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Autunno nelle Dolomiti, a Colfosco (scorri la gallery!)
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Colori di ottobre attorno al rifugio Puez
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Col de la Sonè
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Il laghetto di Crespeina
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Val Chedul
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I pinnacoli dolomitici del Cir
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I primi colori autunnali tra i larici
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Colchicum, classico fiore autunnale (velenoso!)
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Accenni autunnali tra i boschi di Colfosco
Autunno

Attorno al Puez

Ha davvero dell'incredibile la varietà di ambienti dolomitici attraversati da questa passeggiata nel gruppo Puez. Si parte da Colfosco e vi si fa ritorno dopo aver camminato in un vallone, costeggiato un lago asciutto, risalito tre forcelle, attraversato un altopiano caratterizzato da rilievi dall'aspetto vulcanico, ammirato i riflessi delle cime in un secondo lago, dalle acque blu come la notte, zigzagato tra affilate formazioni rocciose ed infine costeggiato le pareti del gruppo Puez percorrendo verdi prati e fitti boschi, affacciati sul gruppo Sella e le sue cime maestose.

Sembra il racconto di una settimana di viaggio mentre in realtà questa serie di emozioni si concentra in una camminata di cinque - sei ore (dislivello di circa 1200 metri complessivi). Perché farla in autunno? Anche se i rifugi possono essere già chiusi (nel 2024, il rifugio Puez ha però chiuso ad ottobre, il giorno 6), ottobre può regalare panorami più caldi e variopinti, con le latifoglie attorno a Colfosco ed i larici ai piedi del Sass Ciampac che iniziano a mutare colore. Inoltre si tratta di percorsi molto frequentati che in estate risultano addirittura "affollati": ottobre, invece, è un mese decisamente più tranquillo.

Punto di partenza è Colfosco (1650 mslm), il paese più alto dell'Alta Badia: si può lasciare l'auto nel parcheggio davanti alla chiesa oppure in quello, a pagamento, degli impianti di Col Pradat. La posizione della chiesa è davvero scenografica, sembra incorniciata dal gruppo Sella.

In paese si inizia a salire con decisione prima lungo la strada asfaltata che porta alla stazione di valle del Col Pradat, poi si prosegue su sterrato verso il rifugio Edelweiss (1832 mslm) per continuare oltre, sempre dritto, costeggiando il corso di un torrente verso un vallone dolomitico. Uscendo dal paese non bisogna trascurare masi e fienili, molto caratteristici, che fanno di Colfosco uno dei paesi più belli della valle.
Dopo circa mezz'ora di salita inizia un vero e proprio sentiero (segnavia 4) che, con continui cambi di direzione, si addentra in un vallone che a destra è dominato dal Sassongher (raggiungibile a piedi con una deviazione di almeno un'ora per direzione) ed a sinistra dal Sas Ciampac (anch'esso accessibile a piedi).
Poco oltre una cappelletta si inizia a salire a mezza costa: più in basso si delinea evidente il bacino di un lago che, spesso, risulta essere solo un prato verde o, in autunno, già ingiallito.
In circa 1h30' da Colfosco si raggiunge la forcella dei Ciampëi (2366 mslm): qui s'impone una scelta. Il giro, infatti, potrebbe proseguire già verso le forcelle Crespeina e Cir e passo Gardena, riducendo l'impegno di circa novanta minuti.
La nostra scelta, però, è stata quella di raggiungere il rifugio Puez (2475 mslm). Prima di ripartire da forcella dei Ciampëi, però, vale la pena fermarsi ed ammirare il Col dala Peres e le cime del Puez dalla forcella: profili davvero incantevoli che chiudono l'orizzonte verso ovest e nord-ovest.
Andando verso il rifugio Puez ci si addentra nell'altopiano di Puez-Gardenaccia contrassegnato da formazioni geologiche molto varie tra cui spiccano le "marne" del Puez, rilievi che sembrano richiamare la forma di un vulcano ma che in realtà sono coni detritici di materiale argilloso, formazioni antichissime la cui origine è precedente a quella delle altre vette delle Dolomiti. La loro storia, come quella del resto di queste montagne uniche, è raccontata nel Museum Ladin Ursus Ladinicus. Ne abbiamo parlato qui: www.cicloweb.net/news/museum-ladin-ursus-ladinicus
Raggiungere il rifugio Puez significa anche godere di un bellissimo panorama sulla Vallunga che sullo sfondo è incorniciata dal Sassolungo e dallo Sciliar. Inoltre, non è da meno la sagoma delle cime di Puez a dominare l'omonimo rifugio.
La Vallunga è percorsa da un sentiero che sale da Selva di val Gardena: è una variante di questo giro, da considerare se si parte dalla val Gardena.
Raggiunto il rifugio in circa 2h15' da Colfosco è il momento di tornare sui propri passi fino alla forcella Ciampëi (2366 mslm) e proseguire sul sentiero 2. Inizia qui un saliscendi di un'ora e mezza circa che porta a valicare le forcelle Crespëina e Cir. 
Notevoli i momenti panoramici: in circa trenta minuti si arriva infatti al laghetto di Crespëina, poco più a valle del sentiero, nel quale si specchiano le Dolomiti.
Vale davvero la pena fermarsi un po' ad ammirare questo spettacolo. 
La forcella Crespeina, raggiunta con un'impegnativa ma breve salita (50' da forcella Ciampëi), apre invece le porte della val Chedul, un bellissimo anfiteatro dolomitico, profondo come un canyon.
Costeggiata la testata della val Chedul il sentiero porta alla forcella Cir (2462 mslm) che apre le porte ad un sottogruppo del Puez che sembra uscito da una fiaba. Si cammina tra pinnacoli dolomitici di varia forma e dimensione, lo sguardo è rapito in ogni direzione, ad ogni passo. Davvero bellissimo.
Sullo sfondo, poi, riappare il gruppo Sella con le sue cime più iconiche, su tutte il Pisciadù.
Raggiunta la Baita Jimmy (2223 mslm, circa 4h30' da Colfosco, 2h20' dal rifugio Puez) si seguono il sentiero 8 e poi l'8B per rientrare a Colfosco.
La discesa, evitando il passaggio da Utia Forcelles e il ritorno al rifugio Edelweiss, richiede circa 1h30' ed avviene tra boschi di mughi, ampi prati ai piedi delle pareti del gruppo Puez (i Pra da Tru) e di nuovo un fitto bosco di conifere - punteggiate da larici che vivacizzano il panorama - fino alle porte di Colfosco, dove - seguendo le indicazioni con il pittogramma della chiesetta - si fa rientro al punto di partenza. Si passa anche da una "fattoria dolomitica" dove - volendo - portare i propri bambini!

Uno sguardo alla gallery qui sopra, forse, saprà raccontare meglio delle nostre parole l'incanto di questa passeggiata!

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