il ristorante Edelweiss (1350 mslm).
Lungo tutto il percorso sono dislocate alcune “opere” realizzate dai bambini delle scuole elementari locali: il tema sono miti e leggende del territorio.
Tempo di percorrenza 1h30’ – 2h a piedi. In bici si pedala per cinque minuti da Schermoos mentre da San Genesio la distanza da colmare è di circa dieci chilometri.
Clicca sul logo Kompass per aprire uno stralcio della mappa del percorso: in verde la partenza (in alto da Schermoos, in basso dai dintorni di San Genesio), in rosso l'arrivo a malga Langfenn.

 

ITINERARIO CIRCOLARE PASSANDO PER MELTINA E SAN GENESIO
Il punto forte dell'itinerario sono le due salite verso località Schermoos, valico tra Meltina e San Genesio, nonché punto di partenza per la descritta escursione, a piedi o in mountain bike, verso malga Langfenn o le più impegnative camminate in direzione di Stoanerne Mandln, la montagna degli ometti di pietra, o la malga di Meltina (quest'ultima raggiungibile anche in mountain bike se si passa per via Lanzen.
La salita dal versante occidentale parte appena fuori Terlano. L'ascesa è davvero impegnativa: misura 15.5 km e colma un dislivello di 1200 metri, dai 247 mslm del bivio ai 1449 del valico. Attenzione, però: i dati complessivi sono ingannevoli perché bisogna considerare tre chilometri (dal km 8 al km 11 della salita) in cui la strada procede in falsopiano per poi perdere leggermente quota. Il dato "vero" quindi è una pendenza media del 10%: il tratto centrale, comunque, può rappresentare un momento ideale per tirare il fiato. I primi 2.5 km e gli ultimi tre (in particolare il penultimo, con una media di quasi il 14%) sono i più severi della salita. Si pedala spesso all'ombra del bosco ma non mancano i tratti esposti al sole: oltre Meltina la sede stradale, prima larga, si restringe ed impone particolare prudenza soprattutto in discesa.
Il versante di Bolzano ha un profilo molto diverso: subito uno strappo, a partire dal bivio per San Genesio (SP99), e poi nove chilometri la cui pendenza media sfiora sempre il 10%. Oltre San Genesio, però, non resta che un chilometro al 5% per portarsi a quota 1300 mslm. Successivamente si pedala in falsopiano e saliscendi per cinque chilometri prima di affrontare l'ultimo strappo, ovvero due chilometri per arrivare ai 1449 mslm di Schermoos.
Il versante di San Genesio regala una vista davvero sontuosa sulle Dolomiti ed è ideale percorrerlo al pomeriggio quando il sole illumina Sciliar, Torri del Vajolet, Catinaccio e Roda di Vael. Su questo versante è bene prestare attenzione ad un paio di gallerie, non lunghissime ed illuminate. Una di queste è elicoidale e, curiosamente, poco a valle un altro tratto di strada prende quota disegnando un andamento ad elica.
Come premesso, i due versanti possono essere uniti in un percorso circolare (in realtà due percorsi, considerando che si possono affrontare nei due sensi di marcia!). Per farlo bisogna seguire queste strade cittadine a partire dal bivio per San Genesio: via Fago - vicolo Crocifisso - via Vittorio Veneto - via San Maurizio e poi via Bolzano per gli ultimi 4 km. Questi ultimi quattro chilometri sono il vecchio tracciato della statale per Merano. Potrebbero risultare trafficati e poco gratificanti, anche se il grosso del traffico è stato assorbito dalla MeBo. Un'alternativa può essere quindi raggiungere le rive dell'Adige e percorrere la ciclabile fino a Terlano, allungando leggermente il percorso.
Il collegamento Terlano - bivio San Genesio misura in tutto 8.5 km
L'itinerario circolare, quindi, misura complessivamente 15 km (versante di Terlano) + 16.5 km (versante di Bolzano) + 8.5 km di trasferimento = quaranta chilometri!
Una mappa d'insieme della pedalata, cliccando sul logo Kompass



Grazie al sito www.salite.ch le altimetrie della salita in bicicletta:
- da Terlano;
- da Bolzano


Su www.cicloweb.net:
- la guida a Bolzano;
- la guida ai dintorni di Bolzano;
- le camminate a San Genesio e Meltina;
- le altre pedalate in Alto Adige Sudtirol
E d'inverno? Tra le pagine dedicate all'Alto Adige - Sudtirol su www.ciaspole.net ci sono anche due ciaspolate da fare tra San Genesio e Meltina! Clicca qui!

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