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I colori della val Viola (scorri la gallery!)
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Baita Caricc
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Tra Caricc ed il rifugio Federico al Dosdè
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Arrivando al rifugio Federico al Dosdè, ghiacciai sullo sfondo
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Il rifugio Federico Valgoi al Dosdè in autunno
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Rifugio Val Viola sulle rive del lago
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Panorama su Caricc e la val Viola dalle baite di Altumeira
Autunno

Foliage in val Viola

Sono tante le escursioni a tema foliage da fare in Val Viola Bormina e tutte promettono un incredibile trionfo di colori. 

La val Viola si apre verso sudovest dalla vallata che da Valdidentro porta al passo del Foscagno: l'accesso è da Arnoga, una delle frazioni - appunto - di Valdidentro. 

La prima idea è arrivarci in bici, affrontando la severa salita che parte da Bormio anche se si inizia a fare sul serio solo da Isolaccia (1345 mlsm), frazione di Valdidentro. Da qui ad Arnoga (1873 mslm) i chilometri sono otto, con pendenza media sempre attorno all'8% (dato chilometro su chilometro) e nessun tratto per rifiatare se non nelle prime centinaia di metri. 
I dettagli della salita si possono ricavare qui: www.salite.ch/004705.asp?Mappa=
In bici da corsa si può arrivare fino all'ultimo parcheggio, il P4, godendo di una bella immersione nei colori autunnali: l'idea è arrivare dopo le 10 ma prima delle 15, a seconda del periodo dell'autunno. Una volta giunti ad Arnoga la strada della val Viola risulta facile: i chilometri fino all'ultimo parcheggio sono circa cinque, con dislivello inferiore ai cento metri e un alternarsi di saliscendi e falsopiani. La sede stradale è stretta.
Con una gravel o una mountain bike, invece, si può salire fino ai rifugi val Viola o Federico Valgoi al Dosdè: entrambi infatti sono raggiunti da una strada sterrata che si presta ad essere percorsa con una bici da sterrato. Le pendenze non sono particolarmente severe: per arrivarci si prosegue sullo sterrato oltre il parcheggio P4 scegliendo poi quale dei due raggiungere una volta raggiunto un evidente bivio.
Portando un po' la bici in spalla si può scendere dal rifugio Federico al Dosdè fino all'agriturismo Caricc, unica struttura che - pur se non tutti i giorni - è aperta ad ottobre e novembre (tel. 0342/232254). 
Spazio alla fantasia, quindi: i più allenati possono anche meditare di arrivare fino al passo val Viola oltre il rifugio val Viola.

Se si preferisce camminare, invece, si può comunque partire da Arnoga e godere dei lariceti più a valle: l'imbocco della val Viola, infatti, è il tratto dove i colori sono più intensi ed il foliage più affascinante.
Se, però, si vuole salire verso i rifugi e si vuole ridurre di un'ora (per direzione) la camminata, ci si può addentrare in Val Viola anche in auto: i parcheggi sono quattro, denominati appunto P1, P2, P3 e P4. Quest'ultimo, a circa 2060 metri di quota, è il più comodo per chi vuole visitare l'alta valle, perché - come detto - riduce di circa un'ora l'avvicinamento: con le giornate autunnali più brevi (specie dopo il cambio dell'ora), può essere un buon punto di vantaggio. 

Un buon compromesso "colori - comodità" può essere partire dal P3
Dieci - quindici minuti dopo questo parcheggio, si incontrano le deviazioni per l'agriturismo Baita Caricc (sono diversi i sentieri che vi scendono in tutta la valle) da assecondare. Una discesa rapida conduce alle Baite Minestra, dove il torrente Minestra confluisce nel torrente Viola Bormina. A proposito di quest'ultimo, è curioso sapere che - in passato - si riteneva che potesse essere considerato il fiume principale e non un tributario dell'Adda che poi, invece, venne individuato come corso d'acqua principale.

In circa un'ora, dal P3, si raggiunge Baita Caricc (1998 mslm, verificare l'apertura e prenotare se si desidera pranzare), immersa in un prato circondato dai larici e dominato dal profilo del Corno di Dosdè (3232 metri).

Per disegnare un bel percorso ad anello si prende ora a salire, brevemente ma con decisione (senza faticare troppo), in direzione del rifugio Federico Valgoi in Dosdè. Si cammina in un rado bosco di larici - bellissimo in autunno - e prendendo quota si ammira la val Viola nella sua interezza.

In mezz'oretta si arriva al rifugio Federico Valgoi al Dosdè (2133 mslm) dove è possibile contemplare il ghiacciaio di Dosdè che - curiosamente - prende il nome non dalla vetta che lo domina ma dall'alpeggio ai suoi piedi, l'Alpe di Dosdè appunto. Il Corno di Dosdè, infatti, è più spostato ad ovest e non incombe sui ghiacciai.
I larici, qui più radi vista la quota, punteggiano prati e pietraie dando macchie di colore che accendono il panorama. Recentemente il Servizio Glaciologico Lombardo ha realizzato un sentiero glaciologico che - con foto e pannelli illustrativi - racconta la storia del ghiacciaio evidenziandone il triste e veloce ritiro.

E' il momento del tratto più ostico della giornata: il sentiero per il rifugio Viola, infatti, si snoda su una pietraia, in ombra quasi tutto il giorno durante l'autunno, e talora si rischia di perdere la traccia perchè i segnavia scarseggiano, nascosti anche da una frana. Dal rifugio Federico, quindi, si raggiunge comodamente una malga (cinque minuti) poi, guidati dalle indicazioni inizialmente abbondanti, si prosegue tra le pietre.
Niente di preoccupante, comunque: la direzione da seguire è evidente e ci si orienta con un po' di esperienza. Diverso il discorso in caso di nebbia: in tal caso è necessario valutare se proseguire o rientrare sui propri passi. Comunque è solo il tratto centrale a porre problemi di orientamento.

Un'ora e quindici minuti di cammino e si intravede il laghetto a monte del quale sorge il rifugio Val Viola, 2314 metri di altitudine. Contemplato questo quadretto d'alta quota, dalle tinte nordiche, si inizia il ritorno al punto di partenza che si svolgerà sull'ampia forestale che dal rifugio Val Viola conduce alle baite di Altumeira, prossime al parcheggio P4, e poi via via ai vari parcheggi.

Durante la comoda discesa sarà possibile tornare ad ammirare i colori autunnali di tutta la vallata, il severo profilo del Corno di Dosdè e la piana solcata dal torrente che disegna diverse ondulazioni prima di confluire nel lago di val Viola. 

Attenzione ai weekend ed alle giornate festive: meglio arrivare per tempo per trovare parcheggio e riuscire a disegnare l'anello descritto "massimizzando" le ore al sole. Le ombre, infatti, si allungano presto ai piedi del Corno di Dosdè!

Clicca sull'immagine Kompass per aprire una mappa d'insieme del percorso. Nella mappa sono sottolineati in giallo l'agriturismo Caricc, in rosso il rifugio Federico al Dosdé ed in verde il rifugio Val Viola.


Con le ciaspole eravamo già stati in val Viola, la ciaspolata in val Viola è descritta qui: www.ciaspole.net/itinerari1/lombardia/ciaspole-valviola.htm

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