quello che fu un fondamentale presidio meridionale per il Principe Vescovo di Bressanone
Aggrappato alla roccia, il castello di Andraz è una delle meraviglie segrete delle Dolomiti. Posto lungo l'antica Strada della Vena, l'itinerario che congiungeva Livinallongo e le miniere del Fursil (Colle di Santa Lucia) ai rudimentali impianti siderurgici di Valparola e Piccolino, in Alta Badia, il castello ebbe un ruolo fondamentale nel presidio del lembo meridionale dei possedimenti del Principe Vescovo di Bressanone.
Incanta, oltre alla posizione a dominio della vallata che sale al passo Falzarego, l'incontro tra la roccia e l'opera dell'uomo: la costruzione sembra prendere vita dal terreno naturale.
"I primi cenni storici sono successivi al'anno Mille; nel 1221 si sa che appartenne alla famiglia Schoneck (Colbello) che lo ottenne in feudo dal Vescovo di Bressanone. Rimase sino al XV sec. proprietà di vassalli alle dipendenze dei “Vescovi-Conti”. Il Vescovado di Bressanone se ne impossessò completamente nel 1416. Da allora, sino alla secolarizzazione imposta dal trattato di Parigi del 1802, il castello rimase di proprietà del Vescovo che lo utilizzò come sede di piccole guarnigioni militari poste sotto il comando di un capitano. Nicolò Cusano fu senz’altro l’ospite più illustre di Andraz, in qualità di Vescovo di Bressanone scelse la rocca a garanzia della propria incolumità per lunghi periodi di soggiorno tra il 1457 e il 1460." (da https://www.castellodiandraz.it/it/castello-di-andraz/storia-del-castello-di-andraz)
"Dopo le guerre napoleoniche il castello non possedeva più alcuna rilevanza strategica in conseguenza, sia delle mutate condizioni politiche e militari, sia dell’esaurimento dell’attività estrattiva, conclusasi nel 1755. Il castello fu quindi venduto a privati che lo spogliarono del tetto, nonché degli arredi e delle suppellettili nel corso del 1851. Durante il conflitto del 1915-18 fu bombardato dalle postazioni austriache del soprastante Col di Lana quando la zona fu teatro di uno dei fronti di combattimento più cruenti di tutta la prima guerra mondiale."
Oggi il Castello ospita un museo il cui scopo è "promuovere la conoscenza del formidabile monumento e dell’ambito dolomitico circostante come espressione del locale patrimonio culturale legato all’area ladina dell’Alto Agordino, con riferimento alle attività inerenti l’estrazione del ferro, il trasporto, la fusione e le attività connesse controllate dal Principe Vescovo di Bressanone. In particolare il Museo illustra le vicende storiche di Andraz con richiamo alle trasformazioni subite dal castello e dal territorio circostante, determinate dagli interessi vescovili nell’area compresa tra le miniere del Fursil a Colle Santa Lucia in Val Fiorentina, sino a Valparola in Alta Val Badia, dove erano ubicati i forni fusori."
Per ulteriori informazioni, www.castellodiandraz.it/it/